Quaderno del 28 dicembre 2016
APPROFONDIMENTI
Gli esiti di Senigallia: indicazioni per una chiusura efficiente e un avvio rapido della nuova programmazione
Conclusioni
L’incontro annuale di Senigallia è stato un momento importante di analisi, approfondimento e confronto su specifici temi della programmazione tra gli attori coinvolti nei processi di auditing dei PO nazionali e regionali, mettendo a fattor comune tutte le rilevanti criticità emerse anche nel confronto con le altre Autorità dei programmi di riferimento.
Se è importante in questo periodo di sovrapposizione tra la fase di chiusura e quella di avvio della nuova programmazione che ci sia il dialogo tra le Autorità italiane e la CE, tanto più risulterà decisiva la collaborazione efficiente tra le Autorità dello stesso programma e ulteriori momenti di condivisione con la CE nell’attuazione della programmazione 2014/2020.
Inoltre, è ben noto come ad oggi la politica di coesione risulti particolarmente indebolita, in presenza di diverse pressioni per una riduzione delle risorse e/o un radicale mutamento della redistribuzione delle stesse all’interno della UE. Va evidenziato che l’apparente incapacità di assorbimento dei fondi messi a disposizione, avvalorata dai ritardi nell’avvio della nuova programmazione e dal conseguente disimpegno di alcune parti del budget europeo, contribuisce a indebolire ulteriormente la stessa politica di coesione, soprattutto ora che si stanno avviando i negoziati per la prossima programmazione 2021-2028. Pertanto, la CE ha invitato le AdA italiane ad una collaborazione fattiva con le altre autorità dei propri PO di riferimento, in vista degli obiettivi comuni di assorbimento dei fondi, investimento e potenziamento della dimensione urbana, investimento nelle persone e nella creazione di nuovi posti di lavoro, rafforzamento di ricerca e innovazione.
A supporto dell’utilizzo e assorbimento dei fondi destinati all’Italia, la CE ha comunicato di aver creato dei gruppi di lavoro ad hoc inter-servizi per dare supporto laddove vi siano degli impedimenti determinati dalla sovra-regolamentazione a livello nazionale ed europeo. In vista, poi, della programmazione 2021-2028, le AdA italiane hanno posto all’attenzione dei rappresentanti della CE la necessità di avere basi giuridiche chiare e stabili su cui poter sviluppare le proprie attività. Difatti, nella prassi consolidata ad oggi, vi sono stati orientamenti, nuove interpretazioni e prescrizioni, pubblicati successivamente all’avvio della programmazione, comportando conseguenti adeguamenti procedurali e revisioni delle attività già in corso.