prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 14 dicembre 2020

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Ip-IeFP, rafforzato il raccordo tra i due sistemi formativi: autonomi ma dialoganti

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Le novità introdotte

Uno degli aspetti fondanti della formazione professionale è quello di mettere in stretto contatto lo studente con il mondo del lavoro, consentendogli di verificare sul campo se la scelta del percorso di studi individuato, sulle prime, all’atto dell’iscrizione lo soddisfi o se non sia altro quello che sognava di fare.

Sulla base di quanto previsto dal decreto legislativo n. 61 del 2017, infatti, gli allievi hanno la possibilità di riconsiderare una scelta fatta, iscrivendosi a un percorso di IP ovvero a un corso di qualifica o di diploma IeFP, senza dover ricominciare da capo; senza dover disperdere il bagaglio di competenze e conoscenze acquisito. La loro scelta è, di fatto, reversibile secondo alcune regole: più precisamente, la disciplina dei passaggi è contenuta nell’Accordo in Conferenza Stato Regioni del 10 maggio 2018. Un provvedimento innovativo che consolida una prassi regionale trasformandola in una pratica ordinamentale. L’Accordo, che è antecedente all’aggiornamento del Repertorio IeFP, è stato rimodulato sulla scorta delle novità introdotte nel 2019 con un provvedimento di pari grado lo scorso 10 settembre in Conferenza Stato Regioni.

L’impianto del nuovo Accordo ha confermato quello precedente: rispetto al 2018, cioè, nulla cambia per quel che concerne le fasi, le condizioni essenziali e il procedimento da seguire affinché si realizzi il passaggio dal percorso di un sistema formativo all’altro, dalla IeFP alla IP e viceversa; rimane fermo sia quanto già stabilito relativamente alle modalità di presentazione della domanda da parte dello studente e alla costituzione e il funzionamento delle commissioni, sia quanto previsto in tema di riconoscimento dei crediti, dell’annualità di inserimento, delle equivalenze formative e della frequenza minima. Tali previsioni, a partire dall’anno scolastico 2020/2021, sono estese anche ai percorsi indicati nel nuovo Repertorio dell’offerta formativa di IeFP, compatibilmente con la gradualità di adozione del Repertorio stesso da parte delle singole Regioni.

Il nucleo delle novità, piuttosto, è contenuto nell’articolo 3 dell’Accordo in Conferenza Stato Regioni del 10 settembre 2020, rubricato proprio “Particolari disposizioni collegate con il nuovo Repertorio nazionale dell’offerta di istruzione e formazione professionale”. Esso contiene i riferimenti per procedere alla comparazione, in termini di risultati di apprendimento, tra il percorso di provenienza e quello di destinazione dello studente che, dopo il 1° agosto 2019, abbia chiesto di passare da un sistema formativo all’altro. Per accedere ai passaggi, è necessario che sussistano le condizioni per cui lo studente possa effettivamente proseguire il percorso di studi e gli possano essere riconosciuti, in termini di crediti, gli apprendimenti equivalenti. Verificate tali condizioni, si procede con l’individuazione del possibile percorso di destinazione dell’allievo, mettendo a confronto i profili di uscita della IP con le figure della IeFP e i relativi indirizzi, approvati nel 2019. Lo strumento prioritario per procedere con tale comparazione è la Tabella di correlazione, indicata all’Allegato 4 bis del decreto ministeriale n. 92 del 2018, di cui all’Intesa in Conferenza Stato Regioni lo scorso 10 settembre.

Le scelte formative spesso sono vere e proprie scelte di vita. La norma ne tiene conto e, per consentire agli studenti di riconsiderare il percorso intrapreso e, ai fini dei passaggi, favorisce e facilita agli allievi l’acquisizione delle competenze necessarie per conseguire i risultati di apprendimento del percorso di destinazione, promuovendo accordi tra Regioni e Uffici scolastici regionali. Tali accordi, recita l’articolo 3, in coerenza con le priorità indicate dalle Regioni, prevedono specifiche e funzionali modalità di progettazione e realizzazione delle attività di inserimento, di quelle integrative e di quelle di accompagnamento. Inoltre, sono promosse forme di confronto e di lavoro congiunto tra le istituzioni scolastiche e le istituzioni formative per individuare e formalizzare le equivalenze tra le competenze tecnico professionali degli indirizzi di IP e le figure e i relativi indirizzi IeFP.

