Quaderno del 30 settembre 2021
FOCUS PNR - Infrastrutture Sostenibili
Il contributo delle infrastrutture sostenibili alla transizione verde
di Mariella Bucciarelli
Tecnostruttura - Settore Sviluppo Sostenibile e PNR
Di seguito si evidenziano le principali azioni regionali sul tema delle Infrastrutture sostenibili contenute nel Contributo delle Regioni al PNR 2021 e ricomprese nell’ambito della Raccomandazione (CSR) 3 del 2020 e in continuità con i moniti europei della Raccomandazione (CSR) 3 del 2019 (1). Proseguendo la trattazione di quanto già riportato nell’articolo del QT del 18 giugno 2021 (FOCUS PNR - Mobilità Sostenibile - "Mobilità sostenibile, le azioni per il trasporto del futuro"), le infrastrutture sostenibili svolgono una funzione di primo piano come strumento per la sviluppo e la crescita del paese verso la transizione verde, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e del Green Deal europeo. Esse sono state analizzate secondo una divisione tematica e cioè: infrastrutture verdi e sicurezza del territorio, infrastrutture per la transizione energetica, infrastrutture idriche.
Con riferimento alle infrastrutture verdi e sicurezza del territorio, le Regioni hanno attuato azioni scelte da politiche di prevenzione e mitigazione mirate a contrastare i rischi; in linea con gli obiettivi di rafforzamento della capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico, hanno finanziato sistemi avanzati ed integrati di monitoraggio e analisi e di prevenzione e contrasto delle conseguenze del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio, evidenziati anche nel PNRR Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica, a livello di Componente 4 Tutela del territorio e della risorsa idrica.
In particolare le Regioni hanno, da un lato, adottato programmi strategici di interventi di prevenzione e di sicurezza del territorio e protezione civile; dall’altro, sostenuto investimenti nelle infrastrutture per contenere e prevenire fenomeni di erosione costiera e del territorio alpino, di dissesto idrogeologico e di sicurezza del territorio; inoltre hanno attuato interventi di messa in sicurezza e di difesa del suolo per l’aumento della resilienza dei territori più esposti ai rischi, riconoscendo l’importanza strategica dei vari aspetti connessi alla biodiversità nella programmazione ed alla realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Inoltre per contrastare il rischio desertificazione sono stati realizzati interventi volti allo sviluppo, all'ammodernamento e all'adeguamento dell'agricoltura e della silvicoltura, con sostegno all’attuazione di contratti agro-climatico-ambientali a favore della biodiversità e del paesaggio. Altri interventi hanno riguardato il sostegno ad interventi volti al ripristino delle foreste danneggiate da incendi e azioni di prevenzione e riduzione del rischio incendi attraverso la redazione di Piani regionali antincendio boschivo; la gestione della logistica infrastrutturale e della viabilità forestale ed incentivi a sostegno della funzione produttiva dei boschi (piani di gestione forestale). Sono stati altresì concessi contributi per la realizzazione di interventi strutturali di prevenzione e di riduzione del rischio sismico in edifici pubblici strategici e rilevanti; realizzati studi di microzonazione sismica e analisi della condizione limite per l'emergenza, approvazione di Carte della pericolosità e Carte di sintesi e progetti per il calcolo di parametri sismologici per il monitoraggio sismico.
Gli interventi regionali nelle infrastrutture per la transizione energetica provengono da politiche di prevenzione, promozione e protezione, che consentono di procedere in direzione di un percorso di transizione verso l’energia pulita. Tali interventi sono, peraltro, in linea con quanto richiamato nel PNRR Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica, a livello di Componente 2 (Energia rinnovabile, idrogeno, rete e transizione energetica e mobilità sostenibile) al fine di potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete. Per sviluppare sistemi, reti e impianti di stoccaggio energetici intelligenti a livello locale si segnalano contributi regionali per sistemi di accumulo di energia elettrica da impianti fotovoltaici; promozione di accordi di collaborazione per la riqualificazione energetica del patrimonio e dei servizi pubblici; disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese in materia di energia. Inoltre, al fine di incrementare l'efficienza energetica e la produzione di energia da fonte rinnovabile, evitando o riducendo gli impatti sui beni culturali e il paesaggio, nei Piani Territoriali Paesaggistici (PTP), ad esempio, vengono individuate le aree del territorio non idonee alla localizzazione di specifiche tipologie di impianti tecnologici di produzione e trasporto di energia e le aree sottoposte a peculiari limitazioni; nonché nella predisposizione di normative regionali vengono favoriti interventi di qualificazione edilizia, di rigenerazione urbana dei centri storici e di semplificazione in materia edilizia, volti a favorire la ripresa economica ed occupazionale.
