prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 28 giugno 2017

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Accordi territoriali per l'inclusione sociale

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L'approccio tematico

Tale approccio implica lo sviluppo di partnership tra pubblico e privato per affrontare talune priorità trasversali (es. la promozione dell’occupazione dei giovani e delle pari opportunità di genere) e strutturare le reti del territorio ai fini di una migliore organizzazione dei servizi. L’approccio consiste nel non limitare gli sforzi unicamente verso la lotta alla disparità di genere e all’esclusione sociale, ma realizzare misure o azioni specifiche strutturanti nella loro trasversalità. Alcuni esempi possono essere rappresentati dagli accordi territoriali di genere e dai laboratori polivalenti per favorire l’occupabilità dei giovani realizzati dalla Regione Campania.

Al fine di promuovere un sistema integrato di azioni che favoriscano la partecipazione femminile al mercato del lavoro, la Regione ha richiesto nell’avviso pubblico la costituzione di reti territoriali, in cui siano presenti l’Ambito e alcuni soggetti privati appartenenti al mondo produttivo e dell’associazionismo (imprese/consorzi di imprese, associazioni di categoria, sindacati e enti bilaterali), per la presentazione della proposta progettuale e l’attuazione degli interventi. Il progetto prevede l’articolazione in tre interventi integrati, finalizzati a favorire l’occupabilità femminile attraverso la promozione e realizzazione di servizi di informazione ed orientamento e servizi di cura per la prima infanzia.

L’apporto dei privati si estrinseca, in particolare, nell’erogazione di servizi di promozione ed orientamento e nella messa a disposizione delle strutture socio-educative presso cui acquistare (mediante i buoni servizio) i posti bambino. L’apporto dell’ente pubblico riguarda, in particolare, l’individuazione dell’elenco delle strutture titolari/gestori di servizi per l’infanzia presso le quali utilizzare i buoni servizio, idonee, ossia in regola con i requisiti di accreditamento previsti dalla normativa di riferimento, e disponibili ad erogare le singole categorie di servizi che si intende attivare. Tali strutture dovranno, infatti, essere preventivamente individuate dall’Ambito Territoriale, mediante pubblicazione di apposito avviso per la manifestazione d’interesse, ed allegate alla proposta progettuale dal soggetto proponente. Ciascuna struttura individuata per la spesa del buono servizio dovrà poi sottoscrivere apposita convenzione con l’ATS beneficiaria del finanziamento, che regolamenterà le modalità di pagamento e di realizzazione del servizio. L’Ambito Territoriale di riferimento dovrà, inoltre, individuare l’elenco delle donne destinatarie dei buoni servizio, a seguito dell’approvazione di ciascun progetto presentato.

Un’altra sperimentazione di costituzione di reti territoriali tra enti pubblici, associazioni giovanili, associazioni del terzo settore, organismi della formazione accreditati, associazioni culturali, sportive e imprese è rappresentata dai laboratori polivalenti per promuovere l’occupazione dei giovani e migliorarne le condizioni sociali di vita nei quartieri urbani. Si tratta di laboratori educativi e culturali, finalizzati a promuovere attività di animazione giovanile per la crescita personale e l’integrazione sociale dei giovani sui temi della legalità, della cittadinanza attiva, dell’educazione e tutela dell'ambiente, nonché, la partecipazione collettiva di ricostruzione della identità dei luoghi e delle comunità. Il ruolo dei privati nella rete, in special modo delle associazioni giovanili, intende assicurare ai ragazzi un protagonismo nello sviluppo del territorio, mediante un coinvolgimento attivo fin dalla fase di definizione del progetto. L’apporto degli enti pubblici si estrinseca nella messa a disposizione di propri spazi multifunzionali integrati, per favorire la condivisione permanente a livello locale e la partecipazione attiva giovanile.



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