Quaderno del 20 dicembre 2018
IN QUESTO NUMERO
Programmazione UE 2021-2027, “work in progress”
Con la pubblicazione del nuovo quadro finanziario pluriennale e delle proposte di Regolamenti per il post 2020 la Commissione europea ha dato il via al kick off diretto a delineare le dimensioni del bilancio e il quadro normativo per la futura programmazione comunitaria 2021-2027. Partendo dalle proposte della Commissione Europea, presentiamo una panoramica sulle dotazioni finanziarie per la coesione sociale e territoriale e un’analisi della metodologia di riparto che verrà applicata, mettendo in evidenza le novità e le variazioni rispetto all’attuale programmazione.
Sempre guardando alla programmazione post 2020, ci soffermiamo sulle prospettive dello sviluppo territoriale, tema sul quale la Commissione europea ha già manifestato l’interesse a investire maggiormente fino ad introdurre, per la prima volta, nel Regolamento Disposizioni Comuni un obiettivo specifico, “Un’Europa più vicina ai cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali”. In particolare analizziamo due strumenti già attivati in questo ambito nell’attuale programmazione, gli Investimenti Territoriali Integrati (ITI) e lo Sviluppo Locale partecipativo (SLP).
Approfondiamo poi, nello specifico, l’attuazione degli ITI nella programmazione 2014 – 2020, ne illustriamo le principali difficoltà attuative e le proposte di miglioramento, avanzate da alcuni stakeholders, per il post 2020. Per dare concretezza alle esperienze fino ad oggi condotte, presentiamo due casi specifici, realizzati dalla Regione Basilicata e dalla Regione Sardegna, analizzandone gli obiettivi, le caratteristiche degli interventi e le metodologie di governance.
Un approfondimento ad hoc è dedicato all’economia circolare, che sta registrando un sempre più diffuso interesse sia a livello nazionale sia a livello europeo (anche nella prospettiva del post 2020): cerchiamo di chiarire la tematica presentando le interpretazioni finora adottate, le tipologie di intervento potenzialmente attivabili attraverso le risorse FSE e i modelli per valutarne gli impatti socio-ambientali.
Infine, nella rubrica “In pillole”, riassumiamo, in slide esplicative, le novità introdotte dall’attuazione del nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali ed evidenziamo le caratteristiche della normativa di adeguamento che in Italia è stata avviata con il decreto legislativo 101/2018, dello scorso 19 settembre.