prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 1° ottobre 2013

+T -T FOCUS - QFP

Il Quadro finanziario pluriennale 2014 - 2020


Metodo di assegnazione per le regioni meno sviluppate


Glossario:

“Il Quadro Finanziario Pluriennale è lo strumento con il quale l’Unione europea stabilisce gli importi annui massimi (“massimali”) che potrà spendere nei vari settori d'intervento per un periodo di almeno 5 anni”.

I massimali fissati nel QFP non corrispondono al bilancio dell'UE, che è di norma inferiore. Il Quadro Finanziario per il periodo 2014-2020 è contenuto in allegato al Regolamento (UE, EURATOM) 1311/2013, ammonta a 960.000 Milioni di Euro ed è articolato in rubriche e sotto rubriche.

Quella dedicata alla politica di coesione è la sotto rubrica 1 b “Coesione economica, sociale e territoriale” che ammonta a circa 325.000 Milioni di Euro di cui 313.000 per l’obiettivo “investimenti per la crescita e l’occupazione” e circa 9.000 per l’obiettivo “cooperazione territoriale europea”. Per l’Italia lo stanziamento è di circa 28.300 Milioni di Euro per il primo obiettivo e di circa 1.000 Milioni di Euro per il secondo. Le cifre riportate s’intendono a prezzi 2011.

 

Fonte: Art. 312 del Trattato su Funzionamento dell’Unione europea; Regolamento (UE, EURATOM) 1311/2013; Decisione di esecuzione della Commissione (2014/190/UE) del 3 aprile 2014; Sito web della Commissione: FAQ sul QFP: europa.eu/rapid/press-release_MEM



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L'Ufficio Statistico dell'Unione europea (Eurostat) è una direzione generale della Commissione europea; raccoglie ed elabora dati dagli Stati membri dell'Unione europea a fini statistici, promuovendo il processo di armonizzazione della metodologia statistica tra gli Stati membri. La sua missione è quella di fornire all'Unione europea un servizio informativo statistico di elevata qualità, con dati comparabili tra Paesi e regioni.



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Fissazione del livello massimo di trasferimento a ogni singolo Stato membro per contribuire all'obiettivo di concentrare adeguatamente il finanziamento a sostegno della coesione nelle regioni e negli Stati membri meno sviluppati e alla riduzione delle disparità dell'intensità media dell'aiuto pro capite.



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In primo luogo sono state determinate le regioni ammissibili seguendo i criteri già citati (vedi paragrafo “Ammissibilità e metodologia di assegnazione”), relativi al PIL delle regioni rispetto al PIL medio della UE.
La dotazione di ogni singola regione è stata calcolata secondo la procedura indicata nel QFP e che andremo ad illustrare qui di seguito:

A) determinazione di un importo assoluto (in euro) ottenuto moltiplicando la popolazione della regione interessata  per la differenza tra il PIL pro capite di quella regione, misurato in parità di potere di acquisto, ed il PIL medio pro capite della UE a 27.

I dati presi in esame sono stati:
- la popolazione (Eurostat 2010);
- la media del PIL pro capite (Eurostat 2007-2009);
- la media UE a 27 =100.

Individuato il dato della popolazione e quello del PIL medio, è stata calcolata la differenza rispetto alla media UE ed è stata moltiplicata per la popolazione ottenendo un importo assoluto (in euro).

B) applicazione di una percentuale dell’importo assoluto summenzionato al fine di determinare la dotazione finanziaria di tale regione; tale percentuale è calibrata in modo da riflettere la prosperità relativa dello Stato membro (SM) in cui è situata la regione ammissibile, ossia:
- per le regioni situate in SM il cui livello di Reddito nazionale lordo (RNL) pro capite è inferiore all’82% della media dellaUE: 3,15% (5);
- per le regioni situate in SM il cui livello di RNL pro capite è compreso tra l’82% e il 99% della media della UE: 2,70% (6);
- per le regioni situate in SM il cui livello di RNL pro capite è superiore al 99% della media dellaUE: 1,65% (7).

Il dato preso in esame è stato:
- la media del RNL per SM (Eurostat 2008-2010).

Individuato il dato del RNL medio per SM, è stata calibrata la percentuale secondo le modalità di cui sopra e l’abbiamo applicata all’importo ottenuto nella fase precedente.

C) all’importo ottenuto si aggiunge, se del caso, un importo risultante dall’assegnazione di un premio di  1.300 euro (8) per persona disoccupata e per anno, applicato al numero di lavoratori disoccupati nella regione in questione che eccede il numero di disoccupati che si avrebbe qualora si applicasse il tasso medio di disoccupazione di tutte le regioni meno sviluppate della UE;

I dati presi in esame sono stati:
- tasso medio di disoccupazione (Eurostat 2010);
- popolazione attiva (Eurostat 2010).

Per determinare quale regione avesse diritto all’assegnazione del premio per i lavoratori disoccupati, è stato individuato il numero di disoccupati di ogni regione applicando il tasso di disoccupazione alla popolazione attiva, confrontandolo successivamente con quello della media di tutte le regioni meno sviluppate della UE.
Il numero dei disoccupati delle regioni in eccedenza rispetto alla media è stato moltiplicato per l’importo fissato e per i sette anni di programmazione.

La somma dei 2 criteri indica la dotazione presunta per le regioni meno sviluppate e il conseguente peso percentuale.

Come già accennato, il risultato dell’applicazione di questo calcolo è soggetto al livellamento qualora le risorse complessive assegnate ad uno SM superino il 2,35% del proprio PIL.


Note:

(5) La percentuale da applicare alle regioni appartenenti ad uno SM con RNL inferiore all’82% della media UE è stata modificata più volte nel corso del negoziato: la prima proposta prevedeva infatti il 3,3%, poi il 3,35% e infine il 3,15%.

(6) La percentuale da applicare alle regioni appartenenti ad uno SM con RNL compreso tra l’82% e il 99% della media UE è stata modificata più volte nel corso del negoziato: la prima proposta prevedeva infatti il 2,1%, poi il 2,3% e infine il 2,05%.

(7) La percentuale da applicare alle regioni appartenenti ad uno SM con RNL superiore al 99% della media UE è stata modificata più volte nel corso del negoziato: la prima proposta prevedeva infatti il 1,7%, poi il 1,8% e infine il 1,65%.

(8) Anche quest’ultimo parametro è stato modificato nel corso del negoziato: la prima proposta prevedeva infatti un premio di 800 euro.