Quaderno del 28 giugno 2024

La garanzia dei servizi sociali è parte integrante del sistema dei diritti del cittadino ed è essenziale per un tenore di vita accettabile; per assicurare questi servizi sono quindi necessari investimenti economici da parte degli Stati nell’ottica del rafforzamento degli stessi, per garantirne accessibilità e qualità.

Il contesto italiano, come evidenziato da ultimo nell’ Analisi dei Paesi sulla convergenza sociale (1), si caratterizza per un sistema dei servizi sociali attualmente ancora frammentato e non in grado, sull’intero territorio nazionale, di offrire la certezza della presa in carico di coloro che si trovano in condizioni di bisogno e di promuovere quella coesione sociale e quella “resilienza”, che emergono come elementi imprescindibili.

I principali indicatori relativi ai sevizi socioeducativi per l’infanzia e di cura, rivolti a persone con limitazioni di autonomia, fotografano una realtà ancora lontana dagli standard europei: la percentuale di bambini piccoli (meno di 3 anni) che usufruiscono di servizi formali di assistenza all'infanzia è inferiore alla media UE (30,9% contro 35,8% nel 2022), con notevoli differenze regionali nel numero di posti esistenti; per quanto riguarda le persone con disabilità, sono spesso i familiari a dover provvedere personalmente all'assistenza, riducendo così la loro possibilità di lavorare; inoltre, sebbene la spesa pubblica per l'assistenza a lungo termine (LTC) sia paragonabile alla media della UE, i trasferimenti in denaro rappresentano una quota relativamente maggiore della spesa a scapito dei servizi, la cui copertura è bassa (solo il 3% circa degli ultrasessantacinquenni può accedere a strutture residenziali e il 5% all'assistenza domiciliare).

Gli investimenti previsti nel PNRR per la costruzione di nuovi asili nido, nonché lo stanziamento di fondi per il loro funzionamento quotidiano, così come le misure dirette alle persone anziane e con disabilità per promuoverne l'autonomia e l'assistenza non istituzionalizzata, potranno contribuire a colmare le lacune territoriali nell'offerta dei servizi. A tale obiettivo concorrono anche i Fondi della Politica di Coesione, in particolare il FSE+ la cui mission è anche quella di migliorare la tempestività e la parità di accesso a servizi economici, sostenibili e di alta qualità, traducendo in realtà i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali.

In considerazione del ruolo di primo piano che il FSE+ riveste nel sostegno alle politiche di rafforzamento dei servizi sociali, l’approfondimento in allegato intende offrire una panoramica del contributo del Fondo, a livello regionale e nazionale, al potenziamento di tali servizi. Muovendo dall’analisi degli interventi programmati ed attuati nell’ambito dei Programmi regionali e nazionali (dati di attuazione a maggio 2024, tratti da un‘analisi degli avvisi pubblicati sui siti web istituzionali delle amministrazioni titolari), la riflessione viene estesa anche alle linee previsionali e alle iniziative operative attuate dal PNRR (nella versione adottata a luglio 2021), nell’ottica di fornire una lettura della complementarità e delle sinergie con gli altri strumenti previsti a livello europeo. Per uno sguardo alle esperienze europee si potrà, invece, consultare la piattaforma Social Innovation Match, nata con la finalità di promuovere il trasferimento e/o il potenziamento dell’innovazione sociale in tutta Europa, che racchiude svariate iniziative, sostenute dal Fondo sociale europeo (FSE/FSE+) finalizzate a garantire la parità di accesso ai servizi sociali.

In allegato il contributo "Il sostegno ai Servizi sociali nella programmazione 2021-2027", a cura di Teresa Cianni (Tecnostruttura – Settore Fse).