prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 20 dicembre 2013

+T -T APPROFONDIMENTI

La Raccomandazione sulle politiche economiche dell'Italia per il 2013


Il contesto di riferimento


Glossario:

Il Semestre europeo - introdotto nel 2010 - costituisce l'occasione in cui ogni anno le politiche strutturali, macroeconomiche e di bilancio degli Stati membri vengono coordinate (cosiddetta, governance economica), in un'ottica di stabilità e convergenza, nonché per il conseguimento degli obiettivi posti dalla Strategia Europa 2020. Le tappe fondamentali del semestre europeo sono:

Fine anno - la Commissione presenta l'analisi annuale della crescita, con cui individua le possibili priorità della UE per l'anno successivo per promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro.

Marzo -  preso atto dell'analisi annuale della crescita, il Consiglio europeo definisce gli orientamenti della UE per le politiche nazionali.

Aprile - gli Stati membri presentano i loro programmi di stabilità o convergenza e i programmi con le riforme e misure che intendono adottare per conseguire una crescita intelligente, sostenibile e solidale (Programmi nazionali di riforma).

Giugno - la Commissione valuta tali programmi e individua delle "raccomandazioni" - rivolte  a ciascun paese - per una miglior efficacia e finalizzazione delle misure e delle riforme  previste nei Programmi nazionali di riforma. Le Raccomandazioni sono quindi oggetto di discussione in ambito del Consiglio (nelle diverse formazioni "Affari generali", "Economia e finanza", "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori")  e quindi approvate dal Consiglio europeo.

Entro inizio luglio - le raccomandazioni rivolte ai singoli Paesi vengono adottate formalmente.



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Dal 2011, con il passaggio dalla strategia di Lisbona a Europa 2020 e l'istituzione del semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio, il PNR, ai sensi della Legge 7 aprile 2011 n. 39, è confluito nel Documento di Economia e Finanza - DEF e ne costituisce la sezione III. A seguito della confluenza del PNR nel DEF la redazione del PNR è curata dal dipartimento del Tesoro, d'intesa con il dipartimento delle Politiche europee.

Il Programma Nazionale di riforma (PNR) è il documento che definisce annualmente gli interventi da adottare per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di crescita, produttività, occupazione e sostenibilità delineati dalla Strategia Europa 2020. Si tratta di un documento che ciascuno Stato membro presenta alla CE con cadenza annuale (nel mese di aprile) nel cui ambito sono indicati: lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell'eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti; gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività; le priorità del Paese, con le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nel Programma di stabilità; i prevedibili effetti delle riforme proposte in termini di crescita dell'economia, di rafforzamento della competitività del sistema economico e di aumento dell'occupazione.

 

Fonte: Dipartimento Politiche Europee http://www.politicheeuropee.it/attivita/17522/programma-nazionale-di-riforma



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Di seguito riportiamo alcune tappe fondamentali che conducono ad una lettura contestualizzata delle Raccomandazioni sulle politiche economiche degli Stati membri (Raccomandazioni 2013). Sulla scorta dell’analisi annuale della crescita di fine anno 2012, che ha segnato l’inizio del Semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche per l’anno entrante, il 14 marzo 2013 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita per l’Unione e la zona euro, evidenziando la necessità di:

• portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita;

• ripristinare le normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia;

• promuovere la crescita e la competitività;

• contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi;

• modernizzare la pubblica amministrazione.

A queste indicazioni hanno fatto seguito i risultati dell’analisi specifica per l’Italia, pubblicati il 10 aprile 2013, contenenti un esame approfondito sugli squilibri macroeconomici che continuano a permanere nella perdita di competitività esterna e nel debito pubblico elevato, perdurando una debolezza nella crescita economica.

Nel contempo l’Italia ha presentato all’interno del Documento di Economia e Finanza 2013 (DEF) il PNR 2013 e il Programma di Stabilità per il periodo 2012-2017 e il 28 aprile 2013 il governo, appena insediato, ha presentato il programma di lavoro con l’agenda delle riforme programmate per rafforzare la sostenibilità di bilancio e stimolare la crescita.

Nell’ambito del Consiglio europeo di fine giugno, con le Raccomandazioni sulle politiche economiche degli Stati membri – la cui adozione rappresenta l'atto conclusivo del Semestre europeo - la Commissione ha preso atto delle riforme proposte a livello nazionale ed ha fornito la propria valutazione su quelle da adottare in Italia. Ha considerato la piena attuazione delle riforme ancora problematica, prefigurando in primo luogo che per alcune misure manchino ancora l’approvazione o le disposizioni attuative; in secondo luogo, che esista il rischio per i diversi livelli amministrativi di non dare seguito uniforme alla applicazione concreta delle stesse. Le Raccomandazioni 2013 erano uscite però in contemporanea alla Raccomandazione di decisione del Consiglio europeo di chiusura della procedura per deficit eccessivo dell'Italia (abrogazione della decisione 2010/286/UE sull’esistenza di un disavanzo eccessivo in Italia), decisione adottata dalla Commissione europea sulla base della dichiarazione ufficiale resa dal governo italiano il 17 maggio 2013, volta a confermare gli impegni assunti con il Programma di stabilità 2013 e ad annunciare nuove misure da adottare nel pieno rispetto degli obiettivi di bilancio.

Questo importante segno di fiducia rispetto al percorso italiano è stato seguito dal riconoscimento espresso dalla Commissione europea nel settembre 2012 circa la validità dell’impianto generale del processo di riforme messo in atto e delle misure programmate per lo sviluppo del Paese. Infatti, col giudizio dato sui PNR presentati dagli stati membri, ha valutato il PNR italiano “un ottimo esempio, dato che consta di una struttura completa e operativa relativa all’impatto delle riforme pianificate o in atto, includendo informazioni dettagliate sulla metodologia usata, sulle variabili d’impatto ed economiche usate; inoltre riporta una descrizione dei principali risultati quantitativi non solo riconducibili al gruppo di riforme appartenenti ad una medesima area di intervento, ma anche all’effetto combinato atteso rispetto a tutto il complesso di riforme strutturali” (2).


Note:

(2): Commissione europea The 2013 vintage of National Refom Programmes -NRPs Quality of reporting, Ref.Ares (2013)3079527 – 18/09/2013, pag.11. Traduzione non ufficiale