prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 31 marzo 2017

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Verso il Pilastro europeo dei diritti sociali. I lavori della Conferenza europea di Bruxelles


Verso il Pilastro europeo dei diritti sociali. I lavori della Conferenza europea di Bruxelles

di Cecilia Cellai
Tecnostruttura - Settore Sviluppo Sostenibile

La Commissione europea ha organizzato per il 23 gennaio 2017 a Bruxelles una conferenza ad alto livello sugli esiti della consultazione pubblica, attivata in tutta Europa nel marzo 2016 e conclusasi il 31 dicembre 2016, in relazione al progetto di istituzione del Pilastro europeo dei diritti sociali.

È intento del presidente della CE Jean-Claude Junker, infatti, costituire un Pilastro dei diritti sociali che vada a sostenere il programma del suo mandato con azioni mirate riguardo alle politiche sociali, l’occupazione, l’istruzione, la formazione, la lotta alla povertà, la protezione sociale, la dimensione sociale per un futuro sostenibile dell’Unione economica e monetaria. L’azione del Pilastro dovrà interessare inizialmente gli Stati membri dell’euro zona, successivamente gli altri Stati saranno liberi di associarsi.

Per mobilitare gli attori - istituzionali e non – a partecipare alla consultazione europea, sono stati organizzati più di 60 eventi in tutti gli Stati membri, incentrati sui temi, sugli impegni e sugli strumenti da impiegare, al fine di far condividere dalle fondamenta la costituzione del Pilastro europeo dei diritti sociali. In risposta alla consultazione pubblica sono pervenuti alla Commissione europea più di 16.500 questionari compilati on line ed oltre 200 position paper, ossia contributi recapitati da governi, parlamenti, imprese, sindacati, organizzazioni rappresentative della società civile e singoli cittadini degli Stati membri dell’Unione europea. Nei lavori della consultazione europea sono state coinvolte 2.500 persone; quasi un milione, infine, i contatti #SocialRights, @EU_Social.

I numeri della consultazione pubblica sono stati commentati durante la Conferenza di Bruxelles, come testimonianza di un ampio consenso sull’iniziativa per la costituzione di una nuova strategia, che riguarda un tema importante e di vasta portata per l’intera società europea. In particolare, per il neo presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, intervenuto alla Conferenza, l’attenzione ai diritti sociali nell'Unione europea dev'essere una priorità assoluta per il 2017: serve una risposta urgente a circa 20 milioni di disoccupati nella Ue, tra uomini e donne, a quasi 6 milioni di giovani tra i 15 e i 24 anni che non lavorano né sono impegnati in percorsi di istruzione o di formazione, a 100 milioni di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, cifra che corrisponde al 20% del totale della popolazione europea. “Le istituzioni europee non possono essere una burocrazia kafkiana e fredda. Devono essere al servizio dei cittadini”, ha detto Tajani, annunciando l’intento altresì del Parlamento europeo di fare del Pilastro dei diritti sociali anche lo strumento mediante il quale i cittadini considerino l’Europa non una causa dei propri problemi, ma piuttosto parte della soluzione ad essi.

Alla Conferenza di Bruxelles hanno preso parte ai lavori 600 partecipanti tra istituzioni europee, amministrazioni pubbliche, parti sociali e datoriali, associazioni di tutti gli Stati membri, insieme ad oltre 20 ministri nazionali e vari commissari europei.

L’Italia è stata presente alla Conferenza con una delegazione presieduta dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, insieme a rappresentanti del Parlamento italiano, delle Regioni e Province autonome italiane (d’ora in poi Regioni) e del Dipartimento politiche europee che, col ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ha coordinato i lavori di scrittura del documento di posizione italiana in risposta alla consultazione sul Pilastro europeo. L’Italia ha partecipato alla consultazione pubblica europea esprimendo una posizione nazionale, che è risultata da una consultazione interna tra amministrazioni pubbliche, tra cui le Regioni italiane, e stakeholders di categoria interessati al tema dei diritti sociali.

Le Regioni italiane hanno partecipato ai lavori della Conferenza europea, ospitate con una loro rappresentanza nella delegazione ufficiale: sono state espressamente invitate dalla Commissione europea a partecipare alla Conferenza, in funzione del loro fattivo contributo alla consultazione, sia acquisito nel documento di posizione del Governo italiano, sia reso in proprio, in risposta diretta alla consultazione pubblica come documento della Conferenza delle Regioni – frutto del lavoro congiunto della Commissione Politiche sociali; Commissione Istruzione, lavoro, innovazione e ricerca; Commissione Beni e attività culturali; Commissione speciale Immigrazione e italiani all’estero, coordinate dalla Commissione Affari europei e internazionali.

La posizione nazionale italiana, arricchita dagli esiti della consultazione europea, è andata poi a costituire un 'non-paper' nazionale, che è stato approvato nelle sedi istituzionali: un documento sintetico ma dai contenuti molto forti, in cui si è attestata la necessità di un’Europa in grado di reagire nei temi dei diritti sociali, innovando e rinnovando il modello sociale; a questo monito, inoltre, è stata associata la richiesta che il costituendo Pilastro sia effettivamente sostenuto da adeguate politiche macroeconomiche, come già ribadito anche dal ministro Poletti nell’ambito della Conferenza di Bruxelles, riscuotendo consensi tra i partner europei.