Quaderno del 31 marzo 2017
APPROFONDIMENTI
Gli interventi attivati nell’ambito dell’Asse Inclusione sociale dei Programmi operativi Fse 2014-2020
Il contesto programmatico
di Teresa Cianni
Tecnostruttura - Settore Fse
L’aumento del numero delle persone in condizioni di vulnerabilità socio-economica, negli ultimi anni, ha richiamato tutte le Istituzioni al massimo impegno nella definizione di strategie d’intervento, per l’inclusione sociale dei gruppi maggiormente svantaggiati, che agiscano sia sulla dimensione dell’inserimento lavorativo sia su quella dell’accesso a servizi sociali di qualità.
Le amministrazioni centrali e regionali hanno testimoniato la rilevanza assegnata al tema dell’inclusione sociale già in fase di programmazione, destinando all’Asse dedicato (OT 9) un significativo ammontare di risorse Fse: € 3.738.427.808 (quota UE più cofinanziamento); di questi 2.299.091.282 di euro provengono dai programmi regionali e rappresentano il 21% del totale dei POR (superando la soglia minima prevista dal Regolamento)(1) i restanti € 1.439.336.526 dai PON.
La priorità sulla quale si concentra la maggior parte del sostegno è quella relativa all’Inclusione attiva (€ 1.654.310.229,00) ciò in ragione del convincimento che per realizzare la coesione sociale sia indispensabile passare attraverso il lavoro. Le amministrazioni centrali e regionali hanno ritenuto infatti necessario garantire un effettivo inserimento nel mercato del lavoro per ottenere anche quello nella società, in particolare per i target più vulnerabili (quali ad esempio le persone disabili o le persone molto svantaggiate e a rischio di povertà).
La seconda priorità più rilevante della strategia di intervento dei PO è quella dedicata al miglioramento dell'accesso ai servizi, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale (€ 400.003.278). Investendo in tale priorità si intende, in particolare, fronteggiare la crescente domanda di servizi sociali e la loro riorganizzazione in chiave innovativa, nonché intervenire sui servizi di cura e socio-educativi - in un’ottica di ampliamento/potenziamento - anche al fine di migliorare la partecipazione (in specie quella femminile) al mercato del lavoro.
Alla promozione dell’imprenditorialità sociale e all’ integrazione socioeconomica delle comunità emarginate tra cui i Rom sono destinati rispettivamente € 75.492.818 ed € 71.314.269. Sull’imprenditorialità sociale interverrà principalmente il PON Città Metropolitane (destinandovi € 49.162.500) per promuovere o sostenere forme di partenariato locale di tipo bottom-up, dell’associazionismo e del terzo settore in grado di offrire servizi sociali e professionali adeguati ai contesti; sull’integrazione delle comunità emarginate insisteranno prevalentemente le iniziative del PON Inclusione sociale di supporto all’attuazione della Strategia nazionale di inclusione dei ROM e di contrasto alla marginalità estrema, attraverso l’attuazione di azioni di pronto intervento sociale e di accompagnamento nell’ambito di progetti mirati all’autonomia abitativa e alla prevenzione della condizione di senza dimora.
La priorità diretta alla promozione di strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo è stata selezionata, invece, solo da una Regione, che vi ha allocato € 18.711.000, dal momento che tali interventi potranno in ogni caso trovare spazio nell’ambito di specifici progetti dedicati alla promozione dell’innovazione sociale.
In allegato la ripartizione delle risorse Fse Pon e Por su OT 9, declinata anche per priorità di investimento.
(1): L’art. 4 del Regolamento Fse [Reg. (UE) 1304/2013] stabilisce, infatti, che “in ciascuno Stato Membro almeno il 20% delle risorse totali del FSE è attribuito all’obiettivo tematico promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà e tutti i tipi di discriminazione”.