prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 giugno 2022

+T -T APPROFONDIMENTI

Semestre europeo 2022 tra ripresa economica e traguardi green

di Mariella Bucciarelli
Tecnostruttura - Settore Sviluppo Sostenibile E Pnr

Nell’ambito del ciclo di coordinamento delle politiche economiche, sociali, di bilancio e del lavoro, cosiddetto Semestre europeo, lo scorso 23 maggio la CE ha presentato il Pacchetto di primavera, a supporto di una ripresa verde e sostenibile, nel contesto di incertezza crescente che si sta delineando. Esso consta di:

- COM(2022) 600 final del 23.5.2022 Semestre Europeo 2022 - Pacchetto Primavera

- SWD(2022) 616 final del 23.5.2022 - RELAZIONE PER PAESE 2022 - ITALIA Documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna il documento Raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2022 dell'Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2022 dell'Italia.

- COM(2022) 616 final Raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2022 dell'Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2022 dell'Italia.

La CE ribadisce che il Semestre europeo e il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) forniscono quadri solidi per garantire un coordinamento politico efficace e per affrontare le sfide attuali, capaci di realizzare le priorità politiche della UE. In linea con il Green Deal, il RRF permane lo strumento principale per accelerare la doppia transizione verde e digitale e rafforzare la resilienza degli Stati membri, anche attraverso l'attuazione di misure nazionali e transfrontaliere.

Al contempo al RRF, la CE ha affiancato il Piano REPowerEU (COM(2022)230 final del 18 maggio 2022), come risposta per affrontare le nuove sfide emerse e determinare una trasformazione strutturale del sistema energetico dell'UE. Il Piano si innesta sul pacchetto di proposte Fit for 55% – cardine della transizione energetica - integrandone gli interventi sulla base di tre sostanziali obiettivi, quali la diversificazione dell'approvvigionamento energetico, il risparmio energetico e la rapida diffusione delle energie rinnovabili. Per raggiungere gli obiettivi REPowerEU la CE stima che è necessario un investimento aggiuntivo di 210 miliardi di euro da qui al 2027; 225 miliardi di euro sono già disponibili in prestiti nell'ambito del RRF e la CE ha già adottato la legislazione e le linee guida per gli Stati membri su come modificare e integrare i loro PNRR nel contesto di REPowerEU. Inoltre, la Commissione propone di aumentare la dotazione finanziaria RRF con 20 miliardi di euro in sovvenzioni dalla vendita di quote del sistema di scambio di quote di emissione della UE (ETS). Nell'ambito dell'attuale QFP, la politica di coesione sosterrà progetti di decarbonizzazione e transizione verde fino a 100 miliardi di euro investendo in energie rinnovabili, idrogeno e infrastrutture. Ulteriori 26,9 miliardi di euro dai fondi di coesione potrebbero essere resi disponibili in trasferimenti volontari al RRF. Ulteriori 7,5 miliardi di euro della Politica Agricola Comune sono inoltre resi disponibili attraverso trasferimenti volontari al RRF. La Commissione raddoppierà il finanziamento del Fondo per l'innovazione questo autunno portandolo a circa 3 miliardi di euro.

Come annunciato nell'Analisi annuale della crescita sostenibile 2022 (ASGS 2022 – pubblicata a novembre 2021), il Pacchetto di primavera 2022 reintroduce le Relazioni per Paese (CR) e le Raccomandazioni specifiche per Paese (CSR). Le Relazioni per Paese forniscono una fotografia delle sfide nuove e persistenti che ciascuno Stato membro dovrà affrontare, articolate secondo le quattro dimensioni della sostenibilità competitiva (sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità macroeconomica). Tali dimensioni sono strettamente interconnesse e hanno guidato i programmi di riforma e di investimento degli Stati membri negli ultimi anni e figurano tra gli obiettivi del RRF. Nelle Relazioni viene riportata un’analisi sull'attuazione delle precedenti CSR (in particolare le CSR 2019, 2020, 2021) e sulle misure incluse nei PNRR che guideranno i programmi di riforma e investimento degli Stati membri fino al 2026; inoltre vengono individuate le principali sfide, non sufficientemente coperte dagli impegni assunti nei PNRR, che sono alla base delle CSR di quest'anno. Ciascuna Relazione contiene una parte con le prospettive economiche e occupazionali del Paese e le sue sfide principali.

