prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 31 marzo 2017

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Verso il Pilastro europeo dei diritti sociali. La posizione delle Regioni italiane

In questa sezione:


La partecipazione italiana alla consultazione pubblica

Nel corso del 2016 sono state avviate le consultazioni a livello nazionale. Il Dipartimento Politiche europee (DPE) della Presidenza del Consiglio dei ministri ha condotto il processo in ambito di Comitato interministeriale Affari europei (CIAE). Accanto agli incontri di livello politico-diplomatico, il DPE ha invitato le amministrazioni centrali e le altre istituzioni pubbliche competenti per le politiche oggetto del Pilastro a partecipare al processo di composizione di una posizione italiana condivisa in risposta alla consultazione pubblica.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha incaricato la Commissione Affari europei e internazionali (AEI) di comporre il contributo delle Regioni e Province autonome in risposta alla consultazione pubblica europea per la creazione di un Pilastro europeo dei diritti sociali. Le Regioni, per il tramite della Commissione AEI, hanno partecipato ad alcuni incontri formali a livello nazionale, acquisendo le informazioni necessarie per poter formulare una posizione condivisa a livello regionale.

Date le diverse componenti del Pilastro, le competenti Commissioni della Conferenza sono state invitate ad esaminare i temi proposti dalla Commissione europea. La Commissione AEI ha consultato le Commissioni interessate in maniera diretta (Commissione Politiche sociali, Commissione Istruzione, lavoro, innovazione e ricerca, Commissione speciale Immigrazione e Italiani all’estero) o in merito a temi trasversali (Commissione Beni e attività culturali).

La struttura tecnica di supporto Re.Te PNR, coordinata dal Cinsedo, ha partecipato attivamente agli incontri istituzionali e ha avviato le attività necessarie a livello regionale, innanzitutto, individuando e coinvolgendo, sulla base delle tematiche rilevanti oggetto del Pilastro, le Commissioni della Conferenza delle Regioni competenti; nonché aggiornandole costantemente sugli esiti degli incontri istituzionali e sulle decisioni intraprese; infine fornendo tutti gli strumenti operativi utili a definire la proposta regionale.

Le Commissioni quindi sono state consultate sui principali ambiti tematici di competenza normativa e amministrativa delle Regioni: dall’inclusione all’inserimento socio-occupazionale, dalle politiche migratorie alla cultura come veicolo di valori comuni e d’integrazione sociale.

Operativamente si è proceduto inviando alle Commissioni competenti gli strumenti operativi (questionario, timing, note di lettura,..) e richiedendo a ciascuna Commissione di fornire un documento di risposta al questionario unico e di sintesi delle diverse esigenze regionali rispetto ad ogni specifica materia. Successivamente, sulla base delle risposte pervenute da ciascuna Commissione, la struttura tecnica Re.Te. PNR, per restituire pieno valore aggiunto alle diverse tematiche che compongono la sfera dei diritti sociali, ha preferito riportare integralmente gli specifici apporti tematici delle singole Commissioni consultate.

Pertanto, in corrispondenza delle domande contenute nel questionario, si è scelto di compore un elaborato che contenesse tutte le risposte fornite da ciascuna Commissione. In particolare le risposte alle domande aperte sono state riportate integralmente e in forma susseguente mediante singole risposte per dare risalto ai diversi aspetti individuati da ciascuna Commissione per le specifiche competenze. Mentre laddove è stato possibile, nelle domande chiuse, sono stati redatti quadri riepilogativi d’insieme.

Una volta definito il contributo unitario esso è stato sottoposto alla validazione da parte della Commissione Affari europei e internazionali e poi successivamente della Conferenza delle Regioni (seduta del 20 ottobre 2016), la quale oltre ad aver approvato integralmente l’elaborato, ha anche approvato un documento a carattere politico che riporta alcune priorità di azione per attuare un nuovo Pilastro di diritti sociali.

Per concludere l’iter procedurale, tale documentazione è stata inviata sia alla Commissione europea rispondendo on line alla consultazione pubblica, sia alla Presidenza del Consiglio dei ministri come contributo delle Regioni alla formulazione di risposta unitaria del governo italiano alla consultazione.

A tal proposito il DPE ha segnalato che nel documento di posizione italiana sono stati recepiti molti dei suggerimenti indicati dalle Regioni, mettendone in evidenza soprattutto la valenza strategica ed il loro valore aggiunto europeo. Altri suggerimenti invece non sono stati direttamente riportati in quanto più attinenti ad azioni di carattere regionale, ma comunque richiamati in azioni di carattere strategico.



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