Riguardo alla promozione di infrastrutture energetiche e ricerca di tecnologie per l’energia pulita per fornire servizi energetici moderni e sostenibili, è da segnalare la costruzione ed esercizio di elettrodotti e di metanodotti, la realizzazione infrastrutture strategiche materiali e immateriali (ICT), come le reti di trasmissione dell’energia, la promozione di investimenti nelle imprese agroalimentari per la produzione e l'approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili e produzione di energia da fonti alternative (anche incentivando l’aumento dello sfruttamento sostenibile delle bioenergie nelle aziende agricole, gli impianti di biogas per il trattamento anaerobico degli effluenti di allevamento favorendo in questo modo l’abbattimento di emissioni di gas metano per la produzione di biometano per autotrazione).
Per quanto riguarda le infrastrutture idriche, esse rientrano nella più generale gestione responsabile e sostenibile delle risorse naturali, in quanto gestire in modo efficiente la risorsa idrica, facendo fronte ai deficit operativi delle infrastrutture irrigue, può aiutare a sostenere la ripresa e aumentare resilienza. Per questo, insieme agli impegni del Governo italiano assunti nel PNRR (Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica, Componente 4 Tutela del territorio e della risorsa idrica), le Regioni hanno inteso sviluppare un approccio olistico indispensabile per perseguire una transizione ecologica inclusiva. Infatti per favorire la ripresa economica è stato ritenuto importante anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati e far fronte alla minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici. Alcuni investimenti riguardano l’acqua come produzione di risorsa potabile, designando e classificando le acque superficiali anche mediante sistemi di informatizzazione dei procedimenti riguardanti le derivazioni di acqua pubblica. Inoltre, nell’ottica di perseguire l'obiettivo della valorizzazione del patrimonio idrico regionale, sono stati impiegati fondi per la ricerca e l’utilizzo delle acque minerali naturali, di sorgente e termali. Altresì importanti sono gli interventi per l’efficientamento dell’uso della risorsa idrica volti ad armonizzare i vari bisogni derivanti dai settori agricolo, urbano e industriale con quelli degli ecosistemi, del clima e della protezione della biodiversità da preservare dall’inquinamento (anche dai nitrati). Da evidenziare anche interventi regionali per una gestione integrata delle risorse idriche, degli impianti igienici, compresa raccolta d'acqua, desalinizzazione, efficienza idrica, trattamento acque reflue e tecnologie di riciclaggio e reimpiego.
(1): Raccomandazioni specifiche per paese (CSR) 2020 del 20 luglio 2020 (GU C 282/74 del 26/08/2020): CSR3 - Garantire l’effettiva attuazione delle misure volte a fornire liquidità all’economia reale, comprese le PMI, le imprese innovative e i lavoratori autonomi, ed evitare ritardi nei pagamenti; anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati per favorire la ripresa economica; concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare su una produzione e un uso puliti ed efficienti dell’energia, su ricerca e innovazione, sul trasporto pubblico sostenibile, sulla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche e su un’infrastruttura digitale rafforzata per garantire la fornitura di servizi essenziali; Raccomandazioni specifiche per paese (CSR) 2019 del 9 luglio 2019 (GU C 301/79 del 05/09/2019): CSR3 - Incentrare la politica economica connessa agli investimenti sulla ricerca e l’innovazione e sulla qualità delle infrastrutture, tenendo conto delle disparità regionali; migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione, in particolare investendo nelle competenze dei dipendenti pubblici, accelerando la digitalizzazione e aumentando l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici locali; affrontare le restrizioni alla concorrenza, in particolare nel settore del commercio al dettaglio e dei servizi alle imprese, anche mediante una nuova legge annuale sulla concorrenza.