Per una lettura guidata, nello specifico per l’Italia, la CE evidenzia che la pubblica amministrazione italiana non è ancora sufficientemente reattiva nei confronti delle imprese e non è efficiente nella gestione del pubblico impiego, dell'eccessiva burocrazia e della scarsa capacità amministrativa, in particolare a livello locale (cfr. allegato 11); esiste tuttavia un ampio margine per stimolare l'innovazione e le prestazioni digitali dell'economia (cfr. allegato 8 e 9); persistono bassi tassi di occupazione, in particolare per le donne e nelle Regioni del Sud, ed elevata disoccupazione giovanile; la pandemia infatti ha avuto soltanto un effetto modesto sull'occupazione delle persone grazie a varie misure di sostegno sia a livello nazionale sia a livello UE; il divario di genere nei livelli di occupazione è tra i più accentuati della UE ed il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da notevoli differenze regionali in termini di prospettive di lavoro e di reddito (cfr. allegati 12 e 15); migliorare le competenze e puntare alla riqualificazione professionale è fondamentale per attenuare le crescenti carenze di manodopera e la disoccupazione e facilitare una transizione verde e digitale giusta (cfr. allegato 8 e 12); i sistemi di istruzione primaria e secondaria sono soggetti a problemi strutturali di lunga data, che sono stati aggravati dalla pandemia, anche i divari sociali e territoriali in termini di risultati si sono ampliati; il rischio di povertà e di esclusione sociale rimane elevato e la disparità di reddito rimane superiore alla media UE (cfr. allegato 12); pur ottenendo buoni risultati in relazione a una serie di parametri chiave di sostenibilità ambientale, l'Italia è in ritardo per quanto riguarda l'efficienza energetica degli edifici, la qualità delle infrastrutture e il trasporto di massa; inoltre esistono notevoli disparità regionali per quanto riguarda la qualità dei servizi e l'accesso agli stessi, l'assistenza sanitaria e l'Italia meridionale continua ad essere in ritardo in termini di infrastrutture, capacità istituzionale e risultati sociali; le infrastrutture di trasporto sono scarsamente sviluppate, in particolare le ferrovie ad alta velocità e i trasporti pubblici sostenibili e locali; il lavoro e l'economia sommersa incidono in particolare al Sud e nonostante misure mirate e temporanee, quali la riduzione dei contributi previdenziali per le nuove assunzioni, è necessario un approccio più strutturale e strategico al Sud per rafforzare la coesione territoriale nel paese; pertanto l'eterogeneità tra le Regioni, anche nel loro assetto istituzionale, rimane un aspetto importante (cfr. allegato 3).

Inoltre, gli allegati delle Relazioni forniscono dati e analisi specifici su prospettive trasversali: il progresso verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile, l’attuazione dei PNRR, gli altri strumenti della UE per la ripresa e la crescita e i progressi nell’attuazione delle CSR; nonché su questioni relative ad aree politiche specifiche (sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità macroeconomica). Meritano particolare attenzione alcuni aspetti come ad esempio l’abbinamento strategico dell'impatto occupazionale e sociale rispetto alla transizione verde (cfr. allegato 5 e 6), la transizione digitale (cfr. allegato 8), le sfide in materia di occupazione, competenze e politiche sociali alla luce del pilastro europeo dei diritti sociali (cfr. allegato 12); infine la CE dedica un allegato specifico alle disparità regionali che arrestano il processo di convergenza tra territori in particolare settentrionale e meridionale (cfr. allegato 15).

