prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 giugno 2025

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Il dibattito in corso sulla politica di coesione dopo il 2027

La politica di coesione europea si trova oggi in una fase cruciale, condizionata da una combinazione di fattori esterni e interni. Sotto il profilo di contesto, il ritorno della geopolitica come elemento centrale nelle decisioni strategiche sta contribuendo a modificare l’agenda politica ed economica dell’Unione definendo, abbastanza rapidamente, nuove priorità, mentre restano fortemente attuali i bisogni alla base del mandato della politica di coesione di ridurre le disuguaglianze territoriali.

È in questo contesto che si sta preparando il delicato dibattito sul futuro della politica di coesione post 2027 da cui emerge chiaramente il ruolo strategico della coesione come principale leva di investimento pubblico dell’Unione, essenziale per promuovere convergenza, resilienza e sviluppo inclusivo e armonioso. La definizione del prossimo Quadro finanziario pluriennale, le cui proposte da parte della Commissione europea sono imminenti, può rappresentare pertanto un’occasione per quanti credono nell’opportunità di rafforzare la politica di coesione, semplificarne l’attuazione e confermarne la centralità nella strategia politica dell’UE.

In continuità con i cicli di programmazione precedenti, Tecnostruttura ha avviato, sin dall’autunno 2023, un’attività sistematica di monitoraggio e sintesi del dibattito in corso, con un focus specifico sul FSE Plus. Il contributo pubblicato in questo numero del QT, aggiornato al 30 aprile 2025, fornisce un quadro sintetico ma puntuale dello stato dell’arte del confronto negoziale, con un approfondimento sui documenti europei più rilevanti, al fine di mantenere le Regioni e PA costantemente informate in vista di una partecipazione attiva alla definizione del nuovo quadro strategico e finanziario europeo.

Nel frattempo, nel corso del mese di maggio il confronto istituzionale è proseguito. Tra gli sviluppi più recenti, a livello nazionale, si segnala il documento Osservazioni e proposte sugli strumenti di semplificazione della politica di coesione post 2027, approvata in Conferenza delle Regioni e delle PA il 29 maggio, quale addendum della posizione delle Regioni italiane; il testo conferma e arricchisce la posizione regionale espressa in precedenza, con particolare attenzione al mantenimento di una dotazione finanziaria adeguata e al rispetto dei principi di gestione concorrente, governance multilivello, condivisione e titolarità, ponendo al centro la semplificazione come condizione per rafforzare efficacia e tempestività della politica di coesione, mediante un quadro normativo europeo chiaro e stabile, una riduzione degli oneri per amministrazioni e beneficiari, il ricorso a strumenti semplificati, ecc.

A livello europeo, i ministri responsabili per la coesione territoriale si sono recentemente riuniti a Varsavia, dove è stato sottoscritto un memorandum congiunto: il documento rafforza il ruolo delle Regioni e richiama la necessità di un maggiore coinvolgimento dei territori sub-regionali e degli enti locali.

Durante la conferenza annuale sul bilancio dell’UE, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ribadito l’urgenza di modernizzare il budget comunitario, orientandolo maggiormente verso obiettivi e risultati, ispirandosi al modello dei piani nazionali di riforma. Tale intenzione è stata ribadita nella recente Nota di “inquadramento” sotto la responsabilità della Presidente von der Leyen e del Commissario al Bilancio Piotr Serafin intitolata “Nota di orientamento per il dibattito su QFP” (11 maggio 2025) - riservata nelle intenzioni degli estensori, ma pubblicata nei giorni scorsi da diverse testate on line specializzate in temi europei.

In questo documento di “prime proposte”, accanto a un Fondo europeo per la competitività e a un nuovo Fondo per l’azione esterna, trova spazio l’ipotesi di Partenariati nazionali e regionali che integrino investimenti e riforme in un quadro coerente e finalizzato agli obiettivi strategici dell’Unione. In particolare, si prevede che ogni Stato membro possa elaborare, sulla base del proprio contesto, piani unitari e personalizzati, nel rispetto del principio di partenariato, assicurando il pieno coinvolgimento delle autorità regionali e locali in tutte le fasi della programmazione e attuazione. Sarà possibile optare per capitoli regionali e/o nazionali, in coerenza con le rispettive strutture istituzionali, come già avviene nell’attuale gestione della politica di coesione.

Non vi sono, per adesso, reazioni ufficiali né ufficiose a queste ultime indiscrezioni, tuttavia a breve sono attese novità, dal momento che entro l’inizio di luglio, la Commissione presenterà le proposte ufficiali per il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale e i regolamenti sulla coesione.
Tecnostruttura, come di consueto, ne offrirà una lettura approfondita, con l’obiettivo di contribuire alla definizione di una posizione regionale condivisa.

 

In allegato il focus “La politica di coesione dell’UE dopo il 2027” e la relativa "Appendice", a cura di Sara Casillo e Paolina Notaro (Tecnostruttura – Settore Fse).

Documento allegato: Politica-coesione-UE-dopo-2027
Documento allegato: Appendice-Politica-coesione-UE-dopo-2027