prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 settembre 2021

+T -T FOCUS PNR - Pubblica Amministrazione

Le prospettive future


Le prospettive future

L’istantanea delle iniziative messe in atto, sopra delineata, evidenzia alcuni progressi registrati negli ultimi anni; cionondimeno appare evidente la necessità di una riforma strutturale della PA che tenga conto organicamente e sistematicamente sia dei vincoli interni alla stessa, legati al necessario ricambio generazionale e all’adeguamento delle competenze, sia di quelli esterni, riconducibili ai ritardi nell’azione di semplificazione normativa e amministrativa e di digitalizzazione delle procedure.

Tale processo di riforma non potrà compiersi in tempi troppo brevi, ma potrà certamente beneficiare, oltre che del supporto europeo attraverso il nuovo strumento del TSI (Technical Support Instrument), anche degli interventi proposti in materia nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), di quelli finanziabili nell’ambito della politica di coesione con specifico riguardo all’obiettivo di Policy 1 in materia di digitalizzazione nella PA e all’obiettivo di Policy 4 per quanto attiene agli ambiti istruzione, inclusione e lavoro.

Gli interventi di rafforzamento più direttamente orientati alla capacità nelle politiche di coesione dovranno inoltre necessariamente coordinarsi rispetto alle altre misure previste a livello nazionale. Al riguardo si evidenzia che accanto al programma di assunzioni di alte professionalità adeguate alle sfide della nuova programmazione, previsto nella Legge di Bilancio 2021, il DL “Reclutamento” (DL 80/2021), pone le premesse normative per la realizzazione delle due riforme trasversali previste dal PNRR: la pubblica amministrazione e la giustizia.

Con il decreto-legge sul reclutamento si definiscono percorsi veloci, trasparenti e rigorosi per il reclutamento dei profili tecnici e gestionali necessari all’attuazione del Recovery Plan, si prevedono inoltre percorsi di crescita per il personale della PA nell’ambito dei quali sono valorizzate non soltanto le conoscenze tecniche, ma anche le competenze di carattere trasversale (manageriale, gestionale, ecc.), maturate dal dipendente nel corso della propria attività lavorativa. Parimenti il decreto punta a favorire l’osmosi tra pubblico e privato, potenziando i canali di accesso qualificati dei giovani alla pubblica amministrazione, facendo leva in particolare sullo strumento dell’apprendistato.

Il DL 77/2021 introduce poi una serie di semplificazioni in materia di appalti pubblici, prevedendo al contempo un programma di informazione, formazione e tutoraggio per la gestione delle procedure di acquisto, l’evoluzione del sistema di e-procurement e il rafforzamento della capacità ammnistrativa delle stazioni appaltanti.

Sul versante regionale, come emerge dai primi orientamenti delineati nel Contributo al PNR e dalle riflessioni sviluppate in seno alla Conferenza, la semplificazione rimane un asse portante. Proseguirà quindi anche per il futuro l’impegno ad offrire soluzioni e strumenti tecnologici a supporto della semplificazione dei processi della PA a beneficio della collettività, con la realizzazione di importanti interventi di potenziamento delle infrastrutture ICT per la realizzazione di servizi di e-Government interoperabili e integrati, la promozione dell’uso delle tecnologie digitali per rafforzare trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari ed informativi, la sperimentazione della tecnologia blockchain applicata ai servizi verso i cittadini. Speciale attenzione sarà dedicata anche al rafforzamento delle competenze del personale pubblico, con particolare riferimento a quelle digitali, ampliando l’offerta formativa ed esperienziale multipiattaforma e sviluppando una cittadinanza digitale attiva anche attraverso i canali social, per agevolare e intensificare il colloquio diretto tra PA e cittadini di tutte le età.

Si intende, inoltre, promuovere il passaggio armonico del lavoro agile da un regime emergenziale a un regime ordinario, individuando specifiche linee di indirizzo per la dirigenza e le strutture, programmando una scala di sviluppo pluriennale, con target e indicatori prefissati. La programmazione interesserà l’organizzazione nel suo complesso (disciplina, digitalizzazione, formazione, strumentazione tecnologica), ivi compreso un ripensamento dei tradizionali spazi di lavoro.

Con riferimento al rafforzamento della capacità istituzionale per un’efficace attuazione della politica di coesione, accanto ad un programma pluriennale di assunzione di professionalità nuove da mettere a disposizione delle amministrazioni, sarà opportuno disegnare un framework nazionale di riferimento che fornisca da un lato supporto all’intero sistema coinvolto nell’implementazione di tale politica e dall’altro ne rafforzi funzioni e attori specifici. Le direttrici di questa strategia di rafforzamento della capacità istituzionale e amministrativa dovrebbero dunque prevedere:
- azioni di sistema relative a: consolidamento e miglioramento nella produzione, raccolta, elaborazione e diffusione (in formato aperto/riutilizzabile) di dati e informazioni su contesti, risorse e attuazione; rafforzamento della capacità di fondare l’azione pubblica su evidenze valutative e, quindi, di utilizzare, diffondere, richiedere e realizzare valutazioni degli effetti degli interventi della politica di coesione, coinvolgendo attivamente i territori e i partenariati.
- azioni di orientamento e supporto alle AdG nella capacità di coinvolgere - in modo attivo, in tutte le fasi delle attività dei propri Programmi - i soggetti rilevanti (compresi altri settori della medesima amministrazione, partner istituzionali, beneficiari, partner economico sociali e attori dei territori.
- azioni specifiche, dirette a segmenti del sistema o a particolari gruppi di attori, di rafforzamento in alcuni settori/ambiti di rilievo, con particolare riferimento all’azione connessa alla transizione green e digitale.
- azioni di accompagnamento diretto e supporto attivo per l’elaborazione e attuazione di strategie locali, con una focalizzazione sui beneficiari locali più deboli attraverso task force dedicate.

Uno strumento per la realizzazione delle azioni di capacity building saranno i Piani di rigenerazione amministrativa (previsti nel toolkit della CE) che dovranno definire, a livello dei Programmi nazionali e regionali, l’insieme delle azioni di rafforzamento della capacità amministrativa ed istituzionale necessari nelle singole realtà e per specifici settori di intervento. Sulla base dell’esperienza degli attuali Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA) le Autorità di gestione potranno mettere a punto delle road map che, accanto agli ambiti di intervento ed agli obiettivi di rafforzamento stabiliti, definiscano anche gli strumenti utilizzati per rafforzare la capacità amministrativa di tutti i soggetti coinvolti, con particolare riferimento ai beneficiari pubblici delle operazioni ed ai partner locali.