prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 giugno 2022

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Il monitoraggio della Raccomandazione VET e della Dichiarazione di Osnabrück: il Piano Nazionale di Attuazione

di Cristina Conti
Tecnostruttura - Settore Istruzione E Formazione

La Commissione Europea, al fine di dare seguito a quanto previsto dalla “Raccomandazione relativa all’istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza (cosiddetta Raccomandazione VET)” del 24 novembre 2020 e dalla “Dichiarazione di Osnabrück” del 30 novembre 2020, ha richiesto a ciascuno Stato Membro la predisposizione di un Piano Nazionale di Attuazione (di seguito PNA).
Nello specifico, il PNA deve rappresentare un documento strategico nel quale far confluire e raccordare le diverse policies che, a livello nazionale, si intendono programmare e attuare in riferimento agli ambiti previsti dai due documenti europei citati, in un’ottica di medio (entro il 2025) e lungo periodo (entro il 2030).

Tenuto conto che il PNA richiede una governance complessa di soggetti istituzionali che, a vario titolo, sono responsabili in materia di istruzione e formazione professionale, la sua predisposizione ha previsto il coinvolgimento del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del ministero dell’Istruzione e delle Regioni che, di comune accordo, hanno ritenuto opportuno investire il Tavolo Interistituzionale sull’Apprendimento Permanente (TIAP) per la sua redazione e validazione.

Inoltre, al fine di ottimizzare i tempi di scrittura, il TIAP ha dato mandato ad un gruppo tecnico-redazionale (composto da rappresentanti del ministero del Lavoro, del ministero dell’Istruzione, delle Regioni, di Tecnostruttura delle Regioni, di Anpal e di Inapp) di predisporre il testo del PNA da sottoporre a validazione del Tavolo e da condividere con i rappresentanti delle parti sociali e del terzo settore. Per quanto riguarda la componente regionale del TIAP, è stato attivato un gruppo redazionale composto da un numero ristretto di Regioni (Lombardia, Puglia e Toscana), che ha lavorato con il supporto di Tecnostruttura.

A livello operativo, il PNA ha previsto l’individuazione di specifiche misure di intervento in grado di garantire livelli di coverage significativi rispetto ai benchmark stabiliti dalla Raccomandazione VET e alle azioni enunciate dalla Dichiarazione di Osnabrück.

Nello specifico, con riferimento alla Raccomandazione VET gli ambiti di intervento prioritari sono i seguenti:
1. l’IFP è agile nell’adattarsi alle sfide del mercato del lavoro;

2. la flessibilità e le opportunità di progressione sono al centro dell’IFP;

3. l’IFP è un motore per l’innovazione e la crescita e si prepara per le transizioni digitali e verdi e le occupazioni più richieste;

4. l’IFP è una scelta interessante basata su un’offerta moderna e digitalizzata di formazione/competenze;

5. l’IFP promuove le pari opportunità;

6. l’IFP si basa su una cultura di garanzia della qualità.

Per quanto riguarda, invece, la Dichiarazione di Osnabrück gli ambiti di intervento prioritari sono i seguenti:
1. resilienza ed eccellenza attraverso un’IFP di qualità, inclusiva e flessibile;

2. stabilire una nuova cultura dell’apprendimento permanente – rilevanza della CVET e digitalizzazione;

3. sostenibilità: un collegamento verde nell’IFP;

4. spazio europeo dell’istruzione e della formazione e IFP internazionale.

Inoltre, dal momento che il PNA si configura come un documento di natura strategica che non dispone di un proprio finanziamento, al fine di garantirne la sostenibilità, sono state selezionate delle misure con una stretta coerenza e attinenza con i documenti e i programmi strategici già definiti e/o in fase di attuazione sia a livello europeo sia a livello nazionale e/o regionale in materia di istruzione, formazione, occupazione e mercato del lavoro.

In tale ottica, quindi, il gruppo redazionale regionale ha prima lavorato alla individuazione di possibili misure da attuare nell'ambito del PNA che fossero coerenti con le priorità citate e, successivamente, ha proceduto con la loro descrizione secondo uno specifico format di scheda indicato dalla Commissione Europea. Le informazioni riportate nel format di scheda hanno evidenziato una serie di elementi caratterizzanti le misure quali la fonte di finanziamento, gli obiettivi, le azioni da realizzare, gli ambiti di applicazione, i target di riferimento, ecc.

Le proposte definite dal gruppo redazionale sono state, per ciascuna fase di lavoro, oggetto di valutazione e validazione sia tecnica sia politica da parte della Commissione XI della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Nell’ambito di successivi incontri bilaterali del gruppo redazionale con il ministero del Lavoro e Inapp, sono state concordate alcune integrazioni e modifiche finali per rendere quanto più possibile il lavoro realizzato sulle misure coerente con quanto richiesto dalla Commissione Europea.
Le misure individuate dalle Regioni sono complessivamente dieci e fanno riferimento ai principali programmi di investimento attualmente previsti da Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ad esempio, alcune misure prevedono, in linea con il programma di investimento duale del PNRR, il potenziamento della modalità duale nel sistema della formazione professionale nell’ottica di favorire l’accessibilità al mondo del lavoro. Altre, invece, fanno riferimento al programma Garanzia di occupabilità per i lavoratori (GOL), prevedendo lo sviluppo di cataloghi regionali dell’offerta formativa che diano rilevanza a percorsi di politica attiva finalizzati ad attività di upskilling e reskilling nell’ottica di rendere disponibile sul territorio un’offerta più agile e flessibile in termini di fruibilità, accessibilità ed efficacia.

Inoltre, in considerazione della recente adozione delle Linee Guida del sistema nazionale di certificazione delle competenze (decreto interministeriale del 5 gennaio 2021) si è ritenuto opportuno dedicare un particolare focus al potenziamento e alla diffusione dei servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze (IVC).
Tali servizi rappresentano uno strumento fondamentale per consentire il riconoscimento delle competenze del cittadino acquisite in contesti di apprendimento non solo formale, ma anche non formale e informale al fine di garantirne l’occupabilità.

Conclusa, quindi, la fase centrale di scrittura delle misure, il ministero del Lavoro ha trasmesso una versione draft del PNA in vista di un successivo incontro del TIAP fissato per il 30 maggio scorso.
In tale occasione, il PNA è stato illustrato a tutti i componenti e sono stati condivisi alcuni ultimi affinamenti ed integrazioni al testo. Prima di procedere con la sua definitiva approvazione, come previsto, il testo del PNA è stato trasmesso ai rappresentanti sindacali e datoriali per una loro valutazione ed eventuale integrazione in previsione di un loro coinvolgimento in una successiva riunione del TIAP, fissata per il 15 giugno.
In esito a tale incontro, le osservazioni presentate dalle parti sociali e dal terzo settore sono state successivamente recepite all’interno del testo del PNA.

La versione definitiva del PNA si compone di due capitoli iniziali di contestualizzazione (cap. 1 e cap. 2), di un capitolo dedicato alla descrizione delle diverse misure (cap. 3) messe a punto dai vari soggetti istituzionali coinvolti sul tema (Ministeri/Regioni), di una sezione dedicata alla governance per l’implementazione del Piano (cap. 4) e da un ultimo capitolo dedicato agli effetti attesi dalla sua implementazione (cap. 5).

A conclusione dell’iter, la versione finale del PNA è stata approvata in sede di Commissione XI lo scorso 20 giugno, per poi essere formalmente trasmessa alla Commissione Europea.