prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 30 giugno 2014

+T -T FOCUS - PNR

La genesi del Programma Nazionale di Riforma

di Francesco Felici (*)
Dirigente Dipartimento del Tesoro, responsabile del Programma Nazionale di Riforma

Anche quest’anno il Governo ha presentato alla Commissione Europea il Programma Nazionale di Riforma, che inquadra l’insieme delle riforme del Governo in un percorso di programmazione comune con gli altri Paesi membri dell’Unione Europea. Il Documento definisce gli interventi di riforma da adottare per il raggiungimento degli obiettivi strategici nazionali che costituiscono anche il “cuore” del Semestre Europeo di sorveglianza macroeconomica. Attraverso questa sorveglianza l’Unione Europea mira a garantire finanze pubbliche sane, promuovere la crescita economica e prevenire squilibri macroeconomici eccessivi. Il Programma Nazionale di Riforma (PNR), insieme al Programma di Stabilità e Crescita (PdS), rappresenta dunque il veicolo attraverso il quale il Paese presenta le politiche specifiche che intende attuare per il conseguimento di obiettivi comuni, in materia di bilancio, con l’obiettivo di garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche e di riforme strutturali, con particolare accento sulla crescita e l'occupazione, in linea con le finalità che la UE si è data nella Strategia Europa 2020.

A partire dal 2011 il PNR e il PdS costituiscono la struttura portante del Documento di Economia e Finanza, che è stato rivisto sia nella struttura che nella tempistica dei documenti programmatici per adeguare l’ordinamento italiano alle nuove regole europee in materia di coordinamento delle politiche economiche. Il PNR rende espliciti i progressi fatti e gli impegni del Governo, a breve e lungo termine, per il rispetto degli obiettivi che la Commissione individua per ciascun Paese membro al termine di ogni Semestre Europeo. Rientrano in questo insieme di misure le azioni messe in campo per rispondere alle raccomandazioni specifiche per Paese (Country Specific Recommendations), così come i provvedimenti e gli sforzi compiuti per raggiungere i target nazionali in materia di educazione, ambiente, occupazione e povertà, stabiliti dalla Strategia Europa 2020.

In ragione della sua doppia valenza nazionale e comunitaria, il processo di redazione del documento prevede uno stretto coordinamento sia con le pubbliche amministrazioni italiane, sia contatti costanti a livello bilaterale con la Commissione. Responsabile di entrambi i processi è il Ministero dell’Economia, che coordina la stesura del PNR, d’intesa con il Dipartimento delle Politiche europee, e con l’apporto di tutte le amministrazioni pubbliche a vario titolo interessate dalle azioni di riforma attuate nel Paese. L’apporto delle Regioni al processo di avvicinamento verso gli obiettivi europei è da sempre valorizzato nel PNR dell’Italia, che dedica alle politiche messe in campo a livello locale una sezione specifica.

Il documento presentato dall’Italia è stato strutturato in maniera tale da rispondere in maniera efficace alle esigenze europee, con una elencazione snella delle politiche attuate per ciascun ambito di intervento richiesto dalla Commissione, affiancata da una parte analitica di valutazione di impatto delle riforme, pienamente rispondente ai modelli utilizzati dalla Commissione UE, calibrati sull’Italia. Quest’ultimo aspetto rappresenta una peculiarità del PNR italiano, solo di recente seguita da altri Paesi, ampiamente apprezzata dalla Commissione, che ha giudicato il PNR presentato dall’Italia nel 2013 una “positiva eccezione” in termini di completezza dell’analisi e qualità delle informazioni.

Le principali misure descritte nel PNR sono anche riportate nelle griglie allegate al documento, relative alle azioni intraprese a livello nazionale e agli interventi regionali, accompagnate da una sintesi degli impatti macroeconomici delle riforme. Esse, oltre a descrivere le riforme in dettaglio, permettono di monitorarne lo stato d’implementazione, quantificarne l’impatto sul bilancio pubblico e rendere evidente la loro funzionalità rispetto agli obiettivi comunitari. Questa parte rilevante del PNR è curata in collaborazione con la Ragioneria Generale dello Stato.

Il 2014 ha segnato una svolta anche per quanto riguarda la sezione programmatica del documento, poiché per la prima volta il Governo ha accompagnato il PNR con un preciso cronoprogramma indicando molto chiaramente e ambiziosamente gli obiettivi, le azioni e le scadenze entro cui ottenere i risultati prefissati. Questo approccio ha testimoniato la volontà del Paese di inserirsi in un quadro di integrazione delle politiche comunitarie, individuando tempi e strumenti chiari per la correzione degli squilibri macroeconomici rilevati dalla Commissione a marzo di quest’anno e per imprimere un importante cambio di marcia per il Paese.

Per scaricare il PNR e il DEF - disponibili in italiano e inglese -  clicca qui.

Per scaricare l’Agenda nazionale di riforma e le principali riforme introdotte - disponibili in italiano e inglese - clicca qui.


Note:

(*): Il testo è stato redatto in collaborazione con lo staff di esperti funzionari dott.ssa Silvia D'Andrea, dott.ssa Elena Giachin Ricca, dott.ssa Francesca Policastro e dott.ssa Maria Rita Ebano

 

Il contenuto dell’articolo riflette esclusivamente le opinioni dell’autore e non impegna in alcun modo l’amministrazione.