La CE propone che il Consiglio rivolga a tutti gli Stati membri, a cui è stato approvato il PNRR, le seguenti tipologie di Raccomandazioni specifiche per Paese (CSR):

- una raccomandazione sulla politica di bilancio, comprese le riforme strutturali di bilancio, se del caso;

- una raccomandazione sull'attuazione del PNRR e dei programmi della politica di coesione;

- una raccomandazione sulla politica energetica in linea con gli obiettivi di REPowerEU e il Green Deal;

- e ove pertinente, una raccomandazione aggiuntiva sulle sfide strutturali in sospeso e/o emergenti (non è il caso dell’Italia).


Nello specifico per quest’anno le CSR rivolte all’Italia sono tre:

1. assicurare, nel 2023, una politica di bilancio prudente, in particolare limitando la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale al di sotto della crescita del prodotto potenziale a medio termine, tenendo conto del perdurare del sostegno temporaneo e mirato alle famiglie e alle imprese più vulnerabili, agli aumenti dei prezzi dell'energia e alle persone in fuga dall'Ucraina; essere pronta ad adeguare la spesa corrente all'evoluzione della situazione; aumentare gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica, anche avvalendosi del dispositivo per la ripresa e la resilienza, del piano REPowerEU e di altri fondi dell'UE; perseguire, per il periodo successivo al 2023, una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare una riduzione credibile e graduale del debito e la sostenibilità di bilancio a medio termine attraverso il progressivo risanamento, investimenti e riforme; adottare e attuare adeguatamente la legge delega sulla riforma fiscale per ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l'efficienza del sistema, in particolare mediante una revisione delle aliquote d'imposta marginali effettive, l'allineamento dei valori catastali ai valori di mercato correnti, la razionalizzazione e la riduzione delle spese fiscali, anche per l'IVA, e delle sovvenzioni dannose per l'ambiente, assicurando comunque equità e la riduzione della complessità del codice tributario;

2. procedere con l'attuazione del Piano per la ripresa e la resilienza, in linea con i traguardi e gli obiettivi indicati nella decisione di esecuzione del Consiglio del 13 luglio 2021; concludere rapidamente i negoziati con la Commissione sui documenti di programmazione della politica di coesione per il periodo 2021-2027 al fine di avviare l'attuazione dei programmi;

3. ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e diversificare le importazioni di energia; superare le strozzature per accrescere la capacità di trasporto interno del gas, sviluppare interconnessioni delle reti di energia elettrica, accelerare il dispiegamento di capacità supplementari in materia di energie rinnovabili e adottare misure per aumentare l'efficienza energetica e promuovere la mobilità sostenibile, in linea con gli obiettivi di REPowerEU e il Green Deal europeo.

Dal 2012, nell’ambito delle sinergie tra il Cinsedo e Tecnostruttura delle Regioni per il FSE, le Regioni e le Province autonome, con il loro Contributo, partecipano alla redazione del Programma Nazionale di Riforma (PNR). Il PNR è uno dei documenti strategici della programmazione economica e finanziaria alla base del Semestre europeo e costituisce la terza sezione del Documento di Economia e Finanza (DEF); esso illustra le politiche specifiche che il Paese metterà in atto per stimolare l'occupazione e la crescita e prevenire o correggere gli squilibri e i suoi piani concreti per ottemperare alle annuali CSR.

Il Contributo delle Regioni e delle Province autonome al PNR consente ogni anno alle Regioni di effettuare una lettura strategica degli interventi di riforma, assicurando, data la sua impostazione metodologica, una connessione più coerente e stringente tra Semestre europeo e politiche di coesione, in cui le CSR costituiscono una sorta di faro per tutta la programmazione. Per quanto riguarda il Contributo al PNR 2022 esso va inquadrato nel nuovo scenario che si è delineato a partire dal 2020, ossia il percorso di riorientamento del Semestre europeo a cui è stato associato il RRF, rendendoli intrinsecamente collegati; infatti il PNR e il PNRR sono stati presentati in un unico documento integrato, che assolve alla funzione programmatica e di monitoraggio.