prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 settembre 2016

+T -T IN PILLOLE

Certificazione delle competenze e QNQR, lo stato dell'arte

di Daniela Conte
Settore Istruzione - Tecnostruttura



Il percorso di attuazione del decreto legislativo n. 13/2013 e del decreto interministeriale del 30 giugno 2015 negli ultimi mesi è entrato nel vivo. Il Gruppo tecnico nazionale Competenze (GT), composto dai ministeri del Lavoro e dell’Istruzione, dalle Regioni e Province autonome, con il supporto di Isfol e Tecnostruttura, dopo avere completato il lavoro metodologico propedeutico alla realizzazione del Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze, ha dato concretamente avvio alla realizzazione del Quadro nazionale delle qualificazioni regionali (QNQR) e delle relative competenze.

Il QNQR è uno dei due pilastri portanti di tale Sistema. Costituisce, infatti, il riferimento operativo unitario per le Regioni e Province autonome per quanto riguarda la descrizione delle qualificazioni professionali regionali. In esso sono contenuti i Repertori regionali, e cioè le qualificazioni e le competenze resi leggibili e riconoscibili sulla scorta di una comune rappresentazione del lavoro. Le qualificazioni raccolte nel database, al momento, sono 3.732 e popolano 23 settori economico professionali e un’area comune. A ciascuna qualificazione verificata e validata dal GT Competenze è attribuito il relativo livello EQF. Il QNQR è uno strumento aperto e flessibile, per cui, attraverso procedure codificate di manutenzione e aggiornamento può essere modificato o integrato con elementi ulteriori sia rispetto ai Repertori già afferenti al Quadro nazionale che rispetto a Repertori di nuova istituzione.

Le diapositive allegate ripercorrono le tappe compiute per arrivare a questo risultato, riportano cenni al contesto normativo europeo e nazionale in cui sono maturate le scelte operative adottate, riassumono il lavoro svolto dal GT Competenze e i risultati raggiunti.

In particolare, dalla lettura in filigrana delle attività emerge il ruolo comprimario delle Regioni e Province autonome che hanno dedicato considerevoli energie per concorrere a disegnare e realizzare il Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze. All’impegno delle realtà regionali che già si erano dotate di un proprio Repertorio di Qualificazioni professionali si è affiancato lo sforzo compiuto dalle Regioni e Province autonome che se ne dovevano dotare, secondo i tempi stabiliti dalla Commissione europea: la carta geografica riportata nella diapositiva n. 18 fotografa l’evoluzione dei risultati raggiunti nell’arco dell’ultimo anno. Le Regioni e Province autonome hanno adottato protocolli di intesa bilaterali o interregionali e, nel rispetto dei parametri fissati per il contenimento della spesa, hanno valorizzato le esperienze già messe in campo da altre amministrazioni e si sono dotate di un proprio Repertorio regionale, o traghettando in toto i contenuti dei Repertori di altre Regioni ovvero, attraverso l’istituto del maternage, attingendo a tali Repertori per fare proprie, duplicandole, singole qualificazioni.

L’altro tassello di cui si compone il Sistema nazionale della certificazione delle competenze, e rispetto al quale le Regioni e Province autonome sono chiamate ad adoperarsi, è la definizione degli standard minimi di sistema per l’individuazione e la validazione e la certificazione delle competenze. Mentre l’impianto metodologico nazionale è stato già definito, i lavori di attuazione sono ancora in corso: quattordici Regioni e PA, infatti, hanno istituito a livello normativo procedure formali che codificano un proprio sistema di certificazione, sette invece hanno avviato l’iter normativo, pur non avendolo ancora completato, utilizzando anche in questo caso l’istituto del traghettamento e del maternage. La diapositiva n. 19, con i vari colori, inquadra quale sia lo stato dell’arte.

Le Regioni e PA, garantendo il riconoscimento e la certificazione delle competenze, si dotano di uno strumento nuovo che, mettendo in trasparenza gli apprendimenti, rende le qualificazioni regionali, validate dal GT, certificabili e spendibili non solo sul territorio nazionale, ma anche in Europa. Rende inoltre più agevole la mobilità dei lavoratori e, soprattutto, l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

Documento allegato: Certificaz-Competenze_14-09-16