prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 18 dicembre 2019

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Logiche anticipatorie dal negoziato sulla Politica di Coesione 2021-2027

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Logiche anticipatorie dal negoziato sulla Politica di Coesione 2021-2027

Questi mesi vedono ancora in atto lo svilupparsi del negoziato con l’Unione europea sul prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP); si offre dunque l’occasione per sperimentare esercizi strategici di programmazione regionale, sia rispetto agli adempimenti regionali dello sviluppo sostenibile, come principio orizzontale della programmazione delle Politiche di Coesione 2014-2020; sia come logica anticipatoria nell’ambito della programmazione 2021-2027, nonché dell’adozione dell’Agenda 2030 come macro strategia europea per promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale a livello integrato locale.

Il prossimo Contributo delle Regioni al PNR (PNR 2020) può rappresentare uno strumento appropriato da mettere a disposizione per la sperimentazione: ciò in considerazione del fatto che quest’anno il Country report 2019 ha inserito un focus sulla politica di coesione, dedicandole un allegato specifico. In questo modo la Commissione europea ha inteso fornire un “fermo immagine” delle opinioni preliminari sui settori di investimento, nonchè sulle condizioni quadro ritenute fondanti per un’attuazione efficace delle Politica di Coesione, da perseguire nell’ambito del Semestre europeo; pertanto le conseguenti CSR 2019 constano di molti ammonimenti riguardanti investimenti (parola chiave delle CSR 2019) in ambiente, energia, capitale naturale e quant’altro afferente al FESR, oltre alle ormai consuete raccomandazioni indirizzate su criticità economico-finanziarie relative piuttosto al capitale umano, di ambito più propriamente FSE.

Inoltre, va considerato che nell’annuale PNR delle Regioni vengono monitorati anche gli interventi di riforma normativi, regolativi ed attuativi afferenti ai Target di Europa 2020: di questi, fin dai primi anni del monitoraggio i Target 3, 4 e 5 sono stati impostati per effettuare rilevazioni non solo strettamente in termini di riduzione di CO2, efficienza energetica e fonti rinnovabili, ma anche di economia circolare, infrastrutture, infrastrutture verdi, mobilità sostenibile, ecc; a questi macrotemi, pertanto, le Regioni rispondono da anni con continuità per consentire un preciso ed ampio monitoraggio qualitativo. A corredo di questi elementi, in considerazione di quanto emerso dal ciclo di riunioni dei Tavoli di partenariato sulla programmazione 2021-2027 appena concluso, è stato evidenziato, proprio in ambito FSE, un confronto coi macrotemi del Semestre europeo: questi offrono l’opportunità di sviluppare temi più specifici sulla base delle esigenze regionali rispetto a competenze green in ambito di PMI e sistemi educativi, nonché rispetto a nuovi incentivi alle imprese, alla riconversione di professioni tradizionali in lavori verdi, a nuove professioni green, all’economia circolare, al Green Public Procurement - GPP.



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