prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 28 marzo 2014

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Responsabilità sociale d'impresa, lo stato dell'arte del progetto interregionale

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Le caratteristiche del progetto

In tale contesto, la Regione Veneto, in collaborazione con la Regione Liguria, ha promosso nel corso del 2012 la nascita del progetto interregionale Creazione di una rete per la diffusione della responsabilità sociale d’impresa, nato con la finalità di avviare, in primo luogo tra le pubbliche amministrazioni regionali, un processo di scambio, di confronto tecnico e di apprendimento reciproco sul tema della RSI e, al contempo, di realizzare interventi comuni tesi a diffondere le buone prassi a livello locale, nazionale, europeo ed internazionale e a dare maggiore risalto e promuovere la responsabilità sociale d’impresa tra le imprese.

Inoltre, nell’ottica di sviluppare la cooperazione e di rafforzare gli interventi realizzati a diversi livelli e in relazione alle proprie competenze, le amministrazioni regionali hanno deciso di ampliare la partnership del progetto, creando le opportune sinergie con altri soggetti che rivestono un ruolo importante nello sviluppo del tema della responsabilità sociale. Motivo per cui si è dapprima cercato e ottenuto il coinvolgimento dei ministeri interessati – con i quali si è contribuito a definire anche l’Action Plan nazionale sulla RSI richiesto dalla Commissione europea -  e poi quello con l’Inail.

Al progetto hanno quindi aderito:

- 13 Regioni italiane, rappresentate per lo più dalle Direzioni Formazione professionale-Lavoro e/o Attività produttive-sviluppo economico, ad eccezione della Regione Valle d’Aosta, impegnata attraverso la struttura delle politiche sociali. In particolare, si tratta delle Regioni Veneto (proponente e capofila del progetto), Liguria (co-proponente), Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta;

- il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – Direzione Generale del Terzo Settore e Formazioni Sociali, che da diversi anni è impegnato a livello centrale e internazionale nel promuovere e favorire la condotta responsabile delle imprese;

- il Ministero dello Sviluppo economico - Direzione Generale per la Politica industriale e la Competitività, la cui azione in materia di responsabilità sociale è centrata sulla promozione e attuazione delle Linee Guida OCSE (tramite il Punto di Contatto nazionale incardinato presso la Direzione Generale per la Politica Industriale e la competitività);

- il Ministero per le Politiche agricole e forestali, attraverso l’INEA (Istituto nazionale di Economia agraria), interessato a promuovere una maggiore diffusione all’approccio della RSI nel sistema agro-alimentare;

- l’Inail, che ha realizzato numerose iniziative e messo a disposizione incentivi in materia di responsabilità sociale e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Parallelamente alla nascita del progetto interregionale e in risposta ad un preciso input della Commissione europea, è stato elaborato nel 2012 il Piano d’Azione nazionale sulla responsabilità sociale d’impresa 2012-2014, che ha visto operare, in qualità di amministrazioni capofila, proprio il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Le Regioni, in particolare le Commissioni Attività produttive e Istruzione, Formazione, Lavoro, Ricerca e Innovazione della Conferenza delle Regioni e Province autonome, hanno fornito un proprio contributo alla definizione del Piano nazionale di RSI manifestando, tra le altre, alcune esigenze coerenti con le motivazioni e le azioni previste dal progetto interregionale. In particolare, le Regioni avevano formulato l’esigenza di razionalizzare e semplificare gli standard e i criteri elaborati autonomamente e strutturare un cruscotto di indicatori tali da rendere le pubbliche amministrazioni allineate sul riconoscimento di organizzazioni e azioni “socialmente responsabili”.

Nel Piano d’Azione nazionale sono state pertanto accolte le proposte delle Regioni, dando esplicita rilevanza al tema nell’ambito di due obiettivi: Obiettivo “B” - “Sostenere le imprese che adottano la Responsabilità Sociale d’Impresa” e Obiettivo “E” - “Favorire la trasparenza e la divulgazione delle informazioni economiche, finanziarie, sociali e ambientali”.



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