prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 22 dicembre 2021

+T -T APPROFONDIMENTI

Il Piano di Rafforzamento dei Centri per l’impiego


Il percorso di potenziamento dei CPI

Il Piano straordinario, si rammenta, è stato approvato con l’Intesa della Conferenza Stato – Regioni del 17 aprile 2019 ed è stato formalmente adottato nel mese di giugno 2019 con il DM n. 78, provvedimento modificato in modo sostanziale a maggio 2020 dal DM n. 59.

Si tratta di un documento ambizioso, in cui sono definite in una cornice unitaria le coordinate per il rafforzamento dei CPI su un duplice crinale:

- il rafforzamento della base professionale, mediante l’immissione di un numero consistente di nuovi operatori nel sistema dei servizi, “fino a 11.600 unità”, secondo i dettami della legge di Bilancio 2019 (Articolo 1, comma 258, legge n. 145/2018, nel combinato disposto con l’articolo 12, comma 3 bis del DL n. 4/2019 convertito nella legge n. 26/2019);

- il rafforzamento delle infrastrutture dei servizi, mediante attività di ammodernamento e adeguamento delle sedi e delle strumentazioni dei CPI, a valere sullo stanziamento di risorse una tantum contenuto nella medesima legge di Bilancio 2019 per il biennio 2019 – 2020 (Articolo 1, comma 258 della legge 145/2018).

Successivamente all’adozione formale del Piano con il DM n. 74/2019 e alla sua modifica con il DM n.59/2020, con progressivi atti di natura tecnica/amministrativa del ministero del Lavoro sono state specificate le modalità attuative del documento, fornendo le necessarie indicazioni circa le tipologie di intervento finanziate dal Piano e ammissibili alla rendicontazione delle relative risorse.

Sul piano dell’impianto, il documento prevede l’attuazione mediante l’approvazione di specifici Piani regionali, chiamati a declinare sui territori le direttrici individuate nel quadro nazionale, in una logica di coerenza con le priorità tematiche e con lo schema delle attività ivi concordato, pur nel rispetto della specificità di ciascuna realtà regionale. Ciascun Piano regionale individua gli specifici rafforzamenti della rete territoriale dei CPI - indicando analiticamente gli interventi previsti, a valere sulle annualità delle risorse 2019 e 2020 - ed è condizione preliminare ai trasferimenti a decorrere dal 2020.

In particolare, nel mese di settembre 2020 – a distanza di più di un anno dalla approvazione del Piano - sono state rese disponibili dall’amministrazione centrale (con decreto del Segretario Generale del ministero del lavoro) Linee Guida ad hoc in merito alla sua attuazione a livello regionale ed alle modalità di rendicontazione della spesa. Di fatto, il chiarimento della cornice amministrativa si è posto come una precondizione ineludibile per poter dar seguito alle previsioni ed agli impegni condivisi nel documento, tramite la programmazione regionale. Le Regioni hanno potuto così definire in modo compiuto i propri dispositivi solo a partire dall’ultimo trimestre del 2020 - in alcuni casi procedendo all’aggiornamento dei piani inizialmente definiti - e in concomitanza con le successive indicazioni operative e strumentazioni fornite dal Ministero in relazione ai processi di rendicontazione ed al monitoraggio delle attività.

Dal monitoraggio realizzato alla fine di novembre dagli uffici della Commissione XI, risulta che a distanza di un anno, tutte le Regioni hanno approvato il piano territoriale attuativo del Piano straordinario, con l’eccezione di due realtà regionali che hanno trasmesso al ministero del Lavoro il proprio documento di programmazione, attualmente in fase di valutazione da parte dell’amministrazione centrale. Le linee di azione richiamate nei piani regionali corrispondono alle priorità di intervento individuate nella cornice nazionale. In particolare, le voci programmatiche di spesa per il rafforzamento dei CPI riguardano gli interventi di adeguamento strumentale e infrastrutturale delle sedi dei CPI, reclutamento del personale, informatizzazione dei servizi ed implementazione dei sistemi informativi, formazione del personale, comunicazione coordinata sui CPI, sviluppo di osservatori del mercato del lavoro. A tali ambiti prioritari, va aggiunta una voce relativa alle spese generali di attuazione del Piano, che ciascuna Regione ha previsto nell’ambito della riserva finanziaria (pari al tetto del 4% delle risorse attribuite per il rafforzamento a carattere infrastrutturale) definita dal Piano nazionale. Inoltre, sono state contemplate delle azioni di assistenza tecnica, tra cui azioni di supporto alle amministrazioni regionali nella fase di organizzazione dei concorsi per l’assunzione degli operatori. A valere sullo stanziamento una tantum di 70 milioni di euro previsto dall'articolo 12, comma 3 della legge n. 26/2019, destinato all'implementazione di attività connesse alla gestione del reddito di cittadinanza, alla luce del connesso ampliamento del bacino di utenza dei CPI, sono stati riportate attività di rafforzamento delle politiche attive e di acquisizione di risorse umane temporanee, nelle more dell’espletamento dei concorsi per il potenziamento degli organici in pianta stabile.