prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 26 giugno 2018

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La formazione 4.0 come buona prassi


La formazione 4.0 come buona prassi

Il complesso degli interventi rappresenta una buona prassi in virtù delle seguenti caratteristiche:

Unitarietà della strategia regionale per le competenze digitali. L’OCSE rileva che gli interventi per le competenze digitali sono spesso promossi al di fuori di una strategia unitaria; la Regione ha approvato nel gennaio 2017 e aggiornato nel febbraio 2018, con atto di Giunta, indirizzi integrati sulla formazione 4.0, ossia sulla costruzione e l’aggiornamento delle competenze che occorrono per competere nell’economia digitale: opportunità per acquisire le competenze necessarie per affrontare la transizione tecnologica sono contemporaneamente offerte agli studenti, ai diplomati, ai lavoratori, ai manager e agli imprenditori, per garantire che tutti gli strumenti regionali – incluse le azioni di sistema – concorrano a governare la transizione, scongiurando il rischio dell’obsolescenza delle competenze rispetto alle richieste del contesto economico e produttivo.

Complementarietà con l’azione di livello nazionale. Il Piano nazionale Industria 4.0 (ora Impresa 4.0) ha tardato ad affrontare gli aspetti, pur centrali, legati alla formazione e la Regione Toscana ha invece previsto fin dall’inizio del 2017 il sostegno di percorsi formativi in grado di formare tecnici in possesso delle competenze specialistiche, trasversali e interdisciplinari richieste dalle imprese orientate verso Industria 4.0, nonché interventi individuali per la formazione dei manager.

Integrazione con le altre politiche regionali. Il sostegno alla formazione 4.0 si colloca nell’ambito della complessiva Strategia regionale su Industria 4.0 e in particolare della Piattaforma regionale su Industria 4.0, che è stata riconosciuta dalla Commissione Europea quale Digital Innovation Hub e che mette a disposizione delle imprese anche strumenti operativi, quali i test di valutazione del grado di maturità rispetto alle tecnologie di Industria 4.0 (www.cantieri40.it).

Alleanze formative. Finanziamento di interventi di formazione che nascono da collaborazioni e progettazioni integrate di attori provenienti dal mondo delle istituzioni scolastiche, dell’università, delle agenzie di formazione professionale e dal mondo del lavoro.

Filiere formative. Concentrazione degli interventi sulle filiere formative regionali strategiche, identificate dalla Regione Toscana, coerentemente con la strategia regionale di specializzazione intelligente, sulla base di un'analisi IRPET fondata su tre dimensioni:
- capacità, da parte della filiera, di creare lavoro (saldi tra avviamenti e cessazioni);
- qualità e tipologia del lavoro attivato nelle filiere, per contenuto, stabilità e professionalità;
- competitività delle filiere (collegata alla presenza di imprese dinamiche e, più in generale, alla capacità di catturare la domanda estera).
La filiera formativa esprime il legame tra offerta formativa e mondo produttivo: l'offerta formativa è legata ai bisogni espressi dagli operatori della produzione vicini al territorio, con gli obiettivi di contrastare le tendenze alla dispersione scolastica, favorire l'inserimento e il reinserimento nel mondo del lavoro, sviluppare le competenze fondamentali per lo sviluppo dei territori e la competitività delle imprese.

Altissimo tasso di occupabilità dei formati. I percorsi 4.0 offrono agli studenti le competenze per essere immediatamente inseriti all’interno dei contesti aziendali. Con riferimento agli ITS, ad esempio, il monitoraggio MIUR-Indire ha rilevato che il 91,7% dei diplomati ITS toscani trova lavoro a un anno dalla fine del percorso, una percentuale più alta rispetto alla media nazionale (82,5%). Nel 95,5% dei casi gli occupati trovano lavoro in un’area coerente con il percorso concluso (il dato a livello nazionale è pari all’87,3%).