prima pagina indice del numero stampa questa pagina esporta in pdf Quaderno del 28 marzo 2024

+T -T INTERVISTA

Roberti (Molise): “La sinergia tra istituzioni necessaria per la crescita del Paese”

di Roberta Giangiorgi
Tecnostruttura - Settore Comunicazione

La collaborazione tra istituzioni come metodo di lavoro è la chiave per agevolare il raggiungimento di obiettivi prefissati nell’interesse di tutti. Di questo ci parla Francesco Roberti, presidente della Regione Molise e neo presidente di Tecnostruttura, che presenta qui anche la sua visione sui traguardi dell’Anno europeo delle competenze e PNRR.

 

D.: Il coordinamento delle politiche territoriali si è dimostrato un punto di forza nel dialogo con le istituzioni nazionali. Tecnostruttura da anni lavora per facilitare confronto e collaborazione tra Regioni e Province autonome per lo sviluppo delle risorse umane, in particolare attraverso il Fondo Sociale Europeo. Da neo presidente dell’associazione, qual è la visione che intende promuovere per garantire il costante e proficuo dialogo tra le parti?


R.: Il dialogo, il confronto e la collaborazione tra le istituzioni nazionali è indispensabile sotto tutti i punti di vista con un presupposto, che tutti i soggetti possano essere messi nelle stesse possibilità di lavorare e ottenere i propri obiettivi. Questi ultimi, comunque, non possono prescindere da una collaborazione inter-istituzionale su più livelli, poiché, spesso, i migliori servizi possono essere raggiunti quando più soggetti, in questo caso territoriali e magari confinanti, trovano le giuste intese a vantaggio dei cittadini e del territorio.

In questo, un grande aiuto arriva proprio dal Fondo Sociale Europeo, che persegue lo scopo dell’inclusione e delle pari opportunità, grazie al cofinanziamento delle iniziative volte a fornire maggiori opportunità occupazionali, promuovendo istruzione e formazione. Sotto quest’ottica e questi obiettivi, la mission di Tecnostruttura è fondamentale per il sostegno, il coordinamento, l’assistenza e la consulenza fornita alle Regioni, che vengono messe in condizioni di dialogare e collaborare. Tecnostruttura svolge un ruolo primario, grazie alla profonda conoscenza e consapevolezza dei processi.

Per questo, a mio avviso, lavorare affinché si sviluppi un coordinamento puntuale, costante e duraturo tra le Regioni e le Province autonome è alla base della nostra attività. Far comprendere che, pur mantenendo ognuno la propria autonomia e identità, la collaborazione tra territori, oggigiorno, è indispensabile per innalzare gli standard qualitativi dei servizi offerti ai cittadini. L'obiettivo è quello di lavorare affinché le risorse del Fondo Sociale Europeo siano strutturate a misura delle esigenze sociali dei territori, al fine di avere una concretezza maggiore rispetto alla ricaduta dei fondi, garantendo il miglioramento della qualità dei servizi offerti nella specifica realtà di riferimento. Questa è la mission sui cui la nostra struttura deve lavorare.

 

 

D.: Da anni le Regioni partecipano in maniera unitaria a Fiere nazionali e internazionali dedicate ai temi del lavoro, formazione e istruzione confluendo nello stand “La Scuola delle Regioni”, organizzato da Tecnostruttura, per presentare le iniziative realizzate nei territori e confrontarsi sulle politiche del settore. Quale pensa sia il valore aggiunto di questi appuntamenti per la visibilità e la credibilità delle Regioni?

R.: La Scuola delle Regioni è un’iniziativa che riunisce le migliori esperienze regionali sulle politiche relative al lavoro, alla formazione e all’orientamento, permettendo ai visitatori di conoscere le progettualità, su questi temi, delle singole Regioni.

All’interno dello stand sono organizzati momenti di dibattito e confronti con l’intervento dei protagonisti, chiamati a rappresentare le rispettive esperienze sui diversi territori.

Questi appuntamenti sono importanti perché dal confronto e dal dialogo possono nascere collaborazioni tra Regioni, ma anche ogni singola realtà può prendere spunto dalle best practices per iniziative similari da adattare al proprio contesto regionale.

 

 

D.: L’Anno europeo delle competenze, ormai nelle fasi finali, ha rafforzato l’impegno dell’Unione europea a curare la preparazione dei giovani e a garantire loro il necessario bagaglio per entrare al meglio nel mondo del lavoro. Questo impegno è stato assunto anche dalle Regioni: quali politiche ritiene più urgenti in questo ambito? Quali opportunità può offrire la programmazione europea a livello territoriale?


R.: L'Anno europeo delle competenze ha avuto come obiettivo lo slancio del raggiungimento degli obiettivi sociali della UE per il 2030, che prevedono il coinvolgimento di almeno il 60% degli adulti in attività di formazione, un'occupazione pari ad almeno il 78% della popolazione adulta e la dotazione di competenze digitali di base all’80% degli adulti.

L’Anno europeo delle competenze, inoltre, è stato importante per mitigare il grave squilibrio del mercato del lavoro in Europa, poiché ha ribadito la necessità, che deve essere prevista dalla programmazione europea a livello territoriale, di sviluppare le competenze e la riqualificazione professionale, attraverso finanziamenti mirati e un’assistenza tecnica di qualità.

 

 

D.: Il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) rappresenta un'occasione per accelerare anche sull'ammodernamento dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro. Tenendo conto di quanto già realizzato e delle risorse economiche ora disponibili, quali sono le sfide principali che si trovano ad affrontare le Regioni, in collaborazione con le istituzioni centrali?


R.: Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta una grande chance per la crescita del Paese e il rilancio economico in favore delle generazioni future. Occorre mirare a investimenti che puntino a una riforma globale dei settori strategici, relativi all’istruzione e alla formazione dei giovani con un mercato del lavoro più dinamico, che poggi sulle competenze digitali e sulle opportunità offerte dalla transizione verde e digitale. Obiettivi che possono essere raggiunti soltanto con la sinergia tra tutte le istituzioni coinvolte, quelle territoriali e centrali.