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Servizi IVC delle competenze, percorsi normativi regionali di attuazione

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Servizi IVC delle competenze, percorsi normativi regionali di attuazione

di Daniela Conte
Tecnostruttura - Settore Istruzione E Formazione

Gli enti pubblici titolari del Sistema nazionale di certificazione delle competenze, entro gennaio 2023, dovranno adottare atti di regolamentazione per renderne operativo l’impianto e per garantire al cittadino l’esercizio del diritto al riconoscimento delle proprie competenze e alla valorizzazione del proprio patrimonio di esperienze di vita, di studio e di lavoro. Le Regioni e le Province autonome sono da tempo al lavoro per dotarsi ognuna di un proprio sistema di norme utili a dare attuazione ai servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze per renderli operativi sul territorio nazionale. Il sito internet di Tecnostruttura, in una sezione ad hoc, raccoglie i provvedimenti regionali di volta in volta emanati.

 

Le Regioni e le Province autonome, i ministeri dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca, del Lavoro, dello Sviluppo economico, nonché le autorità competenti ai sensi del decreto legislativo n. 206 del 2007, ciascuno secondo i propri ambiti di titolarità, sono enti pubblici titolari del Sistema nazionale di certificazione delle competenze. Il che significa che hanno in capo la governance del Sistema nazionale di certificazione delle competenze; lo regolamentano; adottano propri provvedimenti sulla base dei quali lo renderanno operativo.

Il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021 che recepisce le Linee Guida del Sistema, di cui al decreto legislativo n. 13 del 2013, nelle disposizioni finali e transitorie, pone in capo agli enti pubblici titolari un termine entro il quale tutti dovranno dotarsi di un quadro regolamentare conforme sia al Sistema nazionale di certificazione delle competenze sia ai relativi riferimenti operativi. Il termine fissato è pari a ventiquattro mesi a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento nella Gazzetta Ufficiale: per cui, entro il mese di gennaio 2023, Regioni e Province autonome, i Ministeri e le autorità competenti si saranno dovute dotare di una propria disciplina in materia di certificazione delle competenze.

L’importanza della previsione richiamata può essere colta riferendosi alla legge n. 92 del 28 giugno 2012 che ha gettato le fondamenta per la costruzione del Sistema nazionale di certificazione delle competenze. La ratio alla base della legge, che riforma il mercato del lavoro in una prospettiva di crescita, opera un capovolgimento di visuale: il cardine della riforma non poggia più sulla centralità dei servizi, ma sulla centralità della persona. Ed è alla persona che la legge n. 92 riconosce un diritto individuale, di cittadinanza, esigibile – quello all’apprendimento permanente. Gli enti pubblici titolari, proprio per rendere concreto tale diritto dovranno dotarsi di un quadro regolamentare per rendere leggibili le competenze delle persone, per renderle spendibili nel mercato del lavoro, per rendere esigibile il diritto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita.

In questa ampia cornice, si inseriscono i provvedimenti regionali per la regolamentazione del sistema di certificazione delle competenze. Un tema non nuovo per Regioni e Province autonome che già nel 2000 avevano avviato progetti interregionali in materia, sulla scorta dei quali si è sviluppato negli anni il lavoro sul piano regionale in tema di certificazione delle competenze.



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