Quaderno del 31 marzo 2016
ANTICIPAZIONI
Le novità introdotte nel PNR 2016
Le novità introdotte nel PNR 2016
È necessario tenere conto del fatto che l’elaborazione del contributo finale comporta uno sforzo di sintesi rispetto alle informazioni fornite dalle Regioni, nel rispetto della richiesta del Dipartimento delle Politiche europee (DPE) e del ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) di contenere il contributo delle amministrazioni regionali in circa venti pagine. Una stesura più ampia del testo consentirebbe una maggiore espressione della capacità programmatoria, normativa ed attuativa delle amministrazioni regionali.
Tuttavia, per dare conto in maniera più ampia ed adeguata delle politiche strutturali di riforma regionali, quest’anno si intende dare evidenza di ciò mediante alcune modalità complementari.
Accanto alla consueta attività consuntiva, sarà possibile delineare un primo confronto con le priorità della Programmazione 2014-2020 dei fondi Strutturali e di Investimento europei (SIE).
A questo scopo le Regioni sono state dotate di griglie programmatiche, redatte sulla base di Misure prioritarie, estrapolate dall’Accordo di Partenariato e selezionate in base alle richieste della UE di concentrare specifici finanziamenti e azioni in rispondenza alle annuali CSR e ai decennali Target.
È stato inoltre aggiunta quest’anno la possibilità di fornire informazioni specifiche ed aggiuntive su attività regionali di riforma e innovative mediante buone prassi regionali, con l’obiettivo di incentivare una procedura, rilevabile a livello europeo, che conferisca particolare attenzione ad interventi o a processi di riforma regionali, effettivamente innovativi e a supporto della pluritematica Strategia Europa 2020.
Per valorizzare l’operato delle Regioni e delle Province autonome come una buona prassi europea di capacità amministrativa e di governance multilivello, ad ogni Regione è stato richiesto di fornire indicazioni in merito alle operazioni di coordinamento interno regionale. Il contributo delle Regioni e delle Province autonome italiane è già stato indicato in sede europea come buona prassi, proprio per la costituzione della struttura tecnica Re.Te PNR. Ora il passaggio successivo è quello di mostrare a tutti i Paesi europei come quello italiano sia nella forma e nella sostanza un esempio di PNR regionale ed un modello esistente di governance multilivello, alla cui Carta del Comitato delle Regioni, le Regioni italiane hanno già aderito nel 2014.