Quaderno del 28 giugno 2017
DOSSIER
L’integrazione dei migranti nella programmazione 2014-2020
Gli interventi previsti dalle Regioni nei POR
Rispetto al tema dell’immigrazione quasi tutte le Regioni italiane hanno registrato negli ultimi dieci anni un forte aumento della popolazione straniera; questo dato ha fortemente influenzato alcune scelte regionali indirizzando molti interventi finanziati dal FSE a sostegno di politiche inclusive a favore degli immigrati. Nei POR FSE, tra i destinatari della maggior parte degli interventi ricorre spesso il target group dei migranti, non solo nell’ambito dell’Obiettivo tematico, dedicato all’inclusione sociale, ma anche negli OT 8, 9 e 10, come descritto di seguito.
Obiettivo tematico 8 - Promuovere un'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori
Nei Programmi molte Regioni hanno previsto interventi a favore degli immigrati principalmente volti ad agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro. Per garantire tale risultato le Regioni hanno immaginato un’articolazione di interventi su due direttrici: da una parte azioni mirate a favorire l’acquisizione di competenze linguistiche e professionali che contribuiscono a sostenere al meglio l’integrazione nel mercato del lavoro e a svilupparne le abilità lavorative, dall’altra una serie di interventi diretti a sostenere l’uscita dalla precarizzazione degli immigrati spesso inseriti in lavori sottopagati, privi di opportunità e insufficienti livelli di sicurezza, nell’ottica di migliorare le condizioni lavorative e di vita in generale degli immigrati.
Quale misura complementare, le Regioni hanno previsto attività di mediazione interculturale, integrate in progetti di inclusione sociale attiva, al fine di facilitare le relazioni con i cittadini immigrati.
Si evidenzia che alcune Regioni hanno previsto in tale Asse anche misure di politica attiva prevedendo percorsi di sostegno alla creazione d'impresa e al lavoro autonomo ed azioni di qualificazione e riqualificazione fondate sull’ analisi dei fabbisogni professionali e formativi presenti.
Qualche Regione ha infine previsto alcune azioni di innovazione sociale per sostenere l’integrazione nel mercato del lavoro.
A titolo esemplificativo, si riportano di seguito alcune declinazioni specifiche degli interventi regionali previsti nell’ambito dell’OT 8:
- orientamento al lavoro, volto a offrire assistenza nella ricerca di un percorso formativo-lavorativo-professionale idoneo alle proprie esperienze, competenze e capacità;
- formazione volta all’acquisizione di qualifiche;
- formazione volta all’integrazione culturale e linguistica;
- intermediazione culturale e linguistica;
- istituzione di “Sportelli immigrati” che forniscano prestazioni per consulenza in materia fiscale e previdenziale e consulenza finanziaria, relativa agli aspetti economici legati all’integrazione degli immigrati, quali Microcredito e bisogni finanziari specifici degli immigrati, Area creazione d’impresa, Consulenza legale, Integrazione al lavoro
Obiettivo tematico 9 - Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione
Le Regioni intendono indirizzare l’impegno del FSE verso il rafforzamento della coesione sociale soprattutto nei riguardi di quelle fasce di popolazione che la crisi ha reso significativamente più esposte al rischio di esclusione, tra cui anche gli immigrati, con una specifica attenzione al rafforzamento dei servizi di assistenza e cura rivolti ai minori. La qualità nei servizi socio educativi e di cura offerti è largamente dipendente dalle capacità e competenze del personale in esso impegnato. Per questo motivo una specifica attenzione viene dedicata alla formazione iniziale e continua degli operatori di questi servizi, ponendo una particolare attenzione, accanto a competenze di carattere tecnico, all’acquisizione da parte di questi soggetti anche di strumenti conoscitivi adeguati a valorizzare le diversità culturali e sociali ed a facilitare l’inserimento sociale e scolastico dei minori provenienti da famiglie di migranti (inclusi i richiedenti asilo e i beneficiari di protezione internazionale).
In generale l’impegno delle Regioni con il FSE si concentra per garantire l’accesso ai servizi socio assistenziali e sanitari di base per la popolazione straniera immigrata.
Altro aspetto fondamentale nell’ambito dell’inclusione sociale riguarda gli interventi finalizzati alla riduzione del numero di famiglie in condizioni di disagio abitativo attraverso servizi di promozione e accompagnamento all’abitare assistito, basato su strategie integrate tra i diversi aspetti dell’inserimento (tra cui quello lavorativo e scolastico).
Con riferimento all’OT 9, si riportano di seguito, a titolo esemplificativo, le principali azioni destinate anche ai migranti previste nei POR:
- forme innovative di sportelli di cittadinanza, lotta alla discriminazione e specifici servizi in ambito immigrazione;
- azioni sperimentali a supporto delle politiche dell’abitare e forme di abitare assistito;
- interventi di politica attiva formativi e di ricerca di lavoro;
- interventi di presa in carico globale;
- interventi di mediazione sociale ed educativa e di misure volte a favorire l’accessibilità e la fruizione dei servizi;
- percorsi di formazione e di inserimento lavorativo;
- azioni di sostegno socio-assistenziale;
- servizi di presidio socio-sanitario di prossimità, anche mediante unità mobili e campagne di prevenzione;
- rafforzamento delle competenze e conoscenze, al fine di migliorarne il profilo di occupabilità;
- sostegno (microcredito) per la creazione d’impresa;
- azioni integrate per l’ingresso/reinserimento nel mercato del lavoro e per l’imprenditorialità;
- percorsi formativi e servizi al lavoro, progettati e realizzati con il concorso delle istituzioni e degli organismi che hanno in carico i soggetti svantaggiati;
- interventi di inserimento e reinserimento lavorativo con approccio di tipo multidimensionale;
- integrazione tra politiche (lavoro, assistenza, welfare, sanità, ecc.), attori, risorse e servizi.
Obiettivo tematico 10 – Investire nell'istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l'apprendimento permanente
Come per il livello nazionale, l’attenzione delle Regioni a favore degli immigrati (in questo caso soprattutto di seconda generazione) sembra indirizzarsi principalmente verso misure utili a contrastare e ridurre la dispersione scolastica e formativa, nell’ambito del sistema integrato di istruzione e formazione professionale.
A titolo esemplificativo, si riportano le principali tipologie di azioni previste dalle Regioni:
- azioni territoriali integrate (tra istituti comprensivi, istituti/centri di formazione professionale - istituti di istruzione superiore e cooperative del privato sociale) rivolte a gruppi di ragazzi anche esposti al rischio di esclusione sociale, volte a:
o rinforzare le scarse competenze sociali e/o curricolari e le situazioni di bocciati o pluribocciati ad alto rischio di fallimento e/o dispersione scolastica;
o realizzare attività nei periodi di chiusura delle scuole e/o nei momenti extracurricolari volte al recupero delle competenze sociali e curricolari di base;
o supportare la frequenza scolastica e l’apprendimento a partire dalla scuola primaria per bambini, ragazzi e famiglie;
- misure per migliorare la pertinenza dell'istruzione e della formazione al mercato del lavoro e per adeguarle alle esigenze di gruppi mirati di destinatari;
- azioni volte a favorire la transizione scuola-formazione-lavoro dei migranti.