prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 giugno 2022

+T -T INTERVISTA

Leo: “Il PNRR è un’opportunità, ma serve concretezza”

di Roberta Giangiorgi
Tecnostruttura - Settore Comunicazione

Una visione a tutto tondo delle azioni messe in campo dalla Regione Puglia a favore delle risorse umane. Ce la descrive Sebastiano Leo, assessore alla Formazione e Lavoro, Scuola e Università, che ripercorre qui le scelte adottate nel suo assessorato che spazia “dall’infanzia al pensionamento”, scelte studiate per dare risposte alle esigenze di studenti e lavoratori nel rispetto e valorizzazione delle caratteristiche del territorio. Con uno sguardo sempre attento al confronto e alla collaborazione con le altre realtà nazionali.

D. L’attuale contesto socio economico impone di investire, ora più che mai, nello sviluppo delle risorse umane, così come indicato dalle linee europee e nazionali. Il Fondo sociale europeo può rivelarsi, quindi, lo strumento strategico su cui puntare, soprattutto in favore delle giovani generazioni. Su questo fronte, quali azioni ha messo in campo la sua Regione?

R. Il Fondo sociale europeo è già, da diversi anni, lo strumento strategico su cui la Regione Puglia ha puntato per lo sviluppo del proprio capitale umano. A maggior ragione lo sarà nel prossimo futuro, quale strumento di rilancio delle politiche di istruzione e formazione e delle politiche attive del lavoro. Voglio ricordare le straordinarie performance della mia Regione nel raggiungimento dei target di spesa indicati dalla Commissione Europea, che derivano da una buona capacità di programmazione, di impegno e realizzazione delle attività.

Grazie al FSE abbiamo potuto investire sull’alta formazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi: con l’Avviso “Pass Laureati”, in 6.000 hanno potuto conseguire un master post lauream. Penso alla formazione professionale nei settori strategici e prioritari dell’economia pugliese, penso a Garanzia Giovani, che in Puglia è stato un successo ed, esaurite le risorse del PON dedicato, abbiamo finanziato analogamente con il Fondo sociale. Penso a “Tutto a Scuola”, pluripremiato progetto pugliese, che ci consente di contrastare la dispersione scolastica. Penso a quelle persone in condizioni di fragilità economica, ai giovani con disabilità o a quelli che hanno sbagliato dinanzi alla società e alla legge e vivono momentanee privazioni della propria libertà: grazie al Fondo sociale europeo si è cercato di dare ad ognuna di queste persone una opportunità e per ciascuna categoria la Regione Puglia ha creato una misura finanziata con il FSE. Il dato quantitativo rispetto alla capacità di spesa dimostra chiaramente tutto il nostro impegno.

Abbiamo avviato già da diverso tempo anche misure che favoriscono il potenziamento delle competenze dei lavoratori nelle micro, piccole e medie imprese. Parlo di “Pass Imprese”, una misura pensata per accrescere le conoscenze e competenze della forza lavoro, agevolarne la mobilità, l’inserimento e il reinserimento lavorativo. La misura prevede percorsi specifici di aggiornamento tecnico finanziati tramite voucher. È ormai necessario infatti garantire l’aggiornamento continuo delle competenze in un mondo del lavoro che si muove velocemente e in cui ogni lavoratore e lavoratrice deve tenere il passo, riuscire ad essere all’altezza degli standard richiesti.

 

 

D. “Studio in Puglia” rappresenta una nuova lettura del percorso educativo, è un iter studiato e strutturato come un percorso integrato che va dai poli formativi 0-6 anni all’Università per la terza età. Una organizzazione più funzionale, che pone al centro una visione del futuro condivisa da tutti i soggetti coinvolti, a vario titolo, nel processo. Com’è nata l’idea e quali risultati avete già registrato?

