prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 28 giugno 2017

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Accordi territoriali per l'inclusione sociale

In questa sezione:


L'approccio corresponsabile

Tale approccio si sostanzia nella costruzione di politiche pubbliche partecipate che prevedano un coinvolgimento attivo di risorse e soggetti diversi, anche privati, in un’ottica di corresponsabilizzazione del soggetto nello svolgimento della funzione pubblica sociale. Ciò può avvenire attraverso la progettazione congiunta dei servizi o degli interventi (coprogettazione) o mediante la richiesta di una compartecipazione finanziaria del privato al fine di alleggerire gli oneri che gravano sulla PA nella realizzazione delle policy.

La coprogettazione rappresenta una modalità procedurale particolarmente indicata per la realizzazione di interventi innovativi e sperimentali. Essa si caratterizza per una piena valorizzazione dei soggetti del terzo settore, i quali non si configurano come semplici attuatori degli interventi, ma svolgono un ruolo proattivo anche nella fase di progettazione dell’iniziativa arricchendo le conoscenze della pubblica amministrazione con il proprio know how.

Tale procedura è stata utilizzata (in ambito Fse) dalla Regione Toscana quale modalità di progettazione congiunta tra la Società della salute e il Terzo Settore per la realizzazione di un sistema diffuso e articolato di servizi di accompagnamento al lavoro di soggetti disabili.

Nell’avviso regionale veniva, infatti, obbligatoriamente richiesto che le proposte progettuali, di sostegno all'inserimento socio-terapeutico e socio-lavorativo di questi soggetti, fossero presentate da imprese, soggetti sia pubblici sia privati, operanti nel recupero socio-lavorativo dei disabili, ed elaborati in coprogettazione con la Società della salute oppure con il soggetto pubblico individuato dalla Conferenza zonale dei sindaci (6). A tal fine, entrambi questi soggetti dovevano provvedere all’emanazione di "Avvisi di manifestazione d'interesse alla coprogettazione" a cui gli interessati al bando dovevano preliminarmente rispondere.

L’indizione dell’istruttoria pubblica di coprogettazione è sostanzialmente preordinata all’avvio di un processo partecipativo nell’ambito del quale la PA e il privato, muovendo da un progetto di base, dialogano al fine di apportare delle variazioni che lo rendano più funzionale al soddisfacimento di bisogni complessi. In linea di massima tale percorso risulta articolato nelle seguenti fasi:

a. costituzione di Gruppi di lavoro per la valutazione della fattibilità preliminare al fine di evidenziare, sulla base di un’analisi delle problematiche e delle potenzialità del territorio, le progettualità attivabili, le risorse umane e tecniche disponibili, le innovazioni da introdurre, le implementazioni da produrre ed i processi da attivare;

b. costituzione di partenariati misti pubblico-privato (ATS) in cui possano attivarsi i gruppi di progettazione;

c. elaborazione delle progettazioni esecutive in una logica di condivisone tra i diversi soggetti coinvolti nel percorso di coprogettazione;

d. sottoscrizione del progetto condiviso da presentare in risposta all'Avviso regionale.

Un’altra modalità di sensibilizzazione/responsabilizzazione del soggetto privato riguarda l’apposizione da parte dell’amministrazione di un vincolo al cofinanziamento dell’iniziativa che si candida a realizzare. Si segnala al riguardo l’esperienza della Regione Piemonte che, nell’avviso pubblico diretto alla promozione di lavori di pubblica utilità per favorire l’occupazione dei target svantaggiati, ha richiesto che i soggetti componenti il partenariato pubblico-privato proponente (7) assicurassero una compartecipazione finanziaria delle iniziative (nella misura del 20% del costo del progetto).


Note:

(6): L’avviso prevedeva che i progetti dovessero essere obbligatoriamente presentati ed attuati da una Associazione Temporanea di Scopo (ATS), costituita o da costituire a progetto e finanziamento approvato, nella quale fosse presente (con ruolo di capofila o partner) almeno un ente pubblico tra quelli che hanno funzioni di programmazione e gestione dei servizi e degli interventi per gli ambiti territoriali di riferimento dei progetti.

(7): Tale partenariato si richiede sia composto da un’amministrazione pubblica, in qualità di capofila, e da uno o più soggetti privati (cooperative sociali, imprese, ecc.) selezionati dalla stessa tramite procedura di evidenza pubblica.



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