Quaderno del 31 marzo 2020
FOCUS
Scheda guida Crescita della produttività
Scheda guida Crescita della produttività
La crescita della produttività del lavoro rimane una sfida a livello europeo ed italiano, perché continua a rallentare, con notevoli differenze tra e all'interno degli Stati membri, nonché a livello regionale. La crescita della produttività è stata mediamente più elevata tra le imprese più grandi rispetto alle PMI.
Esistono diverse cause generali per questa prestazione debole: 1) differente disponibilità e qualità degli input di produzione, 2) investimenti insufficienti in istruzione e formazione, 3) tecnologie di produzione relativamente obsolete, 4) invecchiamento della forza lavoro, 5) insufficiente integrazione nel mercato del lavoro di donne e persone con un background migratorio, 6) carenze di competenze o disallineamenti.
Le trasformazioni verdi e digitali offrono sfide, ma anche opportunità per la crescita dell'economia europea e per le sue aziende di sviluppare nuovi modelli di business e prodotti e servizi migliori. La solidità e la sostenibilità dell'ecosistema dell'economia digitale dipendono da competenze e infrastrutture digitali, finanziamenti per l'innovazione, disponibilità di dati, sicurezza informatica e servizi pubblici adeguati all'era digitale.
L'innovazione e le nuove tecnologie sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo, anche adottando misure per integrare ulteriormente il mercato unico di beni e servizi. In diversi Stati membri, le attività di ricerca e sviluppo sono sempre più concentrate in un numero limitato di imprese, mentre le spese per l'innovazione nelle PMI diminuiscono. Questa tendenza contribuisce ad ampliare il divario di produttività tra i leader tecnologici e la maggior parte delle altre aziende. I miglioramenti degli ambienti aziendali sono lenti, in particolare, per l'accesso a sufficienti finanziamenti per R&S e innovazione.
Con le CSR 2019, il Consiglio aveva chiesto a tutti gli Stati membri di affrontare gli aspetti relativi alla ricerca e all'innovazione, preannunciando una nuova strategia industriale per l'Europa, nonché una nuova iniziativa per portare lo Spazio europeo della ricerca a un livello superiore. L'istituzione dell'Unione dei mercati dei capitali può facilitare notevolmente l'accesso delle imprese innovative ai finanziamenti esterni. I modi per migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti saranno affrontati anche nella prossima strategia della Commissione per le PMI.
È emersa una significativa divergenza tra gli Stati membri, che impedisce all'economia europea di raggiungere il suo pieno potenziale per i servizi digitali. Ciò può indurre gli utenti commerciali e industriali a ritardare il lancio e l'adozione delle tecnologie digitali. Dovrebbe essere perseguita la diffusione completa delle reti 5G, poiché aiuterà l'Europa a cogliere le opportunità offerte dalle rivoluzioni verde e digitale.
La crescita della produttività dipende fortemente dal capitale umano. Ciò richiede sistemi di istruzione e formazione di alta qualità, compresa l'istruzione professionale, che forniscano a tutti gli studenti le chiavi le competenze e le capacità professionali necessarie in un mercato del lavoro in rapida evoluzione. Nelle CSR, il Consiglio ha ripetutamente chiesto agli Stati membri di aumentare gli investimenti in competenze per soddisfare le esigenze del lavoro qualificato.
Country Report Italia: le segnalazioni della Commissione europea rispetto a questo macro ambito sono rintracciabili prevalentemente nella CSR 3, in lettura integrata con la CSR 4 – raccomandazione più incisiva a livello nazionale piuttosto che regionale - contemplando i moniti relativi ad investimenti, contesto imprenditoriale, competenze digitali, Ricerca & Sviluppo, capacità amministrativa, concorrenza, a cui si aggiungono pertanto i moniti afferenti a giustizia ed anticorruzione. La CE segnala che le attuali misure politiche sostengono la digitalizzazione e l'innovazione delle imprese, con margini di miglioramento. L'eterogeneità tra imprese e settori richiede un'azione politica su misura, che aiuti le imprese a crescere e ad adottare soluzioni per aumentare la produttività (ad esempio, innovazioni digitali accompagnate da adeguato capitale umano), incrementare lo scambio di conoscenze, sfruttare le sinergie e superare la frammentazione lungo la catena del valore, che rimane una delle principali carenze nel processo di digitalizzazione nel settore manifatturiero (8). Evidenzia inoltre che il rafforzamento dell'autonomia di bilancio delle amministrazioni locali mostra segnali positivi. Data l'importanza degli investimenti per stimolare la produttività, l'evoluzione positiva degli investimenti privati e, più recentemente, pubblici è incoraggiante (Decreto Sblocca cantieri, Fondo investimenti verdi, Piano Transizione 4.0).
