prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 giugno 2020

+T -T APPROFONDIMENTI

La struttura della Raccomandazione all’Italia


La struttura della Raccomandazione all’Italia

La Raccomandazione apre col riferimento al Pacchetto d’autunno della Commissione europea adottato il 17 dicembre 2019, un richiamo doveroso allo schema del Semestre europeo rinnovato ai sensi della ASGS; parimenti richiama gli altri documenti che compongono il pacchetto, quali la relazione sul meccanismo di allerta ai sensi del regolamento (UE) n. 1176/2011, che annovera l’Italia tra gli Stati Membri (SM) da sottoporre ad esame approfondito, e la Raccomandazione di Raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro. Il successivo considerando 2 chiama in causa il Pacchetto d’Inverno del 26 febbraio 2020, con cui la Commissione europea ha pubblicato la relazione per paese relativa all’Italia (Country Report 2020) (5): appena il tempo per dare la valutazione dei progressi compiuti dall’Italia nel dar seguito alle Raccomandazioni Specifiche per Paese del Consiglio del 9 luglio 2019 (CSR 2019), dopodiché è intervenuto lo stato di emergenza derivato dal sopravvenire del virus Covid – 19, che l’OMS l’11 marzo 2020 ha riconosciuto come pandemia. Il 13 marzo la Commissione ha quindi pubblicato una comunicazione per sollecitare gli SM e le istituzioni europee a rispondere in maniera pronta, adeguata e coordinata alla crisi sanitaria ed economica (6); quindi il 20 marzo ha adottato una comunicazione relativa all’attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita, chiamata in causa allo scopo di facilitare il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica; la configurazione di un tale contesto è stata riscontrata in accordo col Consiglio ed il 23 marzo con l’accordo dei ministri delle finanze degli SM (7).

La lettura del preambolo continua con la disamina della suddetta clausola, che consente agli SM, da un lato, di discostarsi dagli obblighi di bilancio che normalmente vengono applicati nell'ambito della procedura preventiva e correttiva del patto di stabilità e crescita; alle istituzioni europee, dall’altro, di adottare le misure necessarie per il coordinamento delle politiche europee nell’ambito del patto di stabilità e crescita, senza sospenderne le procedure. Peraltro, nella comunicazione sulla clausola di salvaguardia la CE chiarisce che l'imminente valutazione dei programmi di stabilità e di convergenza degli Stati membri, le previsioni di primavera e la successiva proposta della Commissione di Raccomandazioni specifiche per paese da parte del Consiglio offriranno l'opportunità di garantire il necessario coordinamento e di definire gli orientamenti per conseguire un'adeguata politica di bilancio di supporto a livello nazionale e aggregato.

Continuando con la lettura della Raccomandazione, al considerando 6 la Commissione europea valuta opportuno l’intervento dell’Unione nell’impiego di vari strumenti a sua disposizione per sostenere gli sforzi degli Stati membri nelle azioni di controllo della pandemia, nel rafforzamento dei sistemi sanitari, nel sostegno ad imprese e famiglie contro le conseguenze della crisi socio economica, nella ripresa delle attività economiche in luoghi di lavoro adeguati ad una piena sicurezza. Di contro la CE avverte che il primo pacchetto di misure offerte dal mercato unico in questa circostanza sono da considerare di emergenza, per cui dovranno essere rimosse appena saranno non più indispensabili (considerando 7), sostituite da misure necessarie ad impiantare nuove società, economie ed una crescita sostenibile a cui gli SM e la stessa Unione dovrebbero collaborare ad implementare.

Inoltre, in questo considerando la Commissione europea fa sue le considerazioni finali del Consiglio europeo del 26 marzo 2020: nella “dichiarazione comune” gli Stati membri hanno invitato la Commissione medesima ad approntare una strategia di uscita coordinata, un piano di rilancio globale e investimenti senza precedenti, così da poter tornare al normale funzionamento delle nostre società ed economie. Il 15 aprile la Commissione europea ha diffuso una road map comune europea, strutturata per la revoca delle misure di contenimento del Covid-19 e per un’Europa più resiliente, sostenibile e giusta (8).

La pandemia, dunque, deve restare di monito e spingere a trarre dalla crisi tutti gli insegnamenti possibili e le misure per passare dal contenimento dell’emergenza a quella che oggi si configura come resilienza trasformativa, ossia una crescita sostenibile nell’ambito della quale dovranno attuarsi i percorsi destinati ad attuare la transizione verde e la trasformazione digitale promosse dalla macrostrategia di crescita Green Deal dell’Europa dell’11 dicembre 2019 (9).

Il principio è stato ribadito il 27 maggio scorso nell’ambito del Next Generation UE, di poco successiva alle CSR all’Italia, di cui abbiamo trattato prima contenuti e portata strategica. La narrativa degli interventi della UE, da cui gli SM si sono mossi per adottare le proprie strategie di resilienza, contempla in particolare la modifica (repentina) dei quadri normativi regolamenti, per mobilitare tutte le risorse disponibili non utilizzate nel bilancio UE dai Fondi SIE e far fronte alle conseguenze eccezionali della pandemia, in primo luogo sanitarie; la flessibilità delle norme di bilancio Ue mediante un tasso di cofinanziamento del 100% per l’esercizio contabile 2020-2021 e delle norme degli Aiuti di Stato; l’istituzione di un nuovo strumento per l’aiuto alle persone a mantenere il proprio posto di lavoro (SURE).


Note:

(5)COM (2020) 511 final. A questo proposito si rimanda alla lettura degli articoli dedicati nel QT del 31 marzo 2020.

 

(6): COM (2020) 112 final.

 

(7): COM (2020) 123 final.

 

(8): "A roadmap for recovery"

 

(9): COM (2019) 640 final dell’11 dicembre 2019.