Quaderno del 30 settembre 2021
FOCUS PNR - Edilizia Scolastica
Il quadro normativo per l’ammodernamento dell’edilizia scolastica
di Luca Sciarretta
Tecnostruttura - Settore Istruzione E Formazione
Se si considera il fatto che ben due terzi del patrimonio edilizio scolastico risale a prima del 1976 (1) non può sfuggire come la manutenzione e il rinnovamento di tale patrimonio rappresenti una priorità strategica per tutti i soggetti istituzionali deputati alla gestione di tale complesso di beni. All’interno del titolo V, art. 117 della Costituzione, l’edilizia scolastica non viene nominata ma la Corte Costituzionale, attraverso diverse sentenze (2), ha chiarito come si tratti di una disciplina in cui si intersecano più materie come il governo del territorio, l’energia e la protezione civile, tutte rientranti nella competenza concorrente tra Stato e Regioni.
Principale quadro di riferimento operativo per gli interventi in materia di edilizia scolastica è rappresentato dalla Programmazione territoriale triennale degli interventi nell’ambito della Programmazione nazionale. Si tratta di interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico di immobili adibiti all’istruzione scolastica pubblica. Sono inoltre previsti interventi di costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e di realizzazione o miglioramento di palestre scolastiche nelle scuole.
La Programmazione unica triennale nazionale è stata istituita con decreto interministeriale 23 gennaio 2015, in attuazione del DL 104/2013, convertito con L. 128/2013, con il quale le Regioni venivano autorizzate a stipulare mutui con la Banca Europea per gli Investimenti (B.E.I.) per il finanziamento degli interventi in materia di edilizia scolastica. Segue quindi una prima fase di programmazione triennale con riferimento al periodo 2015-2017.
Frutto dell’esperienza maturata nel corso della prima programmazione triennale, la Programmazione nazionale 2018-2020 vede l’introduzione di diverse innovazioni, volte a potenziare ma anche a semplificare le procedure di assegnazione delle risorse, frutto dell’interazione continua tra Stato e Regioni, tra governo nazionale e governo territoriale. Con il DL 86/2018, convertito con L. 97/2018, viene estesa la possibilità per le Regioni di stipulare i mutui triennali, con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, con la Banca Europea degli Investimenti, con la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa e con la Cassa Depositi e Prestiti. Sarà poi con l’Accordo quadro siglato il 6 settembre 2018 in sede di Conferenza Unificata che si procederà alla definizione dei criteri di riparto su base regionale delle risorse stanziate per il triennio 2018-2020, nonché allo snellimento delle procedure e conseguente accelerazione dell’erogazione dei finanziamenti.
Siamo attualmente nella fase che dovrebbe vedere la definizione degli interventi che saranno oggetto della prossima programmazione 2021-2023. Se la Programmazione unica triennale nazionale rappresenta il quadro di riferimento ordinario all’interno del quale inscrivere l’operato delle Regioni in materia di edilizia scolastica, l’avvento della pandemia da Covid-19 ha fatto emergere nuove linee d’intervento, volte a contemperare la tutela della salute degli studenti e del personale scolastico e universitario e la salvaguardia del diritto allo studio. Interventi che in una prima fase emergenziale hanno avuto il principale obiettivo di scongiurare il più possibile gli effetti negativi derivanti dalla sospensione delle attività didattiche in presenza, mentre, al momento attuale, hanno il principale scopo di garantire una ripresa in sicurezza delle attività scolastiche e formative in presenza.
Le Regioni hanno quindi realizzato interventi di riqualificazione degli ambienti a garanzia della sicurezza individuale e del mantenimento del distanziamento sociale negli immobili che ospitano le attività didattiche e formative. Si tratta di interventi di edilizia leggera che hanno fortemente impegnato le Regioni nella pianificazione strategica di soluzioni logistiche a livello territoriale, di azioni specifiche volte a consentire l’avvio e la prosecuzione delle attività didattiche nelle scuole, di ogni ordine e grado, nel rispetto dei parametri di sicurezza individuati a livello nazionale, di acquisizione in affitto o con le altre modalità previste dalla legislazione vigente.
Lo strumento operativo che ha permesso la realizzazione delle azioni richiamate è il DL 34 del 19/05/2020, convertito, con modificazioni, dalla L. 77 del 17/07/2020, che ha istituito il Fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid-19 con uno stanziamento iniziale di 377 milioni di euro per il 2020 e 600 milioni di euro per il 2021. Il fondo, con DL 104/2020, convertito con L. 126/2020, è stato successivamente incrementato di 400 milioni di euro nel 2020 e di 600 milioni di euro per il 2021.
Ulteriore fronte di rilievo delle azioni regionali in tema di edilizia scolastica consiste nelle necessarie operazioni di riversamento dati dalle vecchie ARES (Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica) alle nuove ARES 2.0, la messa a regime del Sistema Nazionale dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica (SNAES). I dati relativi all’edilizia scolastica sono da sempre una fonte informativa indispensabile, così come è già emerso nel corso del sisma del 2016, ma anche come appare oggi durante l’emergenza pandemica. Un investimento in termini finanziari e di risorse umane che le Regioni per prime hanno sostenuto attraverso la strutturazione di banche dati territoriali.
A seguito poi dell’Accordo in Conferenza Unificata del 6 febbraio 2014, viene definita l’architettura di sistema per lo scambio dei flussi informativi tra le diverse articolazioni dell’Anagrafe. Nasce così l’attuale sistema composto da una parte da un nodo centrale (SNAES), che garantisce al ministero dell’Istruzione le necessarie conoscenze per l’esercizio delle funzioni di indirizzo, pianificazione e controllo e, dall’altra, i singoli nodi regionali (ARES), che assicurano la gestione del patrimonio edilizio e la programmazione degli interventi su base provinciale, comunale e di singola unità scolastica. Tali dati rivestono inoltre un ruolo informativo fondamentale anche in vista delle azioni in via di definizione nel PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
Come già sottolineato il rinnovamento e la manutenzione del patrimonio edilizio scolastico rappresenta ormai da anni uno dei campi prioritari dell’attività regionale, incentrata sulla pianificazione e gestione delle differenti linee di finanziamento nazionali in materia. All’interno del PNRR vengono ulteriormente ribadite le priorità programmatiche inerenti la realizzazione di nuove scuole, sostituendo parte del patrimonio scolastico vetusto, soprattutto nelle aree a maggior rischio sismico, l’incremento delle aree verdi, la digitalizzazione degli ambienti di apprendimento attraverso il cablaggio interno delle scuole.
(1): Fondazione Agnelli, Rapporto sull’edilizia scolastica, Editori Laterza, 2019.
(2): Sentenze Corte Costituzionale 62/2013, 284/2016, 71/2018.