prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 29 marzo 2018

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Standard professionale e formativo di Manutentore del verde: l’iter dell’Accordo in Conferenza Stato-Regioni

In questa sezione:


La prima fase dei lavori: verso un documento di linee guida delle Regioni

di Pamela Ciavoni
Settore Lavoro - Tecnostruttura

Il campo della formazione regolamentata si è recentemente arricchito di una nuova attività professionale normata, sulla quale si è concentrata nell’ultimo anno un’intensa attività di approfondimento da parte delle Regioni. Stiamo parlando dell’attività di manutenzione del verde disciplinata dall’art. 12 della legge 154/2016 (cd. Collegato Agricoltura) che ha stabilito che tutte le aziende operanti in attività di costruzione, sistemazione e manutenzione di verde pubblico e privato per conto di terzi debbano essere in possesso di requisiti ben precisi e vincolanti, tra cui un attestato di idoneità rilasciato a seguito della frequenza di un corso di formazione regionale.

L’approfondimento maturato nel Gruppo Professioni della IX Commissione della Conferenza delle Regioni - che ha coinvolto anche i rappresentanti del coordinamento Agricoltura - ha messo da subito in evidenza una criticità della legge, quindi la mancanza di una norma transitoria volta a regolare l’effettiva entrata in vigore dell’obbligo di acquisizione dell’attestato di idoneità da parte delle nuove imprese del settore. Inoltre, è stata rilevata dalle Regioni la mancanza di una norma di salvaguardia della professionalità acquisita da coloro che risultino già attivi nella funzione di manutentore del verde o che abbiano conseguito un titolo di studio qualificante. Tutte queste problematiche sono state rappresentate al ministero delle Politiche Agricole, con una nota trasmessa per richiedere anche la definizione di linee guida nazionali, condivise con le Regioni, per la formazione e l’abilitazione dei manutentori del verde. Tale ultima richiesta, peraltro, è stata condivisa anche dal ministero dello Sviluppo Economico che ha segnalato al ministero dell’Agricoltura la medesima necessità di affrontare la fase transitoria e predisporre linee condivise per la formazione.

Nei mesi successivi, preso atto del mancato riscontro del ministero dell’Agricoltura, le Regioni hanno proceduto con senso di responsabilità nei confronti delle insistenti richieste delle imprese che, sui vari territori, sollecitavano l’attivazione della formazione necessaria ad ottenere l’idoneità a svolgere la professione, al fine di non vedersi escluse dalla possibilità di esercitare la propria attività. Obiettivo centrale, data la valenza nazionale della “figura” regolamentata, è stato quello di condividere uno standard professionale e formativo per tutte le Regioni, così da non creare discriminazioni a livello territoriale e garantire il riconoscimento dei titoli ovunque rilasciati.

Dopo un lungo lavoro istruttorio, che ha preso in considerazione e sintetizzato quanto già esistente a livello territoriale in relazione ai profili professionali e ai percorsi formativi, i coordinamenti interregionali formazione/professioni e agricoltura, hanno condiviso il documento relativo allo “Standard professionale e formativo della figura professionale di manutentore del verde”, approvato in Conferenza delle Regioni lo scorso 8 giugno 2017. Il documento è stato successivamente trasmesso al ministero delle Politiche Agricole per sollecitare nuovamente un intervento normativo che individuasse i casi di esonero dalla formazione, coinvolgendo sul tema anche le associazioni di categoria.



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