prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 31 marzo 2023

+T -T Didacta 2023 - La Scuola Delle Regioni

Regione Liguria. Orientamento: si parte dalla primaria senza dimenticare le STEM e il gender gap

di Alice Barbieri
Responsabile progetti di orientamento di Regione Liguria

di Monica Cavallini
Responsabile progetto Scuola Digitale di Regione Liguria

Nel 2021, nell’ambito del Convegno Nazionale sull’Orientamento svoltosi a Genova in occasione del Salone Orientamenti, è stato elaborato il documento programmatico “Carta di Genova – La Scuola delle Regioni”, che descrive gli indirizzi nazionali proposti dalle Regioni per la programmazione e l’attuazione di misure di orientamento nei confronti dei percorsi di istruzione e lavoro.

La finalità della “Carta di Genova” è offrire un quadro comune per le iniziative che verranno intraprese da tutti i soggetti che operano sui territori regionali, garantendo coesione ed unitarietà nella definizione di obiettivi comuni.

La “Carta di Genova” è stata prima adottata dalle Commissioni X e XI della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione svoltasi durante il Job&Orienta nel novembre dello stesso anno, e il 2 dicembre, poi, è stata formalmente approvata anche dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

La “Carta di Genova” dedica un paragrafo all’Orientamento nelle scuole primarie: “Anche agli studenti più giovani devono essere offerte opportunità di introspezione e occasioni per mettersi alla prova e valutare le proprie competenze, attitudini, potenzialità e individuare i propri punti di debolezza ponendosi obiettivi di miglioramento.
Già nell’ambito del sistema di istruzione primaria, con la guida di personale docente qualificato e orientatori, gli studenti dovranno confrontarsi con attività didattiche finalizzate alla conoscenza e rappresentazione di sé, all’acquisizione della capacità di scegliere e allo sviluppo della curiosità e della volontà di apprendere”.

Regione Liguria, già dal 2016, con #Progettiamocilfuturo e Orientamenti propone attività di orientamento “precoce”, rivolte a bambini e bambine della scuola primaria: dopo sette anni, a seguito anche dei molti feedback degli insegnanti, preferiamo parlare di orientamento tempestivo, più che precoce.

Le teorie del Life Design, della progettazione di vita, evidenziano come, per poter compiere scelte consapevoli, saperle sostenere, ma anche modificare all’evolvere del contesto, siano fondamentali competenze ed attitudini quali l’autostima, la capacità di imparare dai propri errori, l’abilità di riconoscere e decostruire stereotipi, la curiosità e la voglia di imparare, la capacità di raccogliere informazioni e molte altre. Competenze e modi di fare che, se acquisiti già da bambini, diventano poi abitudini innate e che, al contrario, è molto più difficile interiorizzare da grandi.

Una ricerca realizzata da “Inspiring the Future” evidenzia infatti come gli stereotipi su mestieri e percorsi di studio si formino intorno ai sei anni di età, ma anche che iniziare a parlare di aspirazioni lavorative già alla primaria sia cruciale per la mobilità sociale e che incontrare testimonial del mondo del lavoro rafforzi la motivazione all’apprendimento.
L’obiettivo, infatti, non è far trovare a un bambino la propria strada o decidere quale lavoro farà da grande, ma è iniziare a fornirgli strumenti che lo porteranno poi a compiere in maniera consapevole quelle scelte molti anni dopo.

Il monitoraggio del progetto ha per esempio dimostrato che i bambini, che partecipano alle attività, hanno maggiore facilità nel riconoscere i propri punti di forza, ma anche a identificare spunti di miglioramento e valorizzano non solo le loro abilità nelle materie scolastiche, ma anche le loro altre attitudini (es. precisione, capacità di lavorare in gruppo, capacità di esprimere le proprie idee). È stata inoltre evidenziata una maggiore consapevolezza sul fatto che studiare e impegnarsi a scuola sia utile per se stessi, e non solo per “i genitori o gli insegnanti”.

Oltre 6.000 studenti della primaria ogni anno partecipano alle attività di orientamento, con un trend sempre positivo di adesioni, a testimonianza dell’utilità della proposta per gli insegnanti della Regione.

Le sinergie realizzate dal sistema regionale offrono inoltre un’azione specifica rivolta alla promozione delle STEM e al contrasto al gender gap: in Regione Liguria è in atto da due anni l’azione STEAM-UP alle ragazze, che accompagna le studentesse fin da piccole ad approfondire e prendere confidenza con i temi legati alle discipline STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics), che per linguaggio e convenzione sociale sono tradizionalmente considerati lontani dal vissuto femminile.

Le attività sono finalizzate a stimolare in classe un approccio concreto e consapevole per lo sviluppo delle abilità e costruire un immaginario favorevole allo sviluppo fin dalla scuola primaria, in modo da rendere le studentesse pronte a compiere scelte scolastiche con la consapevolezza di poter optare per qualsiasi tipo di indirizzo.

Per traguardare questo obiettivo, Scuola Digitale Liguria, condotto da Liguria Digitale, ha realizzato il kit STEAM-UP: materiali didattici, questionari di follow-up e un metodo originale per realizzare attività in classe in cui le studentesse possano toccare con mano gli oggetti e le metodologie applicate alle discipline STEAM.

Il kit è rilasciato con licenza Creative Commons CC BY-NC ed è a disposizione di docenti e formatori liguri, ma fruibile, su richiesta, anche dalle altre regioni nell’ottica di riuso.

L’azione STEAM-UP alle ragazze ha attirato l’attenzione a livello nazionale: ha ricevuto una menzione speciale nell’ambito del 1° Premio Nazionale per le Competenze Digitali in quanto “ridisegna l'immaginario delle discipline STEAM per le studentesse e si contraddistingue per la cura agli aspetti di replicabilità, monitoraggio e valutazione” ed è stato coinvolto da Repubblica Digitale nel tavolo di lavoro nazionale del Dipartimento per la Trasformazione Digitale “Divario digitale di genere” quale best practice nazionale, con l’obiettivo di produrre un documento con proposte concrete e condivise per la riduzione del gender gap in campo ICT.

Considerando tutte le attività realizzate, in due anni sono stati coinvolti dal progetto STEAM UP complessivamente 4.100 studentesse e studenti di ogni ordine e grado e degli organismi di Istruzione e Formazione Professionale della nostra regione, per un totale di circa 200 classi.