Tuttavia la crescita della produttività è limitata da un dinamismo delle imprese italiane già scarso e in peggioramento. Tra le cause si annoverano:
- la frammentazione del sistema produttivo italiano in piccole imprese,
- la discontinuità e l'attuazione lenta di alcune politiche nazionali;
- lo scarso livello delle competenze digitali di base e avanzate (sezione 4.3): l’Italia come altre grandi economie non sta migliorando al ritmo richiesto dai cambiamenti tecnologici a causa di discontinuità, attuazione lenta di alcune politiche nazionali e scarso livello delle competenze suddette;
- il ritardo nel settore dell'e-Government;
- i ritardi in termini di copertura della banda larga ultraveloce (24 % delle famiglie in Italia rispetto al 60 % nella UE) e di sua diffusione (13 % in Italia, 26 % nella UE), elementi chiave per rafforzare l'economia digitale. Le carenze sono maggiori nelle zone rurali, anche per quanto riguarda la copertura della banda larga veloce;
- la spesa in R&S è rimasta bassa e disomogenea tra le regioni italiane;
- rimangono modesti gli investimenti pubblici nelle regioni meridionali, il cui debole ecosistema non consente loro di beneficiare appieno delle misure nazionali.
Al quadro relativo al contesto imprenditoriale si aggiunge quello delle sfide che ancora impegnano l’Italia dal lato della pubblica amministrazione. Il CR rileva che sono in corso misure per migliorare la capacità amministrativa, di conseguenza evidenzia:
- la necessità di eliminare i principali ostacoli alla produttività, compresi gli oneri amministrativi e le restrizioni normative (sezione 4.4.2), nonché la semplificazione delle procedure.
- Rispetto agli appalti pubblici le modifiche apportate al relativo codice possono aumentare il margine di discrezionalità nelle procedure di appalto, elevando il massimale per le aggiudicazioni dirette da 40.000 euro a 150.000 euro. Tuttavia l'Italia presenta uno dei punteggi più bassi nella UE per quanto riguarda gli appalti pubblici, l'amministrazione ricettiva, gli aiuti di Stato (9); è necessaria una strategia integrata per rafforzare la capacità amministrativa.
Nessun progresso è stato registrato nel campo dei servizi pubblici locali e in materia di concorrenza.
Rispetto alla Raccomandazione 4, il CR rileva:
- la scarsa efficienza del servizio giudiziario civile;
- la scarsa efficienza della giustizia penale a livello di appello, in assenza di una riforma urgente dei processi penali e nonostante gli sforzi fatti nella digitalizzazione e nell’introduzione di diverse forme di risoluzione dei contenziosi.
- di conseguenza, deve essere completato il quadro anticorruzione – nonostante stia migliorando grazie, tra l'altro, all'adozione di un nuovo quadro per la protezione degli informatori, al rafforzamento del ruolo dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e all'approvazione, nel gennaio 2019, di una legge anticorruzione -: l'appropriazione indebita nel settore privato rimane configurata come reato solo parzialmente; le disposizioni in materia di lobbying non si applicano ai membri del governo e ai parlamentari; non esiste una regolamentazione che sanzioni i conflitti di interessi per i funzionari pubblici eletti; nel settore privato rimane problematica l'attuazione del whistleblowing a causa del carattere volontario dell'adozione di un protocollo d'intesa (whistleblowing).
(8): Confindustria (2018). Infografica dal CSC "La manifattura italiana è pronta per il 4.0?" e (2019) Rapporto di previsioni, "Dove va l'economia italiana e gli scenari di politica economica", 7 ogtobre 2019
(9): cfr. il riesame delle performance delle PMI della CE (SME Performance Review, SBA, scheda informativa relativa all'Italia 2019, novembre 2019).