prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 settembre 2019

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Alcuni elementi procedurali


Alcuni elementi procedurali

La pianificazione degli interventi per il consolidamento e il potenziamento dei servizi sociali è stata, nella maggior parte dei casi, improntata ad un modello di governance partecipata attraverso la strutturazione di reti partenariali tra attori pubblici (Regioni, Ambiti territoriali/Comuni, SPI, ASL, ecc.) e privati (in particolare gli enti del Terzo settore, ma anche le imprese) per la definizione di un welfare sostenibile in grado di agire sulle diverse dimensioni del bisogno (tutela socio-sanitaria, sostegno alla famiglia, nuovi servizi).

Nell’ottica di valorizzare il coinvolgimento attivo della comunità e della rete degli attori territoriali si segnala anche il ricorso a bandi non competitivi in particolare per coinvolgere gli Ambiti territoriali, attraverso una ripartizione a monte delle risorse che potesse garantire l’espressione della progettualità da parte di tutti gli Ambiti.

In alcuni contesti sono state anche sperimentate iniziative di utilizzo integrato dei Fondi UE, come ad esempio nell’ambito di progetti innovativi relativi ai servizi di continuità assistenziale e di contrasto al disagio abitativo e nell’alveo delle misure strutturali di ampliamento della rete dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e dei servizi di assistenza alle persone non autosufficienti.

Molte Regioni per finanziare i servizi sociali hanno inoltre sperimentato la realizzazione di accordi territoriali di genere e reti tra soggetti pubblici e privati, con partnership che in alcuni casi hanno dato vita a modelli innovativi di welfare, innescando meccanismi sociali virtuosi, in cui istituzioni, società civile ed imprese, grazie a nuove visioni di contesto, divengono promotori ed attuatori di risposte concrete ed efficaci alle richieste del territorio.

Risultano alquanto significativi quegli interventi che prevedono un ruolo attivo dei Centri per l’impiego (CPI), in particolare per la messa in atto di strategie di conciliazione integrate e diffuse a livello territoriale. Il coinvolgimento dei CPI garantisce la dimensione di “rete”, l’integrazione dei servizi, le risposte molteplici ad un bisogno complesso e diversificato.