prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 31 marzo 2022

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La previsione strategica e le transizioni green e digitale per il futuro dei giovani europei

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Nuove professioni e organizzazione anche nella PA del domani

La sfida della trasformazione organizzativa riguarderà anche il pubblico impiego, a conferma di un altro macrotrend da prendere in considerazione riguardante la crescente influenza di nuovi sistemi di governo. Tecnologia e trasformazione digitale saranno in grado di apportare ausilio e opportunità innovative proprio nel settore pubblico: rendere strutturato il cambiamento nel mondo del lavoro pubblico è uno degli obiettivi chiave del futuro. Ne emergerà il potenziale per migliorare le interazioni tra governi e cittadini attraverso la semplificazione delle procedure e l’apertura per una governance più democratica.

Anche in Italia si è avviata una fase di profonda trasformazione rispetto a economia, istituzioni, società e cultura. Entro la fine del 2022 è prevista l’entrata in vigore delle procedure amministrative di riforma e semplificazione per l’attuazione del RRF nel quale si inquadra il nostro PNRR (10). In termini finanziari, ai 191,5 miliardi di euro previsti dal Piano per la ripresa e la resilienza vanno poi aggiunte le risorse dei fondi della coesione (residui 2014-2020 e 2021-2027) e quelle del React Eu, per un totale pari a circa 340 miliardi da gestire e spendere entro il 2029, di cui circa 300 stimabili entro il 2026. In più, i finanziamenti previsti nel PNRR per la crescita competitiva e sostenibile saranno erogati su base semestrale e solo a fronte dell’effettivo conseguimento degli obiettivi intermedi previsti: alle riforme attuative delle transizioni gemelle è stata destinata più della metà delle risorse globali (verde 32,5%, digitale 21,04%).  

Accanto al ripensamento complessivo delle organizzazioni, dei processi e del modo di lavorare nelle pubblica amministrazione, le riforme ad essa afferenti dovranno cambiare anche approccio ed assetto: accrescere la capacità amministrativa a livello centrale e locale; altresì, rafforzare i processi di selezione, formazione e valorizzazione professionale dei dipendenti pubblici. I processi si esplicheranno mediante il potenziamento della capacità amministrativa tecnica e di progettazione mediante assunzioni a tempo determinato, indeterminato nei Comuni e programmi di sostegno finanziati dai fondi delle politiche di Coesione.

Nel medio termine è prevista inoltre la valorizzazione del capitale umano pubblico, attraverso nuove risorse umane e la riqualificazione dei dipendenti pubblici. Il capitale umano, dunque, è al centro delle riforme della PA, tra quelle orizzontali o di contesto d’interesse traversale alle sei Missioni del PNRR. Servirà creare un’area di tecnici e specialisti, mediante investimenti per la qualificazione e riqualificazione delle persone (rafforzamento delle competenze digitali, programmi di laurea e master per accrescere il livello di competenze); ma servirà altresì sviluppare un’attitudine al cliente, ossia al cittadino, per l’accesso ai dati, alle piattaforme e alle infrastrutture condivise. La complessità aumenta con la necessità di garantire che siano disponibili dipendenti con le competenze necessarie, quando serve, per soddisfare le esigenze lavorative. Il lavoro agile potrà essere una necessaria condizione di lavoro, con specialisti formati per lavorare a distanza, in gruppo e in condivisione. Pertanto, per la modernizzazione della pubblica amministrazione il digitale dovrà essere pensato e utilizzato per la gestione del capitale umano e nei percorsi di formazione, portando l’attenzione sulle competenze, con una formazione mirata e specialistica, anche di tipo universitario, per supportare attività amministrative e politiche sempre più complesse.

 


Note:

(10): Relazione Ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta Stato avanzamento riforme e investimenti ministro per la pubblica amministrazione, 2 febbraio 2022.



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