prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 settembre 2019

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Le politiche di welfare integrato in Regione Basilicata


Le politiche di welfare integrato in Regione Basilicata

di Donatella Cutro
Collaboratrice di Tecnostruttura nell'ambito del “Progetto Mezzogiorno"

Le linee guida per la costruzione dei nuovi Piani intercomunali dei servizi sociali e sociosanitari, varate nel luglio 2015, assieme al piano regionale di indirizzo per la loro attuazione, adottato nel marzo del 2016, hanno indicato la necessità del passaggio dal vecchio sistema assistenziale ad un nuovo sistema di welfare. Nello specifico, un passaggio da un sistema di bisogni predeterminati, standardizzati e codificati ai quali un’organizzazione tecnica ed autoreferenziale prova a dare risposte altrettanto codificate e standardizzate, ad un sistema di conoscenza, di relazione complessa con la realtà e di risposta non frammentata in grado di generare percorsi di rimozione degli ostacoli che limitano la fruizione delle capabilities dei cittadini e delle cittadine, sostenendo e accompagnando percorsi di costruzione o ricostruzione di autonomia possibile.

Questa metodologia “bottom up” e di intreccio di sussidiarietà verticale e orizzontale che deve caratterizzare i nuovi piani, va applicata anche alla programmazione dei fondi la quale richiede che tutti gli attori territoriali, pubblici e del privato sociale, co-progettino iniziative ed impieghi al fine di creare le maggiori sinergie possibili nell’ambito di una visione condivisa di welfare territoriale.

I principi generali di redazione del piano regionale per l’attuazione dei servizi sociali e socio-sanitari sono i seguenti:

A) realizzare un sistema di welfare che ponga al centro la persona e i suoi bisogni;

B) garantire la sostenibilità del sistema di welfare, costruendo una rete tra tutte le risorse, materiali e immateriali e le fonti finanziarie disponibili;

C) ridurre ogni disuguaglianza basata su religione e con convinzioni personali, età, handicap, genere o tendenze sessuali, favorendo l’abbattimento di ogni forma di discriminazione e garantendo, in particolare, “l’adeguatezza delle misure pianificate per promuovere le pari opportunità tra uomini e donne…tenendo conto delle esigenze dei vari gruppi bersaglio a rischio di tale discriminazione”;

D) promuovere la creazione di strategie emergenti e flessibili che permettano di anticipare i bisogni latenti e/o potenziali sull’intero territorio regionale e di assicurare standard quali-quantitativi di accessibilità ai servizi e di fruibilità delle prestazioni tendenzialmente uniformi;

E) supportare la partecipazione attiva e la progettualità dal basso (bottom-up) attraverso l’animazione territoriale e il coinvolgimento diretto degli stakeholder.

Elemento di innovazione è senza dubbio la predisposizione di adeguati strumenti a supporto del processo di governance tracciato e, quindi, di nuovi ruoli e funzioni degli Ambiti Socio Territoriali (nello specifico la Regione Basilicata è stata suddivisa in 9 ambiti) per la gestione associata dei servizi sociali e socio-sanitari.

Il principale strumento è il fascicolo sociale informatizzato, una piattaforma web-based attraverso la quale il sistema dei servizi delineato dalla programmazione regionale assume la responsabilità di “prendere in carico” una persona che si trova in condizione di necessità. Il fascicolo segue l’intero percorso di reinserimento della persona in difficoltà (persona presa in carico) e la sua compilazione nonché la relativa conservazione sono affidate al “responsabile del caso o case manager”.