prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 31 marzo 2016

+T -T APPROFONDIMENTO - Innovazione Sociale

Possibili criteri per identificare l'innovazione sociale


Possibili criteri per identificare l'innovazione sociale

Alla luce di una definizione ancora un po’ generica dell’innovazione sociale, la questione che viene in rilevo è come identificare una innovazione sociale.
Su questo punto, la Commissione ha svolto un’attività di scouting sul territorio dell’Unione che ha portato alla individuazione di dieci interventi “tipo” di innovazione sociale in Paesi diversi, raccolti nella pubblicazione “This is European Social Innovation”. Nell’ambito della pubblicazione appare interessante evidenziare i criteri che la CE ha dato alla giuria per la selezione dei progetti, che forniscono l’identikit dell’innovazione sociale dal punto di vista dell’Unione Europea.
In particolare alla giuria è stato chiesto di selezionare i progetti sulla base dei seguenti tre criteri (posti sotto forma di domanda) che, nella visione della Commissione, aiutano a identificare una innovazione come sociale:
- È utile? Affronta un reale problema sociale o ambientale in maniera efficiente dal punto di vista dei costi?

- È rilevante per le persone coinvolte nell’iniziativa, sia quelle che erogano il servizio/prodotto (l’offerta) sia quelle che ne beneficiano (la domanda)?

- Crea relazioni nuove ed efficaci nella società?

Nella guida del 2013 (16) la CE giunge poi ad identificare un set di criteri per la selezione dei progetti socialmente più innovativi, sottolineando che tali criteri rappresentano un'interpretazione operativa della definizione di innovazione sociale.

Sulla base della definizione generale di innovazione sociale si ritiene che almeno tre caratteristiche debbano essere tradotte in criteri:
- La necessità sociale che si intende affrontare,
- Le qualità sociali degli strumenti o metodi che vengono utilizzati, 
- Il carattere innovativo delle attività.

Una possibile interpretazione operativa di detti criteri è riportata nella seguente check list elaborata dalla Commissione.
- Innovazione. In relazione alle esigenze affrontate dal progetto: il progetto affronta un problema non trattato? In termini di soluzioni fornite: il progetto affronta queste esigenze in modo più efficace di altri metodi? Per quanto riguarda l'attuazione del progetto: il progetto è realizzato attraverso un nuovo meccanismo di cooperazione o di governance o con la partecipazione di attori insoliti?
- Obiettivo. Qual è l'obiettivo del progetto? Affronta un bisogno sociale o sfida sociale?
- Mezzi. Quali mezzi sono utilizzati per rispondere a queste esigenze? Le risorse umane, finanziarie, tecniche o amministrative sono assicurate in modo sociale?
- Coinvolgimento. C'è un forte coinvolgimento delle parti interessate e degli utenti?
- Up-scaling. L'impatto del progetto o del programma è misurato? I risultati della valutazione sono utilizzati all’interno del progetto o a beneficio di altri progetti? C'è un up-scaling previsto a livello regionale, settoriale o nazionale?
- Sostenibilità. È garantita la sostenibilità?

Un'altra serie di criteri è stata sviluppata da un gruppo di lavoro francese di attori dell’innovazione sociale.
Questo gruppo ha inteso garantire l'innovazione sociale attraverso i seguenti requisiti:
- assicurando che vi sia un bisogno sociale che è soddisfatto;
- effetti esterni positivi;
- la sperimentazione e l'assunzione di rischi;
- il coinvolgimento delle parti interessate.

Questi requisiti sono stati poi tradotti in venti criteri operativi (17).

Utili elementi possono trarsi, infine, da una ricerca realizzata dalla Regione Umbria e diretta ad identificare le principali caratteristiche delle esperienze di innovazione delle cooperative sociali del territorio. Nel paper di ricerca (18) sono stati in particolare individuati - a titolo esemplificativo - alcuni elementi distintivi, da poter prendere a riferimento per qualificare un progetto come innovativo, che di seguito si riportano.
- Capacità di anticipare i bisogni futuri di determinate categorie di utenti e di offrire nuovi servizi, anche in termini di proposta/collaborazione alle amministrazioni pubbliche locali;

- Capacità di identificare nuovi bisogni emergenti e non istituzionalizzati (ossia non riconducibili a quelli previsti e definiti dai diversi provvedimenti legislativi), derivanti dagli attuali cambiamenti della società, e conseguente capacità di organizzare nuovi e più adeguati sistemi di risposta e di offerta;

- Capacità di costruire relazioni organizzative con soggetti di diversa natura (pubblico, privato, profit, non profit), aventi anche competenze professionali diverse, e finalizzate all’erogazione di nuovi servizi o alla realizzazione di nuove attività imprenditoriali;

- Capacità di generare un coinvolgimento attivo (da intendersi non solo come partecipazione formale ma come realizzazione di attività effettive, come contributo diretto nell’attuazione dell’iniziativa progettuale) di segmenti significativi o di intere comunità locali;

- Capacità di generare effetti positivi in termini economici e sociali (esternalità positive) nei confronti di altri soggetti presenti sul territorio, innescando, in questo modo, vere e proprie dinamiche di sviluppo locale;

- Capacità di rendere effettive condizioni di equità e di giustizia sociale.


Note:

(16): cfr nota 11

(17): La griglia e ulteriori materiali sul tema sono reperibili sulla piattaforma per l’innovazione sociale in Francia “Avise” http://www.avise.org/

(18): Cfr VIII Colloquio scientifico sull’impresa sociale paper. Esperienze di innovazione delle cooperative sociali Umbre (Andrea Bernardoni e Antonio Picciotti)