prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 31 ottobre 2014

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Professioni artigiane: accordo Stato - Regioni sul Tecnico meccatronico delle autoriparazioni

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Dalla regolamentazione nazionale agli standard regionali

Le Regioni e le Province autonome hanno da sùbito recepito lo spirito riformatore della legge e, facendosi parte attiva e proponente sin dai primi confronti, hanno indirizzato i propri lavori verso il duplice obiettivo da un lato di costruire i presupposti per un’offerta formativa di qualità e, dall’altro, di individuare soluzioni semplificate per gli occupati in imprese con esperienza già acquisita nel settore. Pertanto, a partire dai primi mesi del 2013, il Gruppo Professioni della IX Commissione della Conferenza delle Regioni ha avviato un lavoro di approfondimento sulla norma in sinergia con il coordinamento delle Attività produttive, nella prospettiva di elaborare un documento di linee guida comuni in merito allo standard professionale e formativo della figura, per realizzare l’obiettivo finale previsto dalla legge di svolgere corsi abilitanti, in aggiunta all’esperienza professionale, per la nuova ed unificata attività di meccatronica. Nello sviluppo degli approfondimenti si è deciso di partire dalle prime iniziative già realizzate da alcune Regioni che, nei loro repertori dei profili professionali, avevano già cominciato a tracciare la descrizione del tecnico meccatronico. Con questa base documentale si è iniziato a ragionare intorno ad uno standard professionale comune, per individuare gli ambiti di competenza propri della nuova figura e in modo tale da coniugare le attività della meccanica con quelle dell’elettrotecnica/elettronica. La prima preoccupazione emersa in questa fase di lavoro è stata quella di definire ambiti di attività che, seppur descrittivi di una figura professionale integrata, fossero comunque separati e separabili tra di loro. La disciplina di riforma dell’attività di autoriparazione, infatti, tenendo presenti le esigenze delle imprese già attive per le attività di meccanica o di elettrauto, aveva opportunamente previsto per questi casi la possibilità di frequentare il corso di formazione solo limitatamente alle discipline relative all’abilitazione professionale non posseduta. In questo senso, dai lavori delle Regioni sono stati individuati cinque ambiti di competenza, uno generico legato all’attività di gestione dell’impresa, due specifici per l’attività di diagnosi e riparazione delle parti meccaniche e due specifici per la diagnosi e riparazione delle parti elettriche/elettroniche. L’intento è stato quello di avere uno standard professionale funzionale a costruire sia percorsi formativi completi per i nuovi operatori, sia percorsi modulabili, o solo sulla parte di meccanica ovvero solo sulla parte di elettrica/elettronica, per i lavoratori già attivi ma in possesso di un’abilitazione “parziale”. Inoltre, secondo il format utilizzato e consolidato per altre professioni regolamentate, ciascun ambito di attività è stato a sua volta articolato in abilità minime e conoscenze essenziali.

Dopo aver messo a punto il format dello standard professionale, il lavoro delle Regioni è proseguito con la predisposizione dello standard formativo. Il confronto più importante in questo ambito ha riguardato la durata del corso di formazione, con la decisione finale di fissarlo a 500 ore per i percorsi completi e 40 ore per i percorsi integrativi rivolti ai già occupati. Decisivo per il confronto è stato l’apporto delle associazioni di categoria Cna e Confartigianato che, in occasione di una riunione specifica a cui sono state invitate a partecipare, hanno condiviso il lavoro delle Regioni e accolto favorevolmente l’esigenza di una qualificazione del settore. La richiesta più forte, tuttavia, è stata quella di prevedere un regime semplificato per quelle imprese che fossero in grado di documentare l’attività già da anni svolta nell’ambito della “meccatronica”. Per questa casistica, considerata molto ampia, è stato deciso di non richiedere alcun corso di formazione ma l’applicazione diretta del regime agevolato previsto dalla circolare del ministero dello Sviluppo economico che ha permesso l’iscrizione diretta alla Camera di Commercio per la nuova sezione della meccatronica. La specifica richiesta dalle associazioni di categoria, infatti, era già stata opportunamente prevista dal Ministero, nella consapevolezza del ritardo con cui l’aggiornamento normativo si poneva rispetto a fenomeni già in atto da tempo nel mercato del lavoro, di cui necessariamente occorreva tenere conto.

Altri casi trattati in modo separato sono stati quelli riguardanti persone già qualificate nel sistema dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), per le quali le Regioni hanno concordato di prevedere percorsi formativi più brevi attraverso il meccanismo del riconoscimento dei crediti.

Al termine di questa prima fase di lavoro, i due coordinamenti tecnici congiunti delle Professioni e delle Attività produttive hanno condiviso un documento di proposta sullo standard professionale e formativo del tecnico meccatronico delle autoriparazioni, approvato in sede di Conferenza delle Regioni il 19 dicembre 2013. Il testo è stato poi trasmesso al ministero per gli Affari regionali con la richiesta di avvio di un’istruttoria tecnica volta a perfezionare un accordo in Conferenza Stato Regioni.



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