R. Il mio è un assessorato che spazia dalla prima infanzia fino al pensionamento. Istruzione, formazione e lavoro infatti guardano e seguono l’intero arco temporale di una vita. Si comincia dai primi anni di età con lo 0-6. Su questa fascia da sempre punto grande attenzione per diverse ragioni, in funzione della conciliazione casa-lavoro della donna, del contrasto alle povertà educative e della formazione del piccolo. I primi anni di vita sono infatti fondamentali nella costruzione del suo futuro.

In questo momento è in cantiere, e in prossima pubblicazione, anche l’avviso “Puglia Scuola +”, con un impegno di spesa pari a 40 milioni di euro, un avviso che fornisce risposte importanti a bambini/e ed a studenti/sse nell’arco del loro percorso scolastico. Grazie a questo avviso, infatti, a cui parteciperanno le scuole, si fornisce sostegno psicologico, educativo e formativo ai bambini/ragazzi e alle scuole stesse. “Scuola +” vuol dire infatti più orientamento contro la dispersione, più arte, più musica, più teatro, più sport, più sostegno psicologico che, in questo periodo post pandemia, è estremamente necessario. Ma non solo. In questo avviso abbiamo voluto anche inserire il sostegno alle scuole attraverso personale formato per la partecipazione stessa all’avviso. Al centro di tutto ci sono due obiettivi fondamentali: il contrasto alla dispersione scolastica e l’orientamento affinché i ragazzi riescano a individuare le loro predisposizioni e i loro interessi e imbocchino la giusta strada da seguire.

Passiamo poi al percorso universitario, in cui la Regione Puglia, oltre alle numerose novità apportate, si è distinta in un avviso giovane e innovativo come “Studio in Puglia perché”, che raccoglie i suggerimenti, le idee e la visione dei giovani studenti, aprendo un varco di comunicazione progettuale tra le istituzioni e le giovani generazioni.
Una delle misure più importanti e affascinanti attuate dalla nostra Regione, e che io ho voluto particolarmente, è “Riparti - Assegni di ricerca per Ripartire con le Imprese”. Una misura con cui la Regione Puglia finanzia assegni di ricerca professionalizzanti per nuovi ricercatori e il loro inserimento nel sistema produttivo regionale per rispondere alle esigenze di innovazione delle imprese. Finanziato in una prima fase con 10 milioni di euro, ma che ha seguito, a maggio scorso, uno scorrimento della graduatoria e un rifinanziamento con ulteriori 20 milioni di euro.
Ma anche “Refin, Research for Innovation”, in cui la Regione Puglia, in sinergia con la strategia europea, promuove istruzione universitaria regionale e ricerca per una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile.

Passiamo poi al già citato “Pass Laureati” e “Agenda del lavoro” che accompagnano altre fasi importanti della vita di ciascuno, quella della formazione post laurea e del lavoro.
In quest’ultimo ambito ci sono poi i Piani formativi aziendali, piani grazie ai quali le stesse aziende hanno la possibilità di stabilire e organizzare piani di formazione per tutti i dipendenti. Uno strumento, quindi, diverso da “Pass Imprese”, che prevede il sostengono ai corsi di aggiornamento per i lavoratori tramite voucher.

Un’altra misura importante che favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro è la Formazione professionale nei settori prioritari, quei settori trainanti dell’economia che vedono la necessità di formare sempre più figure da immettere nel mondo del lavoro.
E poi ancora l’Offerta Formativa di base per contratti di apprendistato professionalizzante. Una misura volta a valorizzare l’istituto dell’apprendistato quale strumento di promozione dell’occupazione dei giovani e della loro crescita professionale, garantendo la qualità e l’omogeneità dell’offerta formativa sull’intero territorio regionale, promuovendo il reinserimento di lavoratori beneficiari di mobilità o di un trattamento di disoccupazione e organizzare e finanziare l’offerta formativa pubblica tesa all’acquisizione delle competenze di base e trasversali in apprendistato professionalizzante.

 

 

D. Ogni Regione ha proprie caratteristiche ed esigenze. Nel rispetto di queste, resta comunque centrale la collaborazione e il dialogo tra realtà territoriali. Quali vantaggi possono derivare dal “fare sistema”?

