Quaderno del 30 settembre 2019
Esperienze
Governance del sistema
Governance del sistema
Il sistema di regia di attuazione della programmazione regionale integrata delle politiche di “welfare plurale” è definito per valorizzare le risorse disponibili attraverso la messa a sistema di competenze trasversali e, anche, per armonizzare in termini strategici, amministrativi e di tempistica i diversi uffici responsabili dell’attuazione dei PO e Accordi e del Patto.
In tal quadro, si sottolinea la centralità del Patto per lo Sviluppo della Basilicata, quale strumento di governo unitario delle politiche regionali, e della sua interna architettura organizzativa e gestionale (Cabina Unitaria della Programmazione Regionale).
Il sistema di governace si realizza su due livelli:
1. Una cabina di regia di indirizzo strategico in cui sono interconnessi gli applicabili livelli politici e tecnici;
2. Una cabina di coordinamento tecnico e operativo, “staff interdipartimentale”, organismo di supporto alla CRIS (ovvero all’Assessore al ramo), che coordina il livello territoriale (Ambito Socio Territoriale), gli Uffici Responsabili dell’attuazione e l’Ufficio Regionale di Piano Regionale, come previsto dalla DGR n. 241 del 16 marzo 2016, e procede all’istruttoria delle iniziative in materia di welfare.
La cabina di coordinamento tecnico e operativo si relaziona alla cabina unitaria della programmazione regionale, di cui alla DGR n. 673 del 22 maggio 2015, le cui autorità di gestione FSE, FESR, FEASR, FEAMP, FSC, sono componenti effettivi, che esamina, la fattibilità economico finanziaria delle azioni e gli interventi istruiti e trasmessi, dando comunicazioni all’assessore al ramo degli esiti, delle eventuali criticità e relative soluzioni.
In merito agli aspetti operativi e agli uffici competenti coinvolti nell’attuazione, la logica deve essere quella di una “trasversalità/integrazione” legata sia ai servizi (dal sanitario al sociale, dallo scolastico al formativo, dal culturale allo sportivo) che ad interventi a sostegno dell’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati (donne, giovani, persone diversamente abili, persone non autosufficienti, persone in condizioni di povertà, immigrati). L’obiettivo dell’integrazione si palesa sia nella progettualità, relativamente ai target maggiormente vulnerabili, sia tra fondi SIE, qualora emergessero delle opportunità in tal senso.
Il sistema di regia e di attuazione prevede, inoltre, un meccanismo di coinvolgimento del privato sociale e di tutte le forze sociali sia nella sua componente del volontariato sia, soprattutto, dell’economia sociale, secondo il modello del Partenariato Economico Sociale previsto dal Reg. UE 1303/2013 e del Partenariato Economico e Sociale Unico.