prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 31 marzo 2017

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Verso il Pilastro europeo dei diritti sociali. La posizione delle Regioni italiane


Il quadro di riferimento

di Mariella Bucciarelli
Tecnostruttura - Settore Sviluppo Sostenibile

Nel corso del 2016 la Commissione europea ha effettuato una consultazione pubblica per la costituzione del Pilastro dei diritti sociali, con il fine di costituire un’Unione economica e monetaria più profonda e più equa.

La consultazione pubblica ha avuto inizio l’8 marzo 2016 e si è chiusa il 31dicembre 2016.

Hanno partecipato le amministrazioni pubbliche, le parti sociali, le organizzazioni, la società civile e i cittadini, inviando i propri contributi nella pagina dedicata sul sito della Commissione europea (http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=it&catId=699&consultId=22&furtherConsult=yes).

In generale gli obiettivi da perseguire nell’ambito del Pilastro europeo sono:

1. una valutazione dell’attuale acquis sociale dell’Unione per determinare in quale misura i diritti vigenti vengano esercitati, se siano ancora pertinenti rispetto alle sfide attuali e future, o se altrimenti debbano essere previsti nuovi presupposti e modalità;

2. riflettere sui nuovi sviluppi dell’organizzazione del lavoro e delle società derivanti dagli effetti delle nuove tecnologie, dalle tendenze demografiche o da altri fattori importanti per la vita lavorativa e le condizioni sociali;

3. raccogliere opinioni ed osservazioni riguardo al ruolo del Pilastro europeo sui diritti sociali.

Il documento base di riferimento (COM(2016) 127 final), contenente la proposta di Pilastro dei diritti sociali, consta di venti sezioni, o principi fondamentali, raccolti in tre capitoli: il primo è dedicato a pari opportunità e accesso al mercato del lavoro; il secondo ad eque condizioni di lavoro; il terzo, più corposo, ad un’adeguata e sostenibile protezione sociale. Ciascuna sezione reca una o più dichiarazioni di principio, con formule che si richiamano alle enunciazioni dei principi costituzionali.

Una volta definito, il Pilastro diventerà il quadro di riferimento per vagliare la situazione occupazionale e sociale di ciascuno Stato membro; in secondo luogo, guiderà il processo di riforma a livello nazionale, orientando le politiche di una serie di settori essenziali per il buon funzionamento e l’equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale.

La consultazione fa parte di un esercizio più ampio di coordinamento delle politiche economiche e sociali e si inquadra con l’obiettivo di rilanciare nel 2017 un’Europa più sociale, stabilendo un ponte tra politiche sociali e macroeconomiche.

Lo scorso 23 gennaio a Bruxelles, gli Stati membri si sono confrontati per discutere sugli esiti della consultazione pubblica sul Pilastro europeo dei diritti sociali; alla conferenza di presentazione dei risultati hanno partecipato istituzioni europee, parti sociali e rappresentati della società civile, insieme ad oltre 20 ministri nazionali ed a vari membri del collegio dei commissari.

La Commissione presenterà una proposta definitiva sul Pilastro in oggetto nei primi mesi del 2017; le osservazioni che perverranno contribuiranno ai lavori relativi al Libro bianco sul futuro dell’Unione economica e monetaria dell’Europa, previsto per la primavera 2017. Una volta adottato, il Pilastro dovrebbe diventare un quadro di riferimento per selezionare performance sociali e occupazionali degli Stati membri e per guidare le riforme condotte a livello nazionale.