prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 settembre 2019

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Il ruolo dei comuni per i servizi sociali, focus sui servizi socio-educativi per la prima infanzia


Il ruolo dei comuni per i servizi sociali, focus sui servizi socio-educativi per la prima infanzia

Considerato il livello di povertà infantile, le criticità del mercato del lavoro e il tasso di invecchiamento demografico, i rischi di caduta verso condizioni di povertà e di esclusione sociale, nell’attuale contesto economico, sociale e demografico del nostro Paese, la disponibilità di servizi sociali assume un ruolo strategico al fine di migliorare le condizioni di vita della popolazione, sostenere i più svantaggiati e facilitare la conciliazione fra professione e carichi di cura.

Il comparto degli interventi e servizi socio-assistenziali, come anticipato, è fortemente decentrato a livello locale e la responsabilità di gestione della spesa sociale è in capo ai Comuni e alle forme associative sovra comunali mentre le funzioni di programmazione competono alle Regioni.

Rispetto alla media dei paesi europei, l’Italia destina alla protezione sociale una quota importante del prodotto interno lordo (il 30% contro il 27% della media Ue) sebbene la quota di spesa risulti essere sbilanciata a favore di trasferimenti monetari per le pensioni di anzianità e vecchiaia, mentre per i servizi sociali il livello di spesa italiano si attesta tra i più bassi d’Europa (3).

La principale fonte di finanziamento della spesa sociale degli enti territoriali sono le risorse proprie dei Comuni e delle associazioni di comuni, seguite dai fondi statali e dell’Unione europea. Dall’indagine Istat, condotta nel 2016, emerge che sono in lieve aumento le risorse per il contrasto alla povertà e per i servizi ai disabili nonché per i minori e le famiglie con figli (principalmente destinate agli asili nido e ai servizi per la prima infanzia) mentre diminuiscono quelle rivolte agli anziani e all’integrazione degli immigrati.

Negli ultimi anni i servizi socio-educativi per la prima infanzia sono stati più volte al centro del dibattito pubblico e oggetto di normative nazionali e regionali. Tali servizi comprendono in primo luogo i tradizionali asili nido, istituiti in Italia nel 1971 come “servizi sociali di interesse pubblico”, ma anche ulteriori tipi di servizi per la prima infanzia, maggiormente flessibili e di natura tendenzialmente integrativa piuttosto che sostitutiva del nido. Lo sviluppo del sistema di offerta dei servizi per la prima infanzia viene incentivato da diversi anni sia a livello nazionale che europeo per sostenere la conciliazione della vita familiare e lavorativa e promuovere la maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Per raggiungere tale obiettivo l’Italia ha varato nel tempo diversi provvedimenti e ha stanziato significative risorse da destinare all’incremento dell’offerta disponibile.


Note:

(3): L’ammontare delle risorse impiegate per il welfare locale è monitorato dall’Istat a partire dal 2003. Cfr La spesa dei comuni per i servizi sociali anno 2016- 3 gennaio 2019 – Report ISTAT