prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 18 giugno 2021

+T -T FOCUS PNR - Lavoro

Sostegno diretto ai lavoratori ed alle imprese


Sostegno diretto ai lavoratori ed alle imprese

Sul piano degli interventi di supporto diretto, dalla fine del mese di febbraio 2020 ad oggi, le Regioni hanno provato a mitigare gli effetti negativi della crisi sanitaria per l’occupazione e per l’economia, facendo leva primaria sugli strumenti passivi a tutela del reddito dei lavoratori e sul sostegno finanziario ai settori economici maggiormente in difficoltà.

Gli ammortizzatori sociali – in particolare, la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga - cui si è operato un massiccio ricorso a livello nazionale e regionale, sono stati la prima e principale risposta al blocco delle attività, imposto dalle misure sanitarie di restrizione.

A livello regionale, in particolare, si è registrato un impegno continuo e serrato nel definire ed implementare tutte le attività amministrative ed operative necessarie per garantire, negli ambiti di competenza, il sostegno del reddito dei lavoratori coinvolti nella sospensione delle attività lavorative mediante lo strumento della Cassa integrazione in deroga – a gestione regionale per la prima parte del 2020 - in attuazione delle disposizioni introdotte dal DL 9/2020 e dal DL n. 18/2020 e s.m.i. L’attività delle Regioni, in tale ambito, è stata volta, fin dalle prime fasi di gestione dell’emergenza ed a partire dai territori più colpiti, al rafforzamento degli strumenti di tutela ordinari e straordinari, chiedendo nel confronto con il Governo centrale un allargamento della platea dei beneficiari degli strumenti ed un ampliamento temporale del loro utilizzo, oltre che le necessarie coperture finanziarie. L’obiettivo primario, in tale prospettiva, è stata la salvaguardia dei livelli occupazionali mediante le cd. “politiche passive”, con il supporto anche delle misure normative nazionali in materia di divieto dei licenziamenti e di proroga dei contratti a termine. La crisi degli ultimi mesi è stata, dunque, un’occasione importante per la verifica della tenuta del nostro attuale sistema degli ammortizzatori sociali e per una sua evoluzione, ai fini di una riforma organica che possa superare le attuali frammentazioni.

Accanto al ricorso agli ammortizzatori sociali, si è sviluppato un impegno molto rilevante delle Regioni per sostenere con strumenti tempestivi ed efficaci i settori produttivi che avevano subito, in modo più sensibile, le conseguenze della crisi o che necessitavano di una copertura più incisiva e completa, rispetto a quella offerta dagli strumenti attivati a livello nazionale. Le Regioni, in tal senso, hanno garantito un presidio forte delle attività economiche sul territorio, nella consapevolezza che la cornice straordinaria emergenziale richiedesse risposte altrettanto straordinarie e rapide da parte dei decisori istituzionali.

È stato, così, garantito sostegno diffuso alle attività economiche, con attenzione a quei settori, comparti e realtà maggiormente colpiti dalla crisi perché oggetto di reiterate sospensioni, in ossequio alle norme anti Covid-19, ovvero perché non coperti dalle tutele previste dalla normativa nazionale (2). In linea generale, sono state garantite forme di ristoro ed indennità, a carattere integrativo e complementare con quello nazionale, a favore delle categorie dei lavoratori più deboli e maggiormente esposte alla crisi occupazionale (3). Dal dilagare della crisi delle attività economiche e, di conseguenza, dell’occupazione è scaturita con chiarezza una lezione molto importante: la necessità di presidiare la dimensione territoriale come la strada ottimale per contemperare le universali istanze di tutela dei diritti dei lavoratori e del lavoro, afferenti alla cornice nazionale, con l’esigenza di definire politiche di ripresa e di nuovo sviluppo, radicate sui fabbisogni espressi dal contesto locale del mercato del lavoro.


Note:

(2): Sono stati, in tale prospettiva, definiti Piani straordinari ed erogati contributi a fondo perduto e bonus una tantum alle imprese dei settori più vulnerabili (tra cui il turismo, lo spettacolo, lo sport, la cultura), accanto a sovvenzioni destinate alle imprese di altri comparti che, per effetto dell’emergenza epidemiologica, hanno registrato significativi cali di fatturato e riscontrato difficoltà sul mercato.

 

(3): Tra questi, i lavoratori autonomi, i professionisti, i lavoratori domestici, i lavoratori stagionali e quelli coinvolti in forme contrattuali saltuarie e/o discontinue, le categorie prive di altre modalità di sostegno al reddito, le micro imprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi.