Quaderno del 30 settembre 2019
Esperienze
La Smart Specialisation Strategy
La Smart Specialisation Strategy
L’intervento “Green & Blue Economy” è espressione chiara dell’applicazione della Smart Specialisation Strategy. La politica di coesione 2014/2020, nel sostenere le priorità di Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, attribuisce un ruolo rilevante all’elaborazione di strategie di specializzazione intelligente, rivolte ad individuare le eccellenze del territorio e le relative potenzialità di sviluppo. La comunicazione della Commissione Europea COM (2010)553 “Il contributo della politica regionale alla crescita intelligente nell’ambito di Europa 2020” definisce il ruolo della Smart Specialisation Strategy (S3) nelle politiche regionali, precisando che essa è finalizzata alla concentrazione degli interventi di policy non su specifici settori, ma su “ambiti applicativi”, quali ad esempio aree di ricerca e innovazione o di mercati ad alto valore aggiunto in cui le Regioni possono contare su un vantaggio competitivo.
Oggi le traiettorie di sviluppo della Regione Sardegna non interessano soltanto aree di innovazione “verticali”, relative a specifici settori, ma anche quegli “ambiti specialistici” e tecnologici che tendono a convergere ed integrarsi in aree diverse, nei quali la Sardegna ha migliori opportunità di sviluppare prodotti e/o servizi innovativi, anche se collocati in particolari nicchie di mercato.
L’individuazione delle specializzazioni ritenute prioritarie, nelle quali la Regione gode di un vantaggio competitivo, è stata realizzata in Sardegna attraverso una governance partecipativa e democratica sul territorio: a partire dal 2014 e per tutto il 2015 tale processo è stato caratterizzato da momenti di scambio e conoscenza con i principali portatori d’interesse a livello regionale, effettuati sia con incontri/focus group sia con l’ausilio di strumenti specifici, quali questionari ed interazioni tramite la piattaforma web Sardegna ParteciPA.
Con la deliberazione della Giunta regionale n. 43/12 del 01.09.2015 (“Condizionalità ex-ante – POR FESR 2014-2020. Indirizzi per la definizione della Strategia di Specializzazione Intelligente della Sardegna e della sua governance”) la Sardegna, nel rispetto degli indirizzi comunitari, ha selezionato le Aree Prioritarie di Specializzazione e ha dato mandato all’Autorità di Gestione del POR FESR Sardegna 2014/2020 di proseguire nel processo di definizione della S3. Le aree che in prima istanza hanno mostrato il maggiore potenziale di innovazione competitivo sono state individuate in biomedicina, ICT, agrifood, aerospazio, turismo e beni culturali, reti intelligenti per la gestione efficiente dell’energia.
L’attuazione della Strategia di Specializzazione Intelligente in Sardegna, al pari dei Programmi Operativi co-finanziati dai Fondi SIE 2014/2020, prevede l’investimento di risorse per favorire ricerca e innovazione, per integrare settori specialistici diversi in ambiti applicativi comuni, creare nuove opportunità di lavoro e filiere di valore, che distribuiscano i benefici e creino opportunità di contaminazione tra un settore e un altro.
La Regione Sardegna, inoltre, è attualmente impegnata in un generale processo di riforma che interessa tanto il sistema delle autonomie locali (L.R. n. 2 del 4/02/2016) quanto gli operatori economici pubblici e privati del territorio, che costituiscono parte attiva dei processi di sviluppo locale.
Con la legge regionale n. 2/2016 la Regione ha disciplinato l’articolazione territoriale, l’ordinamento e lo svolgimento delle funzioni amministrative degli enti locali, valorizzando l’associazionismo intercomunale con particolare riferimento all’esercizio obbligatorio in forma associata di funzioni e servizi e alla promozione delle Unioni di Comuni, soprattutto nelle aree con maggiore disagio socio-economico, nelle aree interne e rurali e nei piccoli comuni, ispirando gli strumenti della programmazione e le politiche di sviluppo ai valori della coesione e della diffusione equilibrata della crescita economica e sociale.
Con l'Atto di indirizzo strategico per la Programmazione Unitaria 2014-2020 (D.G.R. n. 19/9 del 27.5.2014) la Giunta regionale ha adottato un approccio strategico unitario per l’utilizzo delle risorse derivanti da fonte comunitaria, nazionale e regionale. Le deliberazioni della Giunta regionale n. 9/16 e n. 9/22 del 10.3.2015, recanti rispettivamente “Indirizzi per la realizzazione del modello di Governance per la Programmazione Unitaria 2014-2020” ed “Indirizzi per l’attuazione della Programmazione Territoriale” hanno formalizzato l’adozione di tale impostazione nell’attuazione delle politiche di sviluppo territoriale in Sardegna e l’unitarietà programmatica, finanziaria e di governance degli interventi da realizzare sul territorio regionale, prevedendo, in tal modo, una visione organica dello sviluppo, potenziando l’efficacia degli strumenti ed ottimizzandone l’incidenza sul territorio.
La Strategia 5.8 del Programma Regionale di Sviluppo (PRS) - Programmazione Territoriale individua un approccio integrato di sviluppo per la valorizzazione delle aree interne e rurali, in grado di tesorizzare quanto già realizzato nelle aree LEADER. Infatti, il nuovo Programma di Sviluppo Rurale e la Strategia Nazionale Aree Interne prevedono l’applicazione di tale modello anche agli altri territori della Sardegna, sulla base di una nuova strategia di Programmazione Territoriale che parta dal basso e coinvolga i territori secondo gli ambiti individuati dalla legge regionale di riordino del sistema delle autonomie locali (L.R. 2/2016). La scelta di tale approccio di Programmazione territoriale consentirà di affrontare i problemi su scala locale, costruendo strategie territoriali di tipo integrato ed intervenendo su filiere locali specifiche, in grado di migliorare la competitività del sistema produttivo regionale attraverso una combinazione delle linee d’azione dei diversi fondi e strumenti, in base alle caratteristiche del territorio o della filiera su cui si intende intervenire.
L’approccio LEADER allo Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo (CLLD – Community-Led Local Development) si è rivelato, nei precedenti cicli di programmazione, un importante ed efficace strumento per l’attuazione di politiche di sviluppo, tanto da costituire, come sopra anticipato, la base del CLLD anche nella programmazione 2014/2020. Il quadro giuridico che disciplina, nella nuova programmazione, lo Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo rafforza l’aspetto integrato dell’approccio, attraverso l’adozione di norme comuni e di regole armonizzate per i fondi SIE coinvolti, con l’obiettivo di incoraggiare il sostegno ad un’unica strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo da parte di più fondi e di semplificarne l’attuazione per i beneficiari. A tal fine, è stata prevista l’adozione di una metodologia unica e un supporto dei fondi SIE interessati coerente e coordinato. La metodologia comune adottata focalizza l’attenzione su territori sub regionali specifici, prevede il coinvolgimento di gruppi di azione, costituiti da rappresentanti degli interessi socio economici locali, pubblici e privati.
L’obiettivo è quello di consentire a tutti i territori coinvolti di usufruire del sostegno della UE per il potenziamento delle proprie capacità, attraverso la creazione di collegamenti tra le aree urbane, rurali e di pesca, e di permettere un uso integrato dei fondi per l’attuazione di strategie di sviluppo locale.
In tale contesto, anche in Sardegna sono state avviate le procedure di evidenza pubblica per la selezione dei protagonisti dello Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo ed il conseguente finanziamento dei relativi piani di sviluppo locale, ovvero:
• i Gruppi di Azione Locale (GAL) - partenariato tra soggetti pubblici e privati rappresentativi delle popolazioni rurali e delle organizzazioni degli operatori economici presenti nel territorio - che costituiscono strumento di attuazione del FEASR, attraverso strategie territoriali di sviluppo locale integrate e multisettoriali che dovranno riferirsi ad ambiti territoriali che assicurino integrità e contiguità territoriale delle Unioni di Comuni;
• i Gruppi di Azione locale nel settore della pesca (Fisheries Local Action Groups - FLAG) - partenariato tra soggetti pubblici e privati - che costituiscono lo strumento della programmazione comunitaria (FEAMP) per la realizzazione di interventi integrati finalizzati a favorire lo sviluppo sostenibile nei settori della pesca e dell’acquacoltura.
La logica sottesa allo sviluppo locale LEADER – CLLD e la volontà di sostenere e rafforzare le strategie di sviluppo locale, attraverso il coinvolgimento del partenariato locale pubblico e privato, con l’obiettivo di espandere l’utilizzo di tale strumento di sviluppo, giustifica l’applicabilità di tale approccio anche a quegli ambiti diversi, ma contigui, rispetto a quelli derivanti dalle zonizzazioni per l’ammissibilità dei gruppi di azioni a valere sul FEASR e sul FEAMP in Sardegna, con particolare riferimento alle rappresentanze territoriali definite dalla legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna), anch’esse parte attiva dei processi di sviluppo locale.
L’iniziativa “Green & Blue Economy”, inoltre, tiene in considerazione le indicazioni del “Quadro di azioni prioritarie” (Prioritized Action Framework – PAF), approvato dalla Giunta regionale con la deliberazione del 17/06/2014, n. 2/4, quale documento di indirizzo per integrare le esigenze connesse alla biodiversità all’interno dei Programmi operativi dei fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE), con l’obiettivo di razionalizzare e mettere a sistema le risorse per la Rete Natura 2000 in Sardegna.
Nel quadro definito dalla nuova strategia di Programmazione Territoriale si inserisce l’individuazione – nell’ambito delle “Aree di rilevanza strategica” previste dal POR FESR 2014/2020 quali poli di attrazione ambientale, culturale e turistica, in cui agire in via prioritaria attraverso interventi integrati di valorizzazione – di due Aree sperimentali (Cfr. D.G.R. del 12/07/2016, n.41/23 “Programmazione territoriale – Aree di rilevanza strategica del POR FESR 2014/2020. Indirizzi operativi”).
Tra gli strumenti individuati dal Programma triennale per la trasparenza e l’integrità 2015/2017 per realizzare canali di partecipazione attiva ai processi decisionali, sia politici che amministrativi, della Regione ed incrementare la trasparenza nei confronti dei portatori d’interesse (stakeholder), l’attuazione del progetto Sardegna ParteciPA consente di condividere i contenuti per il perfezionamento dell’Avviso relativo all'intervento su Green & Blue economy nello spazio virtuale.
Al fine di potenziare la comunicazione relativa al programma “Green & Blue Economy” e realizzare azioni di condivisione, dialogo e coinvolgimento attivo della cittadinanza alla programmazione degli interventi di propria competenza, il Servizio Formazione dell’Assessorato regionale del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale della Sardegna, prima della pubblicazione dell’Avviso, ha effettuato una consultazione pubblica attraverso la piattaforma tecnologica di e-democracy SardegnaParteciPA (http://www.sardegnapartecipa.it/it/), per accrescere la conoscenza delle diverse linee progettuali, quale canale per favorire il coinvolgimento delle imprese e degli stakeholder del territorio e per promuovere la sua attrattività presso i potenziali destinatari e in generale tutti i portatori d’interesse.
Nel mese di dicembre 2015, con determinazione n. 6146/55062 dell’11/12/2015 del Direttore del Servizio Formazione della Direzione Generale dell’Assessorato del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale, è stata approvata l’informativa generale preliminare, relativa alle diverse linee progettuali ed è stata attivata la consultazione pubblica.
Ad aprile 2016, con determinazione n. 988/13149 del 29.04.2016 del Direttore del Servizio Formazione della Direzione Generale dell’Assessorato del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale, è stata approvata l’Informativa preliminare relativa alle Linee progettuali 2 e 3 ed attivata la consultazione pubblica.