prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 31 marzo 2017

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La dimensione sociale nell'azione Ue

Si va concretizzando il progetto di costruzione del Pilastro europeo dei diritti sociali, uno dei progetti voluti dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker come strumento a sostegno al suo programma in merito a politiche sociali, occupazione, istruzione, formazione, lotta alla povertà, protezione sociale, dimensione sociale per un futuro sostenibile dell’Unione economica e monetaria. L’azione del Pilastro interesserà inizialmente gli Stati dell’euro zona, per poi ampliarsi a tutti gli Stati che decideranno di aderirvi.

Nel corso del 2016 la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica per la costituzione del Pilastro dei diritti sociali raccogliendo opinioni e suggerimenti da amministrazioni pubbliche, parti sociali, organizzazioni, società civile e cittadini. Per dibattere sui dati così raccolti e redigere una proposta compiuta su come assicurare equità e giustizia sociale in Europa, lo scorso gennaio a Bruxelles la Commissione ha organizzato una conferenza con i rappresentanti di istituzioni europee e nazionali, amministrazioni pubbliche, parti sociali e datoriali, associazioni di tutti gli Stati membri.

In questo numero raccontiamo i lavori della conferenza di Bruxelles, le caratteristiche del Pilastro dei diritti sociali così come si sta definendo e il dibattito e la costruzione della posizione italiana – nazionale e regionale - nella consultazione pubblica.

La dimensione sociale dell’Europa è anche uno degli elementi proposti nella recente Dichiarazione siglata dai leader Ue durante le celebrazioni per il 60° della firma dei Trattati di Roma lo scorso 25 marzo che qui illustriamo. “L’Europa è il nostro futuro comune” hanno ribadito gli Stati membri durante il vertice, impegnandosi a rendere l’Unione sempre più “sicura, prospera, competitiva, sostenibile e socialmente responsabile”.

Proprio in vista dell’incontro di Roma, La Commissione europea ha presentato all’inizio di marzo il Libro Bianco sul futuro dell’Europa - che illustriamo nella rubrica delle Pubblicazioni – in cui sono tratteggiati cinque scenari diversi tra cui gli Stati membri dovranno scegliere per caratterizzare l’Europa del 2025.

All’inclusione sociale è dedicato un Asse specifico (OT 9) dei PO 2014-2020 sul quale amministrazioni centrali e regionali hanno destinato ingenti risorse, riconoscendo la necessità di intervenire in maniera concreta su un numero sempre più alto di persone che versano in condizioni di vulnerabilità socio – economica. A tale tema e agli interventi attivati per contrastare l’esclusione sociale dei gruppi svantaggiati è dedicato il nostro approfondimento, che declina le azioni a livello regionale e nazionale promosse con il Fondo sociale europeo nell’attuale programmazione 2014/2020.

Infine ripercorriamo l’iter che Regioni e Province autonome hanno finora condotto in merito al confronto sul decreto delega per la revisione dei percorsi IP e la loro integrazione con il sistema di Istruzione e Formazione professionale. Un percorso che si avvia alle battute finali, ma che potrà ritenersi concluso solo con la pubblicazione del decreto legislativo.