Dal lavoro di manutenzione e aggiornamento del Repertorio IeFP, condotto dalle Regioni e PA con il supporto di Tecnostruttura, sono scaturite 26 figure di operatore, caratterizzate da 36 indirizzi, e 29 di tecnico, caratterizzate da 54 indirizzi. L’obiettivo perseguito è stato dare una risposta alla domanda formativa che veniva dai territori e soddisfare la richiesta di professionalità da parte delle imprese, con competenze ulteriori e innovative. Il Repertorio, infatti, è stato ridefinito e aggiornato tenuto conto, non solo delle recenti evoluzioni normative nazionali e comunitarie, ma anche dalle esigenze di garantire percorsi formativi adeguati alle rapide evoluzioni del mondo produttivo e strettamente connessi ai processi di lavoro, dalla necessità di collegamento con la nomenclatura e le aree di attività dell’Atlante del lavoro e delle qualificazioni.

L’Accordo in parola tiene conto di questi elementi, soprattutto in relazione alle misure di accompagnamento, per individuare i contenuti da potenziare rispetto agli esiti di apprendimento specifici per ciascun profilo o figura di riferimento, utilizzando anche sistemi di classificazione comuni ai due sistemi formativi, ovvero i codici ATECO, attribuiti sia alle figure di operatore e tecnico della IeFP sia agli indirizzi in uscita della IP, nonché - per quanto attiene ai percorsi della IeFP – avendo a riferimento i processi di lavoro e le aree di attività che descrivono la figura o il profilo professionale.

Lo strumento che consente di mettere in relazione gli 11 indirizzi in uscita dei percorsi di IP con le 26 figure di operatore e le 29 di tecnico della IeFP, con i relativi indirizzi, è la tabella introdotta con l’Intesa sullo schema di decreto per la rimodulazione dell’Allegato 4 bis al DM n. 92 del 2018 in Conferenza Stato Regioni sempre lo scorso 10 settembre.
La tabella, che rispetto a quella del 2018 è riorganizzata graficamente in due colonne, rende più immediato il collegamento tra gli oggetti in essa contenuti e costituisce il riferimento “prioritario” per la correlazione tra indirizzi Ip e figure IeFP.

Le Regioni e Province autonome, in sede di manutenzione del Repertorio nel 2019, hanno avuto cura di ridefinire gli standard minimi formativi nazionali delle competenze di base (linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico sociali ed economiche) del terzo e quarto anno dell’IeFP secondo criteri e modalità di reciproca leggibilità con i saperi e le competenze dell’obbligo di istruzione, con quelle comuni dei percorsi di IFTS e quelle dell’IP. Tuttavia, laddove non sia possibile determinare l’univoca e piena correlazione con riferimento agli elementi descrittivi dei profili in uscita e delle figure nazionali della IeFP, il criterio da adottare deve essere orientato a favorire un sistema di correlazione quanto più ampio possibile per offrire agli studenti opportunità diversificate di acquisizione di competenze e connesse certificazioni spendibili nel mondo del lavoro.

La tabella approvata a settembre affianca – e per ora non sostituisce – quella contenuta nell’Allegato 4 al DM n. 92 del 2018, proprio per garantire alle Regioni e Province autonome il graduale aggiornamento dei propri repertori. Per cui, dall’anno scolastico 2020/2021, la correlazione tra gli indirizzi dell’istruzione professionale e le figure nazionali di riferimento dell’istruzione e formazione professionale avviene sulla base dell’Allegato 4 al decreto n. 92/2018 nel caso in cui le singole Regioni abbiano mantenuto i percorsi di cui agli Accordi in Conferenza Stato Regioni del 2011/2012 ovvero dell’Allegato 4-bis, qualora sia stato adottato il nuovo Repertorio nazionale delle figure nazionali di riferimento dell’IeFP.

Tutti i tasselli della disciplina prevista dall’Accordo in Conferenza Stato Regioni del 1° agosto 2019, che caratterizza i due sistemi formativi professionalizzanti, sono stati incasellati. La IeFP e la IP, pur mantenendo la loro identità, specificità e autonoma fisionomia, risultano in raccordo e riescono a dialogare tra loro nel pieno e totale interesse degli studenti che, personalizzando la propria esperienza di apprendimento - forte dell’approccio metodologico per competenze, della compartecipazione tra formazione e lavoro, della caratterizzazione delle attività laboratoriali – hanno la possibilità di formarsi come cittadini e lavoratori più consapevoli.



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