prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 29 settembre 2023

+T -T INTERVISTA

Grillo (Conferenza delle Regioni), il Festival un’opportunità di confronto interistituzionale ampio ed aperto per lo sviluppo del Paese

di Roberta Giangiorgi
Tecnostruttura - Settore Comunicazione

Le infrastrutture – materiali e immateriali - come strumenti per produrre risorse di sistema fondamentali per affrontare le sfide dello sviluppo è il tema centrale dell’edizione 2023 del Festival delle Regioni, in programma a Torino dal 30 settembre al 3 ottobre. Per il secondo anno consecutivo torna l’appuntamento organizzato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che quest’anno, in una veste rinnovata, vede la presenza di istituzioni nazionali ed europee. Ne parliamo con Alessia Grillo, segretario generale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.


D: Dal digitale allo sviluppo delle risorse umane, dalla costruzione di reti allo sviluppo sostenibile: il tema delle infrastrutture copre un ampio ventaglio di aspetti economici e sociali. Quali verranno affrontati durante il Festival delle Regioni e come si articoleranno i lavori?

R: Nella II edizione del Festival ci confronteremo su mobilità, ambiente, sanità, formazione, internazionalizzazione dei territori, perché sul tema delle infrastrutture il nostro Paese ha forte necessità di sviluppo sia per rendere più attrattivi i territori, sia in riferimento alle candidature dell’Italia ad ospitare i Grandi Eventi.

Nei quattro giorni del Festival si alterneranno momenti promozionali con il “Villaggio delle Regioni” e istituzionali con presenze di grande rilievo nazionale ed europeo. Sono previste Tavole rotonde in apertura e in chiusura dei lavori e una sessione di lavoro, strutturata in cinque Tavoli tematici, a cui parteciperanno amministratori regionali, esperti, stakeholders di livello internazionale e i giovani. Quest’anno, infatti, abbiamo indetto la “Call for Ideas: i Giovani costruiscono le Regioni del futuro” perché vogliamo rendere le giovani generazioni co-protagoniste, ascoltando le loro proposte sul tema del Festival che potranno condividere nei Tavoli di lavoro.

Infine, nell’ultima giornata celebreremo i 40 anni della Conferenza Stato-Regioni con una storica seduta nel Parlamento Subalpino, che riaprirà le porte dopo oltre un secolo.

 


D: Collegato al Festival, per la prima volta, verrà allestito il “Villaggio delle Regioni”, uno spazio fieristico che aprirà al pubblico dal 30 settembre e potrà essere visitato fino al 2 ottobre, di cosa si tratta?

R: Il “Villaggio delle Regioni” sarà allestito a Piazza Castello in un’area di circa 2400 metri quadrati e sviluppato ricreando la forma stilizzata del profilo dell’Italia.

Nel Villaggio, i visitatori troveranno stands promozionali di ciascuna Regione e Provincia autonoma, un’area dedicata al metaverso e una alla promozione della salute attraverso lo sport. Si potrà assistere a flash mob, giochi tradizionali, eventi musicali e di promozione enogastronomica.

Infine, lunedì 2 ottobre, abbiamo previsto attività dedicate principalmente al mondo delle scuole. Invito tutti a partecipare!

 

 

D: La presenza della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e delle più alte cariche dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, testimonia la volontà di dialogo e confronto che le Regioni hanno da sempre perseguito, garantendo il collante tra politiche centrali ed esigenze dei diversi territori. Il Festival può essere l’occasione per rafforzare questo impegno?


R: Assolutamente sì. Il Festival rappresenta senz’altro una importantissima opportunità per un ampio e aperto confronto interistituzionale, su temi fondamentali per il nostro Paese.

Nel corso di quarantadue anni di storia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, si sono succeduti molti Presidenti e sono cambiati spesso i colori politici, ma la collaborazione e la cooperazione, il “parlare a una sola voce” è stato il filo rosso che ha reso la Conferenza un interlocutore privilegiato del Governo.

L’importanza di fare fronte comune è poi stata nuovamente ribadita lo scorso anno quando, nel corso della I edizione del Festival, i Presidenti hanno deciso di istituzionalizzare la Conferenza con la prima, storica, Intesa attuativa dell’articolo 117, ottavo comma, della Costituzione.

 


D: Dalla Lombardia nel 2022, il Festival è arrivato ora in Piemonte, un appuntamento quindi itinerante, che compie un ideale viaggio tra le tante realtà territoriali: cosa rappresenta questa scelta? Quale tappa è prevista per il 2024?

R: Il Festival è un’occasione di lavoro che porta risultati concreti, l’aspetto scenografico fa da contenitore, ma il contenuto è rappresentato dalla grande partecipazione delle istituzioni, degli stakeholders e quest’anno anche dei giovani. L’obiettivo è che questo diventi un appuntamento fisso annuale, utile per fare il punto sui rapporti tra Stato e Regioni e un confronto con le forze economiche e sociali.

Il viaggio ideale che compie lega insieme culture, tradizioni ed esperienze amministrative diverse, mettendo in luce la forza, la ricchezza e la coesione dei territori del nostro Paese.

La prossima tappa del Festival sarà annunciata nell’ultima giornata dei lavori, con il consueto passaggio di consegne.