prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 settembre 2015

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Il quadro sinottico delle CSR degli ultimi tre anni


Il quadro sinottico delle CSR degli ultimi tre anni

La tabella riportata in calce rappresenta in modo schematico un quadro sinottico delle Raccomandazioni all’Italia nell’ultimo triennio (2013, 2014 e 2015), i cui diversi colori evidenziano i temi che si sono ripetuti nei tre anni di riferimento.

I temi che ricorrono in questi ultimi tre anni sono stati: il riassestamento delle finanze pubbliche e l’attuazione di una effettiva spending review come misura di finanziamento; la pubblica amministrazione e la semplificazione amministrativa; giustizia civile; uno spostamento del carico fiscale; effici entamento della gestione dei fondi UE; il mercato del lavoro; l'istruzione; il potenziamento di infrastrutture e trasporti; l’attuazione della concorrenza di prodotti e servizi.

Nonostante le innovazioni di processo, possiamo constatare che nelle CSR indirizzate all’Italia negli ultimi tre anni permangono i medesimi ambiti di criticità, sui quali viene posta attenzione e riconosciuta importanza in progressione, seguendo un quadro di priorità assegnate dalla Commissione europea ogni anno.

Come per tutti gli Stati membri, sono via via aumentati i riferimenti ad Europa 2020, anche per via della corrente revisione della Strategia. Inoltre nelle CSR 2014 e 2015 è tangibile un’enfasi maggiore rivolta alle misure di lungo periodo per facilitare la crescita: si rileva infatti il cambio di natura delle sfide che l’UE sta affrontando, rispetto all’approccio di breve termine, prevalso durante gli anni di crisi economica. Peraltro, in questi ultimi cicli di Raccomandazioni va rilevata la tendenza dell’Istituzione europea a privilegiare moniti più legati ad aspetti macroeconomici e finanziari, riducendo progressivamente l’attenzione sulla necessità di riforme legate alla crescita e allo sviluppo. Il ciclo di Raccomandazioni 2015 ne costituiscono un esempio indicativo, dato che le Raccomandazioni specifiche per Paese ricalcano per una parte importante i moniti contenuti nella Raccomandazione all’area euro.

Anche il tema dell’efficienza e del miglioramento della qualità della pubblica amministrazione ha acquisito rilevanza nel contesto delle riforme: dai dati riportati in un recente studio del Comitato delle Regioni europeo sulle Raccomandazioni specifiche e sui Country Report del periodo febbraio marzo 2015, si evince come questo tema costituisca un elemento che accomuna le CSR di tutti gli Stati membri. 

Inoltre, effettuando un’analisi più approfondita, si può rilevare quanto segue: i Paesi meno sviluppati e quelli a maggior rilevanza di disparità territoriale ricevono un numero maggiore di CSR in merito alla qualità della pubblica amministrazione rispetto ai Paesi più performanti (10). Questa considerazione chiama in causa la necessità di attuare politiche più vicine ai territori e di coinvolgerne le Amministrazioni competenti in una effettiva attuazione della governance multilivello. A questo proposito, pur rilevando che la maggiore focalizzazione su temi specifici e prioritari individuati dalle CSR 2015 richiama la necessità di attuare riforme a livello più propriamente nazionale, vanno evidenziati gli elementi di sviluppo locale, a supporto del quale va valorizzato l’impegno politico ed economico delle Amministrazioni regionali.

Infine, nello specifico, facendo seguito al dibattito europeo in corso, assicurare il consolidamento fiscale non può rimpiazzare gli investimenti di lungo periodo di cui si ha bisogno per spingere crescita e mercato del lavoro. Quindi, in riposta alle CSR 2015 sarà compito delle Amministrazioni centrali e regionali evidenziare nelle apposite sedi e nei pertinenti documenti probatori tutto l’operato a favore delle riforme strutturali impiegate in settori strategici (R&S, infrastrutture di trasporto e digitali, istruzione e formazione, energia, politiche per l’occupazione, politiche ambientali).

Si tratta adesso di dare luogo a misure decisive e ad un monitoraggio specifico, sulla base di elementi-chiave di riforma individuati nelle CSR 2015 (riportati in carattere corsivo nel paragrafo precedente), da coinvogliare nel Programma Nazionale di Riforma 2016 e quindi nel Documento di Economia e Finanza 2016. 

Rispetto alle CSR 2015 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha valutato positivamente i giudizi espressi dalle istituzioni europee, considerando che gli obiettivi fissati a livello europeo corrispondono a quanto il Governo ha già previsto di fare e a quanto è riportato nei documenti programmatici (11).

 

 

 


Note:

(10): Cfr Committee of Regions 2015 European Semester – Territorial analysis of the 2015 CSR , Giugno 2015.

 

(11): Cfr. comunicato stampa MEF del 13 maggio 2015 su http://www.mef.gov.it/inevidenza/article_0121.html