prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 giugno 2020

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La Raccomandazione n. 1 all’Italia


La Raccomandazione n. 1 all’Italia

In entrambe le comunicazioni – l’una relativa alle Raccomandazioni specifiche per l’Italia, l’altra relativa al Piano Next generation EU - la Commissione ha messo in guardia dalle ulteriori conseguenze dovute al Covid-19, quali il diverso impatto del virus sugli Stati membri, che rischia di generare diversità e disparità nel potenziale di ripresa di regioni e territori italiani; le conseguenze socioeconomiche potrebbero accentuare le condizioni di disparità regionali proprio in un Paese già destinatario di specifiche politiche e considerevoli finanziamenti per la coesione e lo sviluppo territoriali.

L’Italia, inoltre, ha un debito alto, sotto osservazione e moniti da vari anni, che in ambito CE è stato previsto aumentare: nel considerando 12 delle Raccomandazioni specifiche per l’Italia viene riportato che, “dopo essersi stabilizzato al 134,8 % nel 2019, secondo il programma di stabilità 2020 il rapporto debito pubblico/PIL salirà al 155,7 % nel 2020”. Pertanto la Commissione ha indirizzato la sua prima Raccomandazione rispetto a misure da adottare prima e post Covid-19, invitando quindi dapprima ad adottare ed attuare tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia, sostenere l’economia e sostenere la conseguente ripresa, sempre in linea con (e nell’ambito del) la clausola di salvaguardia generale.

Nel testo è già svelata una prima analisi: nel considerando 13 le misure adottate dall’Italia vengono valutate nel loro complesso “in linea” con gli orientamenti della CE per una risposta economica coordinata rispetto alla pandemia. L’Italia ha approntato misure di bilancio emergenziali (contenimento della pandemia, sostegno al sistema sanitario ed alla protezione civile, alle persone ed ai settori colpiti), grazie anche ad un sistema sanitario caratterizzato da servizi universali altamente specializzati e di buona qualità, che ha consentito di fornire un'assistenza accessibile, nonostante la spesa sanitaria sia inferiore alla media della UE.

L'Italia ha inoltre introdotto misure che, pur non avendo un impatto diretto sul bilancio, contribuiranno a sostenere la liquidità delle imprese, in particolare differimenti delle imposte e garanzie sui prestiti. Se a queste misure seguirà un riorientamento delle politiche di bilancio prudenti “quando le condizioni economiche lo consentiranno”, nelle previsioni degli uffici preposti della Commissione ciò contribuirà a preservare la sostenibilità di bilancio a medio termine; solo allora, dunque, sarà opportuno “perseguire politiche fiscali volte a raggiungere posizioni fiscali prudenti a medio termine e garantire la sostenibilità del debito, rafforzando nel contempo gli investimenti”.

Diventa peraltro davvero importante un invito presente in entrambe le comunicazioni: investire nella nuova generazione è un piano da considerare un investimento per il bene ed il futuro di tutti, che dimostrerà il valore reale e tangibile dell’appartenenza all’Unione; è questo il medesimo ambito in cui le persone, le imprese e le economie dipendono le une dalle altre, dove l'Europa gode di una posizione unica per poter investire in una ripresa e in un futuro sostenibili. Nello specifico della lettura delle Raccomandazioni, nel considerando 29 la CE afferma che “È fondamentale uno stretto coordinamento tra le economie dell'Unione economica e monetaria per conseguire il rapido superamento delle conseguenze economiche della Covid-19”. E dal considerando 30 si evince che “la Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica dell'Italia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell'Unione, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell'Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello dell'Unione per le future decisioni nazionali”. È una formula che ha del consueto; tuttavia non è mai scontato né secondario ricordare che tutti i Paesi si muovono sempre nell'ambito del Semestre europeo 2020: per tutti gli SM permane l'analisi completa della politica economica che la Commissione europea ha pubblicato nella relazione per paese del 26 febbraio 2020 rispetto alle CSR 2019 (Country Report 2020).

Per l’Italia rimane valida come valutazione integrata del programma di stabilità 2020 col seguito dato alle Raccomandazioni rivolte all'Italia negli anni precedenti. Essa ha una funzione “strutturale”: una fotografia delle potenzialità, dei risultati raggiunti, ma anche dei vulnus italiani di cui tenere conto alla base del processo da cui ripartire (come indicato nel richiamato considerando 25). In quanto Stato membro appartenente alla zona euro e tenuto conto degli orientamenti politici dell'Eurogruppo, l’Italia viene invitata a “garantire che le sue politiche restino coerenti con le raccomandazioni per la zona euro e coordinate con quelle degli altri Stati membri della zona euro”: la Ce raccomanda quindi di investire, rafforzare la resilienza e la capacità del sistema sanitario per quanto riguarda gli operatori sanitari, i prodotti medici essenziali e le infrastrutture; inoltre di migliorare la governance del sistema sanitario e il coordinamento tra autorità nazionali e regionali – alla luce della rallentata attuazione di alcune misure di contenimento all’inizio della pandemia - per impiegare al meglio i finanziamenti europei e fronteggiare i suddetti rischi di disparità territoriali (considerando 16).