prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 31 marzo 2016

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Disoccupati di lungo periodo, il Consiglio UE approva la Raccomandazione

di Cristina Iacobelli
Tecnostruttura - Settore Lavoro

Il Consiglio dei ministri dell’Unione europea ha approvato lo scorso 15 febbraio la Raccomandazione (2016/C 67/01) per l’inserimento dei disoccupati a lungo termine.
Gli orientamenti, validati ora dal Consiglio, derivano dalla proposta della Commissione COM (2015) 462 del 17 settembre 2015 per l’adozione di interventi finalizzati all’inserimento lavorativo dei disoccupati di lunga durata. Le misure previste sono state elaborate per aiutare gli oltre 10 milioni di disoccupati a lungo termine presenti nell’Unione europea a rientrare nel mercato del lavoro.

Gli interventi proposti dalle istituzioni europee si articolano in tre fasi principali: iscrizione ad un servizio di collocamento; valutazione individuale approfondita; accordo di integrazione nel posto di lavoro.

La prima fase intende promuovere l’iscrizione presso un servizio di collocamento dei disoccupati di lunga durata, che, nell’ambito della seconda fase, potranno contare su una valutazione individuale approfondita al fine di identificarne esigenze e potenzialità di reinserimento nel mercato del lavoro. L’accordo di inserimento nel posto di lavoro, previsto dall’ultima fase, è rivolto a tutti i disoccupati di lunga durata iscritti entro i primi 18 mesi di disoccupazione. Tale accordo potrebbe consistere in un piano personalizzato per offrire lavoro ai disoccupati, e, in base ai servizi esistenti nei vari Stati membri, potrebbe riguardare diversi interventi, tra cui tutoraggio, aiuto nella ricerca di lavoro, corsi di istruzione e formazione permanente, aiuti per l’alloggio e per servizi nel campo dei trasporti, dell’infanzia, dell’assistenza sanitaria.

L’accordo dovrebbe essere definito e messo in atto attraverso un punto di contatto unico, delineando chiaramente i diritti e le responsabilità sia dei disoccupati che delle organizzazioni/strutture che offrono un sostegno.

La Raccomandazione interviene su un tema di centrale importanza nell’agenda dell’Unione europea, in quanto la disoccupazione di lungo periodo rappresenta uno dei punti chiave della Strategia Europa 2020 per la crescita e l’occupazione. Peraltro, tale priorità trova un’ulteriore conferma nel Programma di Lavoro della Commissione europea per il 2016.

In continuità con le politiche e gli strumenti già approntati a livello europeo per conseguire questo obiettivo, soprattutto attraverso il Fse, la Raccomandazione è tesa a fornire orientamenti condivisi tra gli Stati membri per migliorare lo stato di erogazione di servizi di politica attiva ai disoccupati di lunga durata, al fine di reinserirli in modo concreto nel mercato occupazionale, mediante azioni specifiche di sostegno personalizzato. Cruciale, in tal senso, è il ruolo rappresentato dai servizi per l’impiego, che oggi si pongono al centro di un rinnovato interesse da parte delle istituzioni europee, in corrispondenza con la stagione di fermento istituzionale ed organizzativo che il sistema sta vivendo nel panorama nazionale e regionale.
Le Regioni e le Province autonome, nel condividere a monte l’importanza primaria degli obiettivi sottesi alla proposta, hanno partecipato attivamente ai lavori istruttori di preparazione della Raccomandazione, nell’ambito dei canali procedurali che il nostro ordinamento prevede per la partecipazione alla formazione del diritto e degli atti europei, nonché attraverso il ruolo di rappresentanza delle istanze territoriali svolto dal Comitato delle Regioni.

Da una parte, la tematica è stata oggetto di trattazione nell’ambito del Comitato delle Regioni, che ha curato la predisposizione di un parere ad hoc, affidato alla relazione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e finalizzato ad introdurre alcuni emendamenti al testo della raccomandazione, per evidenziare gli aspetti salienti della tematica e formulare, contestualmente, alcune rilevanti proposte operative. Sul piano temporale, tale bozza di parere è stata discussa in seno alla Commissione “Politica sociale, istruzione, occupazione, ricerca e cultura” (cd. Commissione SEDEC) del Comitato delle Regioni ed è stata approvata nella riunione plenaria del 10 e 11 febbraio 2016.

Nell’ottica di pervenire ad una posizione condivisa con il governo nazionale da veicolare in ambito europeo, i contenuti della proposta di parere del Comitato delle Regioni sono stati socializzati dal presidente Rossi al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti.

Dall’altra parte, il percorso di confronto sul progetto di Raccomandazione si è sviluppato secondo l’iter ordinario di partecipazione dell'Italia alla “fase ascendente” del diritto europeo, secondo le disposizioni della legge n. 234/2012 che disciplina in modo generale le modalità in cui lo Stato e le Regioni concorrono alla formazione ed all’attuazione della normativa comunitaria. A tal riguardo, la norma di riferimento è rappresentata dall’art. 24, comma 3 della legge, che prevede la possibilità per le Regioni, per le materie di propria competenza, di trasmettere alle amministrazioni centrali osservazioni sui progetti di atti normativi europei, entro il termine di 30 giorni dal ricevimento degli stessi, al fine di concorrere alla formazione di una posizione comune italiana. È questo l’alveo giuridico in cui si sono collocate le considerazioni sul testo della Raccomandazione formulate dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Regione Abruzzo, con risoluzione dei rispettivi Consigli regionali.

Utilizzando, pertanto, canali complementari è stato sviluppato un approfondimento integrato sul documento, finalizzato a far inserire nel testo alcuni elementi di rilievo e alcune proposte operative su punti di interesse regionale.

Sulla base di queste sollecitazioni, si è inserita, pertanto, la riflessione che la Commissione III “Affari Europei e Internazionali” e la Commissione IX “Lavoro, Istruzione, Ricerca e Innovazione” hanno sviluppato congiuntamente sulla proposta di Raccomandazione, che è confluita in una posizione condivisa della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, del 17 dicembre 2015, finalizzata a orientare il lavoro delle istituzioni europee su un tema di grande rilievo e sensibilità per il sistema regionale.

In occasione del prossimo Comitato del Fse, la Commissione europea inviterà gli Stati membri ad evidenziare le azioni significative, poste in essere o programmate, aventi come ambito di intervento i disoccupati di lunga durata realizzate attraverso il Fondo sociale europeo.

In allegato la posizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 17 dicembre 2015, il parere della Commissione Sedec del 10 e 11 febbraio 2016 e la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 15 febbraio 2016.

Documento allegato: DOC-Conf-disoccupazione-di-lunga-durata
Documento allegato: Sedec-e-Raccomandazione