prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 31 marzo 2016

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Tradizione e innovazione nelle politiche inclusive del lavoro

L’innovazione sociale è un concetto relativamente nuovo che si riferisce ai mutamenti nelle abitudini e nei valori, nelle strategie, nelle politiche, nelle strutture e nei processi organizzativi, nei sistemi di erogazione dei servizi, nei metodi e nelle modalità di lavoro. Anche a causa della crisi economica e delle sue ripercussioni sulla società, l’innovazione sociale è divenuta un processo sentito come necessario anche a livello comunitario. Per questo, già a partire dal 2009, la Commissione europea ne ha incoraggiato lo sviluppo per favorire un’economia sociale altamente competitiva, attraverso la ricerca di soluzioni originali per i problemi della società, con particolare riguardo alla lotta contro la povertà e all’esclusione, ma anche per dare impulso all’iniziativa faro “Unione dell’Innovazione” nell’ambito della strategia Europa 2020. Offriamo qui una panoramica sullo sviluppo del concetto stesso di innovazione sociale, sugli ambiti di applicazione e sui possibili interventi da attuare nei territori con i Fondi strutturali nella programmazione 2014/2020.

Affrontiamo poi il tema della disoccupazione di lunga durata, condizione che riguarda oltre 10 milioni di cittadini europei. Lo scorso febbraio la proposta della Commissione europea di fine 2015 di interventi rivolti a questo target è confluita nella Raccomandazione adottata dal Consiglio Ue: l’intento è quello di fornire orientamenti condivisi tra gli Stati membri per migliorare lo stato di erogazione dei servizi di politica attiva, al fine di inserire i disoccupati di lunga durata in modo concreto nel mercato occupazionale, mediante azioni specifiche di sostegno personalizzato. Le Regioni hanno svolto un ruolo attivo nella definizione della Raccomandazione che qui ricostruiamo.

Come ogni anno, inoltre, le Regioni e le Province autonome elaborano il proprio contributo per il Programma nazionale di Riforma (PNR) che deve essere presentato alla Commissione europea nel mese di aprile, il documento è necessario per inquadrare l’insieme delle riforme del Governo in un percorso di programmazione comune con gli altri Paesi membri dell’Unione europea. In questo numero illustriamo il metodo di lavoro adottato e le novità nella redazione dell’edizione 2016.

L’intervento della Rappresentanza in Italia della Commissione europea è dedicato al piano di investimenti per l’Europa e illustra le misure e i provvedimenti adottati per stimolare gli investimenti: dalle tre linee di azione tracciate dal piano alle modalità operative attivate, fino ai primi risultati finora registrati.

Infine segnaliamo due recenti pubblicazioni: la settima indagine Eurostudent, ricerca che analizza la condizione socio-economica, le abitudini, l’accesso agli studi e i trend riguardanti gli studenti universitari in Italia, e il Rapporto Istat sulla competitività 2016 che intende spiegare le tendenze complessive dell’occupazione alla luce delle caratteristiche dei settori e delle imprese e valutare la performance occupazionale delle imprese nel contesto europeo.