prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 settembre 2016

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Le Autorità di Audit nella programmazione 2007-2013: dalla sperimentazione di un metodo di lavoro comune alle sfide della chiusura


Sperimentazione di un metodo di lavoro comune

di Rosario Zanni
Settore Fse - Tecnostruttura

Nell’evoluzione normativa relativa ai fondi comunitari, le Autorità di Audit si sono trovate a dover affrontare un lavoro sempre più complesso, assumendo progressivamente un ruolo più attivo nel sistema di gestione e controllo da svolgere in maniera integrata con l’Autorità di Gestione e di Certificazione. Rispetto alla programmazione 2000-2006, infatti, devono svolgere nuovi compiti ed elaborare documenti specifici (strategia di audit, rapporti annuali di controllo e relativo parere). 

In questo scenario, a partire dalla programmazione 2000-2006, gli organismi di secondo livello sentirono l’esigenza di individuare ed intraprendere dei percorsi comuni. Tale necessità venne esplicitata all’avvio della programmazione 2007-2013 quando emersero numerose problematiche (per esempio relativamente agli appalti, ai temi della verifica della conformità e del monitoraggio unitario dei progetti) sulle quali fu necessario un coordinamento comune per superare le criticità e giungere a posizioni condivise. Infatti, alla luce delle novità regolamentari sul ruolo dell’Autorità di Audit, una delle prime esigenze emerse tra le autorità fu quella di verificare la possibilità di strutturare un percorso di confronto sulle tematiche di rilevanza trasversale in materia di controlli, quali la strategia di audit, i rapporti sugli audit dei sistemi da inviare annualmente alla Commissione europea ed alcune specificità riguardanti il calcolo del campionamento. Le Regioni ribadirono l’esigenza di un raffronto costante con IGRUE e con la Commissione europea, anche attraverso un maggior coinvolgimento dell’organismo di coordinamento nazionale, nell’ambito dell’attività di audit al fine di potersi avvalere di interpretazioni normative chiare ed univoche e di poter adottare procedure omogenee e conformi. Inoltre fu evidenziata la necessità di rendere sistematici questi momenti di confronto tra le Autorità di Audit, IGRUE e Commissione europea.

L’anno 2009 fu segnato, quindi, dalla ricerca di un metodo di lavoro comune tra Commissione e Stato membro. In occasione del working meeting a Venezia del 2 aprile, la Commissione europea propose che l’incontro annuale tra Autorità di Audit, previsto dall’art 73 Reg. CE 1083/06, fosse una riunione pilota che sarebbe servita da base per successive occasioni di incontro definendo quelle che poi sarebbero diventate prassi consolidate del confronto tra Commissione europea, IGRUE e Autorità di Audit: oltre all’incontro annuale furono pertanto pensati anche incontri plenari a carattere seminariale a cui far seguire specifici incontri cosiddetti bilaterali.

Dal confronto del working meeting di Venezia emersero alcuni quesiti che le Autorità di Audit ritennero di proporre alla Commissione (1). A tal proposito i rappresentanti della DG Regio della CE sottolinearono l’importanza che la rete di confronto proseguisse in maniera continuativa, nonché la necessità di sviluppare e di formalizzare un metodo di lavoro comune, come ad esempio la trasmissione di quesiti in previsione di un incontro tecnico, prassi questa ormai consolidata per tutto il periodo di programmazione 2007-2013.

Le esigenze di interrelazioni tra l’attività dell’Autorità di Audit e l’attività dell’Autorità di Gestione, furono raccolte da Tecnostruttura delle Regioni per il Fondo sociale europeo, che organizzò nella giornata del 12 maggio 2009 un seminario presso la sala biblioteca del CNEL a Roma, dedicato al ruolo delle Autorità di Audit nella programmazione dei fondi strutturali per il periodo di programmazione 2007-2013, rivolto principalmente alle Autorità di Gestione e di Certificazione, con la finalità di confronto e scambio di esperienze.

Il seminario evidenziò le novità regolamentari sul ruolo dell’Autorità di Audit in uno scenario istituzionale ed amministrativo in Italia unico, per specificità e complessità, che lo distingueva dagli altri Stati membri della UE, con ben 25 Autorità di Audit su un totale di 74 in tutta Europa.

Si promosse un dibattito estremamente interessante dove furono posti all’attenzione i temi caldi e si giunse a delle prime soluzioni condivise, eventualmente da affrontare con la Commissione (2). In quel periodo, infatti, l’obiettivo condiviso dalle Autorità di Audit era principalmente quello di orientarsi verso un’attività che consentisse di individuare in anticipo eventuali problematiche, superando la fase emergenziale che aveva caratterizzato le primissime attività del coordinamento stesso, allo scopo di sperimentare la strutturazione di un metodo di lavoro condiviso e stabile nel tempo, utilizzando in taluni casi strumenti di lavoro e modalità operative che coinvolgessero le Autorità di Gestione e di Certificazione, estendendo sistematicamente il confronto ai referenti IGRUE e ai servizi della Commissione europea.

In autunno, in occasione dell’incontro annuale a Venaria (TO) del 2 ottobre 2009 tra le Autorità di Audit, la Commissione europea e IGRUE fu affrontato il tema della redazione dei rapporti di audit di sistema e la relazione dei suoi esiti, con il Rapporto annuale dei controlli e il conseguente parere, in una fase in cui non c’era ancora spesa certificata sul 2007-2013 per via dei rallentamenti indotti dalla proroga al 30 giugno 2009 della certificazione della spesa della programmazione 2000-2006 (e non erano stati quindi ancora avviati gli audit delle operazioni). La riunione fu altresì l’occasione per fare il punto sull’attività di valutazione di conformità dei sistemi di gestione e controllo di cui all’art. 71 del regolamento generale che trovarono poi la quasi totale ultimazione nel corso del 2010.


Note:

(1): Tali elementi furono l’obbligatorietà della comunicazione con cadenza annuale di un calendario dettagliato di audit, il tasso di errore da indicare e utilizzare anche ai fini della formulazione del parere annuale, la valutazione definitiva sulla sussistenza della irregolarità in capo all’Autorità di Gestione, l’obbligatorietà della trasmissione di tutte le Relazioni sugli audit dei sistemi richiesta dalla Nota orientativa sulla strategia di audit, la valutazione dei requisiti chiave dei sistemi di gestione e controllo e i relativi criteri previsti.

 

(2): In particolare fu posto l’accento sulle fasi principali dell’audit di sistema, sui documenti elaborati dalla Commissione come guida per la valutazione del sistema di gestione e controllo e gli strumenti operativi quali le check list da condividere con le altre Autorità e fu rimarcata l’importanza delle iniziative di scambio e diffusione delle informazioni sottolineando il lavoro di coordinamento realizzato in quel periodo auspicando che si continuasse in un’ottica di anticipazione dei possibili problemi, al fine di permettere lo svolgimento della programmazione in maniera più coesa e, in definitiva, più efficace ed efficiente per tutte le Regioni.