R. Io credo che dal confronto nascano sempre opportunità importanti da apprendere e riportare saggiamente nel proprio contesto. La Regione Puglia si è sicuramente distinta nel tempo per il suo “modello ITS”, appreso dal resto d’Italia, un’eccellenza a cui ha fatto riferimento anche lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi. Ma anche noi ovviamente creiamo sistema con le altre Regioni per individuare sempre migliori competenze. Esistono già progetti importanti, che vedono la collaborazione tra diverse Regioni per il contrasto alla dispersione scolastica ed alle povertà educative, ad esempio.

Anche all’interno della stessa Regione Puglia, poi, abbiamo esempi ben riusciti di lavoro in sinergia: tra questi mi piace ricordare “Puglia Regione Universitaria”, una rete tra le università pugliesi che lavorano in un’ottica di collaborazione e scambio con l’obiettivo di fornire agli studenti e al sistema universitario città sostenibili, dignità abitativa, innovazione e percorsi di studi sempre più efficienti.

Di particolare importanza è il processo di confronto con i territori, con i sindacati e il mondo delle imprese: ne è testimonianza “Agenda del Lavoro”, un progetto di partecipazione attiva grazie al quale sono state studiate misure specifiche per i territori e le loro esigenze, pensate idee innovative che rispondono alle diverse necessità sia dei lavoratori sia delle imprese, tutto questo in perfetta interazione con “Agenda di Genere” e con gli altri assessorati.

 


D. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta insieme un’opportunità e una sfida per il nostro Paese e per le singole Regioni: come sta affrontando questo impegno la Regione Puglia?

R. Sicuramente il PNRR è un’opportunità ma può rappresentare un pericolo qualora non si riuscisse a concretizzare. Quello che oggi le amministrazioni sono chiamate a fare è cercare di sfruttare al meglio i fondi a disposizione e le indicazioni che ci vengono fornite dal Piano di Ripresa, ma c’è la necessità di studiare affinché tutto questo non resti un effimero miraggio. C’è bisogno di concretezza, di capacità organizzativa e soprattutto di capacità di investimento in azioni veramente utili alla ripresa.

Oggi siamo chiamati ad una grande sfida, ma dobbiamo mettere in campo veramente tutte le competenze, pensare a quello che potrà essere utile per superare i gap nel mondo del lavoro, i gap sociali, sanitari, scolastici ed economici. Dobbiamo superare le barriere tecnologiche e rendere ogni luogo, anche il più piccolo dei comuni, in grado di affrontare un futuro all’avanguardia. Abbiamo la possibilità di ripartire dopo questa brusca frenata, ma non dobbiamo, per usare una metafora, ingranare la marcia sbagliata o sbagliare il percorso. Dobbiamo ripartire capendo in che modo raggiungere gli obiettivi velocemente ed efficacemente.

Il programma GOL, che costituisce il perno dell’azione di riforma e rilancio delle politiche attive per il lavoro del PNRR, rappresenta un’occasione straordinaria dl rafforzamento delle modalità di programmazione regionale delle suddette politiche attraverso l’integrazione tra settori del lavoro, della formazione e del welfare.
È una programmazione orientata ai risultati: solo nel 2022, circa 23.500 beneficiari dovranno essere presi in carico dai servizi competenti. Al centro del programma l’erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), che tutti i Centri per l’impiego della Regione dovranno garantire.
La Puglia ha approvato il Piano di Attuazione Regionale di GOL, tra le prime Regioni d’Italia a farlo. Sono 4 gli obiettivi di medio e lungo periodo: rafforzamento della rete territoriale dei servizi, collaborazione strutturale con i Centri per l’impiego, autorità d’ambito e servizi comunali per l’attivazione della equipe multidisciplinare, coinvolgimento degli operatori locali con i Centri per l’impiego punto di riferimento per la intermediazione domanda-offerta, prossimità dei servizi.

Siamo certi che questa occasione costituirà una vera ripartenza.