prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 20 dicembre 2013

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Professioni regolamentate in Europa: favorirne l’accesso e il riconoscimento per una nuova crescita dell’occupazione


Il Libro Verde

A distanza di alcuni anni, nel 2011, la Commissione europea è tornata sull’argomento, con l’adozione dell’“Atto per il mercato unico. Dodici leve per stimolare la crescita e rafforzare la fiducia. Insieme per una nuova crescita”(6), un pacchetto di dodici misure volte al progetto di rilancio del Mercato Unico. Tra di esse, ne è stata individuata una dedicata alla mobilità dei cittadini, con un’azione chiave volta a modernizzare la legislazione relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, per concorrere ad un modello di crescita sostenibile, intelligente e inclusiva nell’ambito della strategia Europa 2020. A tale scopo, in quel contesto era stata contemplata la creazione di una carta professionale europea per superare gli ostacoli amministrativi connessi alle procedure di riconoscimento e favorire la mobilità professionale.

Successivamente, a partire da un quadro di informazioni relative ai primi anni di attuazione, si è concretizzato un approccio più completo alla revisione della Direttiva Qualifiche, attraverso l’adozione del Libro Verde “Modernizzare la Direttiva sulle qualifiche professionali”(7). Nel documento è stata messa in luce l’importanza che il settore dei servizi professionali riveste per l’economia della UE (70% del Pil), con l’evidenza, tuttavia, che gli scambi di servizi intra-UE (inclusi i servizi professionali) rappresentano solo il 25% circa degli scambi complessivi all’interno dell’Unione europea. Inoltre, nonostante gli sforzi compiuti per semplificare il quadro normativo, è stato sottolineato il permanere di bassi livelli di mobilità dei professionisti qualificati. 

L’adozione del Libro Verde è stata, quindi, l’occasione per avviare una consultazione pubblica con le parti interessate sulle criticità riscontrate nell’applicazione della Direttiva Qualifiche e su alcune ipotesi per la sua modifica. Prima fra tutte l’individuazione della carta professionale europea (8), lo strumento elettronico rilasciato dallo Stato di origine per attestare il livello di qualificazione ai fini dell’esercizio della relativa professione, evitando così alle autorità dello Stato ricevente di verificare tutte le informazioni e avviare le procedure di riconoscimento.

In questo contesto, il sistema di informazione del mercato interno (IMI), messo a punto a seguito della Direttiva Servizi (9), è stato individuato come infrastruttura funzionale alla collaborazione tra autorità competenti. È stato poi ipotizzato l’inserimento nella Direttiva Qualifiche di un riconoscimento parziale delle qualifiche, in linea con l’indicazione della Corte di Giustizia europea di garantire il principio dell’accesso parziale laddove “sia possibile separare oggettivamente l’attività economica che il professionista intende esercitare nello Stato membro ospitante dal resto delle attività coperte da una professione in quello Stato membro”.

Sul versante del riconoscimento automatico basato sull’esperienza professionale nei settori dell’artigianato, del commercio e dell’industria (per il quale l’art. 26 del D.lgs. 206/07 ha previsto autorità competenti regionali), l’ipotesi di modifica contemplata dal Libro Verde è stata quella di pervenire ad una più chiara identificazione delle attività professionali interessate da tale tipo di riconoscimento, superando quindi l’elencazione riportata nell’allegato IV della Direttiva.


Note:

(6): COM (2011) 206 del 13.4.2011.

(7): COM (2011) 367 del 22.6.2011.

(8): L’introduzione di una carta professionale europea, peraltro, è stata una delle conclusioni del 1° Forum del mercato unico tenutosi a Cracovia il 3 e 4 ottobre 2011.

(9): Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi nel mercato interno.